Claudio Dionesalvi – Il manifesto
03 Ottobre 2018
Appuntamento per sabato, alle 15, a Riace.
Arriveranno da tutte le parti in sostegno al sindaco Mimmo Lucano per ribadire
che la solidarietà non può essere un reato. Scenderanno in piazza a migliaia,
provenienti da tutto il mezzogiorno. Ma pullman e mezzi privati si muoveranno
anche dalla Toscana, dal Veneto ed altre regioni. Promettono di esserci, anche
volti noti dei media, come i giornalisti Gad Lerner e Sandro Ruotolo. Per
Lerner «il mandato di arresto per il sindaco di Riace è uno schiaffo in faccia
a chi pratica il dovere dell’accoglienza e conferma la pulsione fascistoide di
cui sta cadendo preda il nostro paese». Dal canto suo Ruotolo non ha dubbi:
«Arresto ingiusto. Io so che accogliere un essere umano non può essere un
reato. Io so che Mimmo Lucano è una persona perbene. Non si arresta una
speranza». Decisa anche la presa di posizione dell’attore Beppe Fiorello:
«Qualcuno si porterà sulla coscienza la vita di un uomo straordinario. Io so
che Mimmo non sopporterà questa vergogna, ora cerco parole per difenderlo, ma
mi rendo conto che non va più difeso. Va amato come lui ama il prossimo».
«Un’esemplare vicenda di accoglienza raccontata in
una fiction “congelata” diventa prosa giudiziaria. Anche Artur Schindler violò
la legge per salvare persone. Io mi fido di Mimmo Lucano», così Paride
Leporace, presidente della Basilicata Film Commission, che da ieri mattina,
appresa la notizia dell’arresto di Lucano, si è attivato per convogliare le
sensibilità del mondo del cinema e dello spettacolo. Gli fa eco don Luigi
Ciotti, fondatore di Libera: «Se Mimmo ha imboccato delle scorciatoie, lo ha
fatto per eccesso di generosità. Nessun tornaconto personale, nessun potere da
prendere, ma solo il desiderio di sostenere la speranza di persone fragili,
garantendo loro un futuro migliore».
Già in moto, intanto, l’ingranaggio organizzativo
dell’Usb, mentre Cgil Calabria, Anpi, Arci, Articolo 21, Potere al Popolo, Prc,
Link Unical, Libera, promettono una mobilitazione massiccia e rilanciano: «Il
modello Riace e la sua “utopia della normalità” – spiegano in una nota –
testimoniano che l’integrazione non è un miraggio e che l’accoglienza di
emergenza può essere trasformata in programmi di inclusione durevoli,
rivitalizzando l’economia di una comunità minacciata dallo spopolamento».
Saranno in tanti a partire da Cosenza, dove ieri
sera si è tenuto un affollato presidio di protesta sotto la prefettura. L’associazione
Seminaria, il Centro contro la violenza sulle donne «Roberta Lanzino» e la
«Terra di Piero» stanno organizzando dei pullman. Molto impegnata anche l’area
antagonista dei centri sociali «Rialzo» e «Sparrow» e del comitato Prendocasa
che proprio in questi giorni stanno lanciando la mobilitazione cittadina e
regionale contro gli imminenti sgomberi delle case occupate. Tra i promotori
della manifestazione di sabato, la storica emittente comunitaria Radio Ciroma.
Per bocca del suo portavoce, Francesco Febbraio, è curiosa di vedere «quale
sarà la reazione del governo giallo-verde a questa prima manifestazione di
aperto dissenso e netta contrapposizione alle sue politiche. Blinderanno le
piazze?».
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