Samidoun
Palestinian Prisoner Solidarity Network saluta, si congratula e dà il benvenuto
a Ahed e Nariman Tamimi per il loro rilascio.
Redazione Invicta Palestina
30 luglio 2018
La diciassettenne adolescente
palestinese Ahed Tamimi e sua madre,
Nariman Tamimi, sono state rilasciate dalle prigioni di occupazione israeliane
la mattina di domenica 29 luglio 2018 dopo aver scontato otto mesi di
detenzione in carcere.
Ahed e sua madre erano state
arrestate il 19 dicembre 2017, dopo che un video di Ahed, in cui affrontava i
soldati di occupazione nella terra della propria famiglia nel villaggio di Nabi
Saleh, compresa la scena dello schiaffo a un soldato, era diventato virale sui
social media.
Ahed e la sua famiglia sono
leader nel movimento anti-coloniale a Nabi Saleh in difesa della terra
indigena, dove la terra del villaggio e persino le sorgenti sono oggetto di
confisca e furto da parte del vicino insediamento illegale ebraico di Halamish
Una folla di amici e parenti ha
atteso la liberazione delle Tamimi mentre l’occupazione israeliana cambiava
ripetutamente la località designata, dal checkpoint di Jabara a Rantees a
Jabara di nuovo, costringendoli a percorrere ripetutamente la distanza di
un’ora tra i vari luoghi. Ahed e Nariman sono state accolte con gioia dopo il
loro vero rilascio; terranno una conferenza stampa alle 16:00 nel loro
villaggio di Nabi Saleh.
Un giorno prima della liberazione
di Ahed, le forze di occupazione israeliane hanno arrestato tre artisti
coinvolti nella realizzazione di un enorme murale sul Muro dell’apartheid, che
inneggia alla lotta della giovane e che celebra la sua liberazione.
Due degli artisti detenuti sono
italiani, tra cui il famoso artista Jorit Agoch (Agostino Chirwin), uno street
artist di Napoli conosciuto in tutto il mondo per i suoi murales enormi e
realistici, e uno palestinese.
Un portavoce dell’occupazione li
ha accusati di aver “danneggiato e deturpato la barriera difensiva nell’area di
Betlemme”. Il Muro è noto come supporto di numerosi graffiti murali famosi che
salutano la lotta palestinese. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha
chiesto la liberazione immediata degli artisti, dicendo che si tratta di una
questione di libertà che riguarda tutti.
Mentre la famiglia Tamimi e i
palestinesi celebrano la liberazione di Ahed, la loro gioia è, ovviamente, non
completa – tra gli oltre 6.000 palestinesi detenuti nelle carceri israeliane
c’è il fratello ventunenne di Ahed, Wa’ed, arrestato a maggio dall’occupazione
israeliana e accusato di “partecipazione ad attività popolari terroristiche”
come organizzare manifestazioni.
Diversi cugini di Ahed, tra cui
Mohammed e Osama Tamimi, sono anche loro dietro le sbarre, presi di mira per il
loro coinvolgimento nella difesa della terra palestinese da confisca, furto e
colonizzazione. Il villaggio di Nabi Saleh è stato circondato dalle forze di
occupazione giovedì scorso, impedendo agli abitanti di entrare o uscire.
Samidoun Palestinian Prisoner
Solidarity Network saluta, si congratula e dà il benvenuto a Ahed e Nariman
Tamimi per il loro rilascio. Non sono solo simboli di protesta, ma leader di un
movimento indigeno anti-coloniale per difendere la propria terra
dall’occupazione, dalla colonizzazione e dalla confisca.
Il caso di Ahed ha attirato
l’attenzione e il sostegno di migliaia – anzi milioni – di persone in tutto il
mondo, con proteste globali nelle città e oltre 1,5 milioni di persone hanno
firmato una petizione per chiedere la sua liberazione. Questo tipo di appoggio
ha avuto oggi un ruolo importante nella
liberazione di Ahed e Nariman. Ci ricorda anche quanto sia critico intensificare la nostra lotta per la libertà di tutti i
prigionieri politici palestinesi.
Ci sono oltre 6.000 prigionieri
palestinesi nelle carceri israeliane, tra cui oltre 450 persone incarcerate
senza accusa né processo sotto detenzione amministrativa. Ci sono oltre 350
bambini palestinesi nelle prigioni israeliane e 60 donne e ragazze palestinesi.
Sono leader, insegnanti, organizzatori, lavoratori, agricoltori, studenti e
amati familiari, e rappresentano la vera leadership del popolo palestinese
preso di mira dall’occupazione israeliana per isolarli. Naturalmente, ci sono
prigionieri della lotta palestinese anche nelle prigioni imperialiste di tutto
il mondo – dalla Terra Santa cinque sono negli Stati Uniti e in Francia Georges
Ibrahim Abdallah è da 34 anni nelle carceri francesi.
La loro libertà è fondamentale
per raggiungere l’obiettivo per il quale lottano e si sacrificano: la libertà
per la terra e il popolo della Palestina.
Liberi tutti i prigionieri
palestinesi! Palestina libera!
Trad. Invictapalestina.org
Fonte:http://samidoun.net/2018/07/warm-welcome-greets-ahed-and-nariman-tamimi-upon-their-release-from-israeli-prison/
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