Carlo Lania – Il manifesto
03 Ottobre 2018
«Vedrete finirà tutto in una bolla di sapone.
Conosco bene Mimmo Lucano e sono sicuro che saprà dimostrare la sua innocenza.
La verità e che il modello Riace fa paura a chi vuole solo alimentare le paure
della gente» Mario Oliverio è appena sceso dalla scaletta dell’aereo al termine
di un viaggio istituzionale in Canada e Stati uniti quando apprende
dell’arresto del sindaco di Riace. In passato il presidente della Regione Calabria
si è più volte schierato in difesa di Lucano e dell’esperienza vissuta nel
piccolo paese rinato grazie alla presenza dei migranti.
Governatore è sorpreso per le accuse rivolte a
Lucano?
Certamente. Non ho ancora avuto modo di
approfondire e quindi non conosco il merito delle contestazioni, conosco però
Lucano e so bene chi è: una persona che ha speso la sua vita per gli ultimi,
per dare dignità a uomini, donne e bambini che hanno attraversato il
Mediterraneo per approdare in Calabria o in altre parti del nostro Paese.
Lucano è un uomo che ha sacrificato tutto per questa causa, una persona onesta
che vive in una condizione di povertà. Ma conosco anche Riace. La conoscevo
prima, quando era un paese svuotato con un patrimonio edilizio lasciato nell’abbandono
e nel quale erano rimasti pochi anziani. Oggi invece Riace ha trovato nuova
vita grazie alla coesistenza tra diverse etnie, ma anche i giovani del paese
hanno trovato un lavoro e quindi la possibilità di rimanere, di non dover
scappare.
I reati più gravi sono caduti, ma a Lucano viene
ancora contestato il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e
di aver dato appalti in affidamento diretto.
Non so a cosa si riferisca il favoreggiamento
dell’immigrazione clandestina.
Lucano avrebbe organizzato finti matrimoni per
garantire la permanenza in Italia di uno o più migranti.
Che tutto questo possa essere assunto come una
pratica di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina mi pare una forzatura,
anche se Mimmo è visto come un punto di riferimento per affrontare anche
problemi di una dimensione più privata. E’ una persona che si fa carico delle
questioni e che lavora per dare risposte, è il suo modo di fare.
Va bene, però se davvero ha organizzato finti
matrimoni avrebbe commesso un reato, a prescindere dai motivi che possono
averlo spinto.
Guardi per come lo conosco, e credo di conoscerlo
anche nella dimensione più interiore, non credo che Mimmo sia un soggetto che
ricorre a questi espedienti in modo sistematico, alla ricerca di vie di fuga oppure
per aggirare l’ostacolo. Comunque vedremo in concreto cosa gli viene
contestato.
In passato non sono mancati gli attacchi al
modello Riace. Perché fa tanta paura?
Perché rappresenta una risposta concreta al
fenomeno dell’immigrazione. A Riace bisogna andarci per capire di cosa stiamo
parlando: persone di etnia diversa, disperati che nella nostra terra hanno
ritrovato un motivo per stare insieme e costruirsi una vita e una famiglia,
avere un lavoro. E’ un modello affermato di integrazione che non a caso è
riconosciuto a livello internazionale. E’ chiaro che fa paura a chi invece
propina altre strade come il respingimento dei migranti o alimenta le paure
della gente.
Il ministro Salvini ha subito attaccato Lucano e
quanti lo sostengono.
Non a caso. Salvini parla senza nemmeno andare lì
a constare la realtà di Riace. E non a caso una fiction che è stata prodotta
nel luglio del 2017 per la Rai è stata bloccata.
Dopo questa inchiesta il modello Riace è finito?
Il modello Riace non può finire e non finirà. Intanto
perché sono sicuro che Lucano saprà dimostrare la sua estraneità alle
contestazioni che gli vengono rivolte. Ma anche perché Riace è un modello
consolidato che vivrà oltre ognuno di noi e anche oltre Lucano. La sua forza è
proprio questa, di aver costruito un modello che vivrà oltre lui.
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