La leader palestinese Khalida
Jarrar, una parlamentare femminista di sinistra imprigionata dall’occupazione
israeliana, è in carcere senza accusa né
processo dal 2 luglio 2017.
Giugno 2018
Mentre i suoi amici, familiari e
compagni attendevano la sua liberazione, il 14 giugno
sono stati informati che la sua detenzione amministrativa è stata rinnovata per la terza volta per altri
quattro mesi. Agisci per chiedere l’immediato
rilascio di Khalida Jarrar e dei suoi compagni prigionieri palestinesi!
Firma la petizione: http://bit.ly/FreeKhalidaJarrar
Mentre i palestinesi marciano a
Gaza nella Grande Marcia del Ritorno e mentre scendono in piazza in
Cisgiordania nel movimento Lift the Sanctions, l’occupazione israeliana sta
estendendo la detenzione di Khalida Jarrar senza accusa né processo, per
mantenere questa leader forte e potente lontano dalle piazze e dalla sua gente.
Il rinnovo della detenzione
amministrativa di Khalida dovrebbe essere approvato da un tribunale militare
israeliano il 2 luglio. Prima che avvenga l’approvazione, è importante sentire
la solidarietà internazionale che, ad alta voce e chiaramente, chiede la sua
libertà!
Khalida Jarrar è un’attivista che
da lungo tempo si batte per la libertà
dei prigionieri palestinesi, è vicepresidente di Addameer Prisoner Support and
Human Rights Association ed ex direttore esecutivo. Membro del Consiglio
legislativo palestinese è stata eletta nella coalizione di sinistra Abu Ali
Mustafa, aderente al Fronte popolare per la liberazione della Palestina, è
presidente del Comitato per i prigionieri del PLC.
È anche una leader che lotta
apertamente per portare i funzionari israeliani responsabili dei crimini di
guerra alla Corte penale internazionale. È membro di una commissione
palestinese incaricata di presentare denunce e documenti dinanzi al tribunale
internazionale sui crimini israeliani in corso contro il popolo palestinese,
dagli attacchi a Gaza alla confisca
delle terre, alla costruzione delle colonie, agli arresti di massa e alla
reclusione.
Questa non è la prima volta che
si trova ad affrontare arresto e persecuzioni. Nel 2014, ha resistito – e ha
sconfitto – un tentativo israeliano di allontanarla forzatamente dalla sua casa
di famiglia a El-Bireh a Gerico. Solo nove mesi dopo, nell’aprile 2015, fu
sequestrata dalle forze di occupazione israeliane e condannata alla detenzione
amministrativa, reclusione senza accusa né processo. Dopo una protesta globale,
è stata portata di fronte ai tribunali militari israeliani e ha dovuto
affrontare 12 accuse basate sulla sua attività politica, dal tenere discorsi
agli eventi a sostegno dei prigionieri palestinesi.
Dopo essere stata rilasciata nel
giugno 2016, ha ripreso il suo ruolo da protagonista nel movimento di
liberazione palestinese, per poi essere nuovamente arrestata il 2 luglio 2017 e
ancora una volta gettata in prigione senza accuse né processo.
La sua detenzione amministrativa
è stata già rinnovata per altri sei mesi nel dicembre 2017, ed è chiaro che
l’occupazione israeliana non ha intenzione di rilasciare Khalida, una dei
leader tra i 6.200 prigionieri palestinesi (inclusi quasi 500 detenuti
amministrativi) nelle carceri israeliane.
Lei, insieme ai suoi compagni
detenuti amministrativi, boicotta le corti militari israeliane che firmano gli
ordini di detenzione militare. Chiedono la fine della pratica della detenzione
amministrativa, introdotta in Palestina
dal mandato coloniale britannico prima di essere adottata dall’occupazione
sionista. Gli ordini di detenzione amministrativa possono essere emessi fino a
sei mesi alla volta e sono rinnovabili a tempo indeterminato. I palestinesi
hanno trascorso anni in carcere senza accuse né processo sotto detenzione
amministrativa.
All’interno della prigione
d’occupazione israeliana, ha svolto un ruolo di primo piano nel sostenere
l’educazione delle ragazze minori nelle carceri. Quando l’autorità carceraria
negò alle ragazze un insegnante, organizzò corsi sui diritti umani e di
preparazione per gli esami obbligatori del liceo, .
Sappiamo che l’udienza militare
israeliana è una finzione. Ma è più importante che mai che le nostre voci siano
ascoltate e le nostre azioni siano visibili per tutta la prossima settimana per
chiedere la libertà per Khalida Jarrar. Le proteste sono già state organizzate
a New York e in altre parti del mondo.
Unisciti a noi per agire!
trad. Invictapalestina.org
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