martedì 31 luglio 2018

LAVORO Tutti contro i voucher, i presìdi non si fermano


Continua la protesta a Montecitorio contro i buoni lavoro nel dl dignità. Flai, Fai e Uila: "Lavoro agricolo mortificato dal decreto, a settembre nuove iniziative". In piazza anche la Fp Cgil. Il 1° agosto è la volta delle federazioni del turismo 

Redazione Rassegna sindacale
01 agosto 2018


Dopo tre giorni di mobilitazione, la scorsa settimana, anche oggi (31 luglio) Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno svolto un presidio davanti a Montecitorio per comunicare tutta la loro contrarietà all’ampliamento dell’uso dei voucher in agricoltura. A seguito degli incontri con i presidenti delle commissioni Lavoro di Camera e Senato e con la commissione Agricoltura della Camera, i sindacati avevano anche chiesto un incontro con il ministro del Lavoro Di Maio e scritto al presidente della Camera Roberto Fico, affinché potesse intervenire, ma non è bastato. “Siamo orgogliosi della mobilitazione unitaria a sostegno delle nostre proposte”, affermano i tre segretari generali Onofrio Rota (Fai Cisl), Ivana Galli (Flai Cgil) e Stefano Mantegazza (Uila Uil). 
“Gli emendamenti – spiegano i tre sindacalisti – sono rimasti gli stessi, e con la conversione del decreto dignità diventeranno legge, dunque la nostra mobilitazione continua. A settembre avvieremo insieme una grande campagna di informazione con presìdi su tutti i territori. Spiegheremo ai rappresentanti delle istituzioni, ai parlamentari e ai lavoratori le drammatiche conseguenze dell’uso di questo strumento in agricoltura. Soprattutto smentiremo le tante informazioni errate che sono state diffuse sull’argomento in questo periodo. La mancata tracciabilità dell’utilizzo dello strumento rimane uno degli elementi più gravi, così come continueremo a ritenere inaccettabile l’aver portato da tre a dieci giorni il tempo di utilizzo del voucher dopo la comunicazione all’Inps, con la possibilità di spalmare in questo arco di tempo le quattro ore di lavoro, e il venir meno del compenso minimo giornaliero oggi previsto. Tante imprese sane del settore, con questa estensione, subiranno la concorrenza sleale di chi conta, grazie ai voucher, di puntare sul lavoro nero e sullo sfruttamento”.
Con la recente firma del nuovo contratto nazionale, inoltre, “abbiamo messo a punto tutti gli strumenti per venire incontro alle esigenze di flessibilità delle imprese, ora i voucher consentiranno, di fatto, una copertura al lavoro nero. Pericolosa, infine, l’idea di demandare tutto all’autocertificazione, un fatto che deresponsabilizza le imprese e rende ricattabili i lavoratori. Il lavoro agricolo e la contrattazione escono mortificati da questo decreto, e ci batteremo ancora per ottenere in futuro la modifica delle norme introdotte”.

LA GIORNAT
Non si ferma la protesta. Oggi, martedì 31 luglio, è stata la volta dei lavoratori del settore agricolo che scendono in piazza a Roma, davanti a Montecitorio, per fare pressione nei giorni in cui il decreto è passato alla discussione in Aula. “Chiediamo al Parlamento di respingere gli emendamenti alla normativa vigente che cancellerebbero i diritti contrattuali, assistenziali e previdenziali di decine di migliaia di lavoratori, mettendo anche a rischio la sicurezza sul lavoro nel comparto agricolo”. Cos' Fai, Flai e Uila.
Domani, mercoledì 1° agosto, sempre davanti alla sede del Parlamento il sit-in promosso dalle federazioni del turismo (Filcams, Fisascat e Uiltucs). “Il ricorso ai voucher avrebbe come effetto la produzione di nuove forme di irregolarità e di precarizzazione dei rapporti di lavoro in un mercato già fortemente condizionato dalla stagionalità”, sottolineano i tre sindacati.
Nei giorni scorsi le tre sigle, in una nota congiunta trasmessa al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Luigi Di Maio e ai presidenti delle ommissioni Lavoro di Camera e Senato, hanno evidenziato il ruolo della contrattazione nazionale di settore che “da decenni si misura con le esigenze di flessibilità delle imprese, individuando diverse soluzioni negoziali condivise e utili a rispondere alle problematiche di una domanda in larga parte condizionata da una strutturale stagionalità”.
“La contrattazione nazionale del turismo – spiega la nota unitaria – ha individuato da anni strumenti di flessibilità prevedendo il lavoro extra e di surroga, che consente di poter assumere lavoratori con contratti della durata massima di tre giorni, l'apprendistato in cicli stagionali per giovani fino a 29 anni, contratti a tempo determinato stagionale e somministrazione di lavoro a tempo determinato”. La flessibilità, spiegano i sindacati, è contrattata anche sull'organizzazione del lavoro con la possibilità di ricorrere al part time anche di 15 ore settimanali con clausole elastiche, nonché al part time weekend della durata di otto ore settimanali oltre alla possibile gestione di orari multi periodali funzionali ai picchi di attività in tutti i periodi dell'anno.
Intervenendo nei giorni scorso alla festa del sindacato a Massa Carrara, il segretario generale della Cgil Susanna Camusso ha definito la reintroduzione dei voucher "una schifezza". A suo giudizio non ci sarà "un'ondata di utilizzo dei voucher, ma serviranno a coprire tutte quelle forme di contratto a nero, o a grigio". Insomma, ha rimarcato Camusso, "dovevano cambiare il mondo, ma di coraggio ne hanno ben poco". Più in generale Camusso ha espresso la sensazione che "ormai il decreto non sia all'altezza di usare il nome dignità. Quindi permettetemi di chiamarlo decreto Di Maio – ha aggiunto – che forse permette di ricondurlo alla sua immediata natura".

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