martedì 2 ottobre 2018

LA MIA OPINIONE Sono un buonista che si colloca con il Sindaco di Riace


Roberto Nicoletti - redazione Sinistra
2 ottobre 2018


Vuoi sapere cosa penso io, tu che mi chiameresti “bu0nista”?
Penso che gente come me, negli anni ’50 è stata disprezzata dai razzisti, ignoranti come te ma non ha risposto con la prepotenza e la tracotanza di chi si crede, senza esserlo, superiore ad altri, ma con l’intelligenza di chi ha la curiosità di conoscere gli altri, di comprenderli, di condividere il proprio cammino di vita con loro e non solo.
Non mi sono mai messo un elmo coronato di corna sulla testa o portato l’ampolla del dio Po fino a Venezia, la testa e il cuore li ho lasciati liberi di scoprire gli altri senza preconcetti.
La mia famiglia ha conosciuto il peso dell’emigrazione, e da piccolo ho ascoltato i racconti di chi, nella linda e pulita Svizzera, li vessava perché li considerava esseri inferiori. D’altra parte nella fiorente Lombardia mio nonno non ha trovato altro, nel 1956, che una casa senza riscaldamento perché non si affittava ai meridionali.
Ma l’unica risposta che mi hanno insegnato a dare era studiare per essere migliore, questo ho fatto ascoltando i consigli di un padre che tu, con disprezzo avresti chiamato “buonista”.
Ma sai che ti dico? A me piace essere “buonista”! Meglio buonista che carogna.
Vediamo un po’, voglio farti i conti in tasca insieme a quell’accozzaglia di leghisti che si vantano della loro ignoranza, del loro egoismo e, naturalmente, anche dell’odio nei confronti della gente che è arrivata nel nostro paese e che, d’ora in poi, chiamerò “i nuovi italiani”, sperando che a loro non dispiaccia.
Hai fatto tutta una campagna elettorale contro loro, i nuovi italiani, sparando balle senza ritegno e vergogna e lo fai ancora oggi, da ministro di questa repubblica che non riconosco più come mia. Hai detto che loro si intascavano 35 euro al giorno e vivevano in hotel mentre gli italiani dovevano tirare la cinghia e vivere in catapecchie o in luoghi di fortuna.
Tu lo sapevi che non era vero, mentre è vero che tu e i tuoi amici vi siete intascati 49 milioni di euro, nascondendoli in qualche paradiso fiscale, e che ora stai restituendo la somma in comode rate diluite in 80 anni, senza intaccare quel bel gruzzoletto.
Hai accusato i nostri fratelli, i nuovi italiani, di essere fannulloni che prendevano il sussidio dello stato senza lavorare, ma tu non sei quello che è stato eletto al Parlamento Europeo con uno stipendio di 30 mila euro  al mese senza averci quasi mai messo piede?
Tu che continui a urlare “prima gli italiani”, ma di quali italiani parli, dei poveracci o dei ricchi, di quelli che tu hai detto che è giusto che paghino poche tasse perché loro li investono, sì li investono nei paradisi fiscali. E mentre stai cercando di fare questo hai reintrodotto i vaucher, stai tagliando i servizi sociali, sanitari e educativi, tagli che peggioreranno la vita degli altri italiani, i poveracci, i pensionati e soprattutto i giovani a cui stai preparando un futuro da partita iva e sfruttamento.
Adesso parli come Mussolini, dici “me ne frego”, ma appartieni alla genia di quelli che se qualcuno urla più forte sta zitto o fugge. Ora te la prendi con il sindaco di Riace che perché è riuscito a salvare il suo Paese con l’aiuto di nuovi italiani e ha costituito un precedente, non l’unico per fortuna. Ora cerchi di demonizzarlo perché come faresti altrimenti a continuare nella tua propaganda della paura se si scoprisse che la convivenza può essere un modo felice per stare insieme meglio?
Io sono un “buonista”, ma siamo molti di più di quanto pensi e siamo tutti con il sindaco di Riace e i suoi concittadini, così come tu non hai l’appoggio di 60 milioni di italiani, come vanti, e potresti ritrovarti da solo.

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