martedì 31 luglio 2018

ECONOMIA E LAVORO Istat, a giugno torna a salire la disoccupazione. Record dei contratti a termine


I dati dell'istituto di statistica: calano gli occupati ma scendono anche gli inattivi. Risale la disoccupazione giovanile

FLAVIO BINI, La Repubblica
31 luglio 2018


Battuta d'arresto per il mercato del lavoro a giugno. Secondo i dati diffusi dall'Istat il tasso di disoccupazione, cioè il numero di persone che cercano un impiego sul totale della forza lavoro, è aumentato di due decimi di punto salendo al 10,9%. Il numero dei disoccupati risulta così pari a 2 milioni e 866 mila. Al contrario, dopo tre mesi consecutivi di crescita, il numero di occupati è calato di 49 mila unità. Continuano invece a crescere i dipendenti a termine (+16 mila), che aggiornano di nuovo il loro record storico, raggiungendo i 3 milioni 105 mila.
Sull'aumento del tasso di disoccupazione pesa anche la diminuzione degli inattività, chi non ha un lavoro e non lo cerca, scesi di 27 mila unità.  Nell'arco dei dodici mesi invece la disoccupazione, sottolinea l'Istat, "cala lievemente", "mantenendosi sui livelli della fine del 2012".   In rialzo anche il dato giovanile, risalito di 0,5 punti al 32,6%, in rialzo di 0,5 punti percentuali su maggio. L'isttuto sottolinea  come il livello degli under25 in cerca di occupazione sia nettamente inferiore al massimo raggiunto nel marzo del 2014 (43,5%) ma ancora di 13 punti superiore rispetto al minimo toccato nel febbraio del 2007 (quando era 19,5%).
Se si guarda al dato per classi di età, in controtendenza con i dati più recenti, si nota come il numero di occupati cali sensibilmente nella fascia degli over 50, dove complici il maggiore invecchiamento della popolazione e l'effetto delle ultime riforme pensionistiche il dato era più spesso risultato in crescita. A giugno gli occupati calano di 49 mila unità a fronte, diversamente del dato complessivo di aumento degli inattivi, cioè più persone  decidono di non cercare un nuovo impiego. Se si guarda al dato complessivo sui dodici mesi dei 330 mila nuovi occupati, 335 mila si riferiscono alla fascia 50-64 anni, mentre risulta in forte calo quella 35-49 (-145 mila). Lievemente positiva la fascia 15-24 (+38 mila) e quella 25-34 (+81 mila)

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