lunedì 1 ottobre 2018

MONDO: MEDIO ORIENTE Grazie, Madre Russia che imponi confini a Israele


Gideon Levy– Bocche scucite
01 Ottobre 2018


Un raggio di speranza: qualcuno sta ponendo dei limiti a Israele. Per la prima volta da anni un altro stato sta chiarendo a Israele che ci sono restrizioni al suo potere, che non va bene che faccia tutto ciò che vuole, che non è solo nel gioco, che l’America non può sempre coprire  e c’è un limite al danno che può fare.
Israele aveva bisogno di qualcuno che fissasse questi limiti come l’ossigeno. L’arroganza e la realtà geopolitica degli ultimi anni le hanno permesso di imperversare. Pattuglia  i cieli del Libano come se fossero suoi; bombarda nello spazio aereo della Siria come se fosse lo spazio aereo di Gaza; distrugge periodicamente Gaza che pone sotto un assedio senza fine e continua, naturalmente, ad occupare la Cisgiordania.
All’improvviso qualcuno si è alzato dicendo: fermati. Almeno in Siria: questa è la fine. Grazie, Madre Russia, per aver posto dei limiti  a un bambino che nessuno ha trattenuto a lungo.
Lo stupore israeliano alla risposta russa e la paralisi che lo attanaglia mostrano solo quanto Israele abbia bisogno di un adulto responsabile. Qualcuno osa impedire la libertà di movimento di Israele in un altro paese? Qualcuno lo ostacola dal volare in cielo? Qualcuno lo sta trattenendo dal bombardare quando gli piace? Per decenni Israele non ha riscontrato un fenomeno così strano.
Israel Hayom ha riferito, ovviamente, che l’antisemitismo sta crescendo in Russia. Israele si sta preparando a giocare la prossima carta delle vittime, ma la sua arroganza è improvvisamente scomparsa.
Ad aprile l’agenzia Bloomberg News ha citato le minacce del capo dell’intelligence militare in pensione Amos Yadlin e  di altri ufficiali:  se la Russia avesse dato missili anti-aerei   S-300 alla Siria, l’aviazione israeliana li avrebbe bombardati. Ora la voce dello spaccone di Sion è stata disattivata, almeno per il momento.
Ogni stato ha il diritto di disporre di armi per la difesa contro i bombardieri, inclusa la Siria, e nessuno Stato è autorizzato a impedirlo con la forza. Questa verità di base suona già bizzarra alle orecchie israeliane. L’idea che la sovranità degli altri paesi sia priva di significato, che possa sempre essere distrutta dalla forza e che solo la  sovranità israeliana sia sacra e suprema; che Israele possa mescolare gli affari della regione con il suo cuore, compreso un intervento militare la cui vera portata deve ancora essere chiarita nella guerra in Siria, senza pagare un prezzo, in nome della sua sicurezza reale o immaginaria che santifica tutto e ogni cosa, tutto questo si è improvvisamente imbattuto in un “nyet” russo.
Oh, come avevamo bisogno di quel nyet, per riportare Israele alle sue reali dimensioni.
È arrivato con tempismo eccellente. Proprio quando c’è un presidente alla Casa Bianca che dirige la sua politica in Medio Oriente seguendo le istruzioni del suo sponsor a Las Vegas e mentore in Balfour Street; quando Israele si sente al settimo cielo con un’ambasciata americana a Gerusalemme e senza l’UNRWA, presto senza i palestinesi, arriva la lampeggiante luce rossa di Mosca. Forse compenserà, un po’ l’ebbrezza del potere di Israele che ha imperversato negli ultimi anni, forse comincerà  a riflettere .
La Russia  potrebbe rivelarsi migliore per Israele di tutto il sostegno folle e corruttore che riceve dall’attuale amministrazione americana e ha ricevuto  dai suoi predecessori.
La Russia ha delineato per il mondo il modo di trattare Israele, usando l’unica lingua che Israele comprende. Quelli che veramente si preoccupano per il benessere di Israele e per la giustizia, imparino come è fatto: solo la forza. Solo quando Israele viene punito o costretto a pagare un prezzo, fa la cosa giusta. L’aviazione ci penserà due volte e forse molte altre volte prima del suo prossimo bombardamento in Siria, la cui importanza, se davvero ne ha, è sconosciuta.
Se un tale “nyet” russo si fosse librato sopra i cieli di Gaza, sarebbero state evitate  così tante morte e distruzioni. Se una forza internazionale avesse affrontato l’occupazione israeliana, questa sarebbe finita molto tempo fa. Invece abbiamo Donald Trump a Washington e le patetiche denunce dell’Unione Europea sugli sfratti di Khan al-Ahmar.

Fonte:To Russia With Love Thank you, Mother Russia, for imposing boundaries on Israel | Opinion 

Nessun commento:

Posta un commento