Per
il ministero israeliano dell’educazione, ad ebrei ed arabi è vietato fare sesso,
l’amore, il matrimonio, avere una famiglia o vivere insieme, scrive Alon Idan
su Haaretz
di Alon Idan – Haaretz, da Nena
news
Dobbiamo fare uno sforzo di
decodificazione per comprendere in modo corretto ciò che ha affermato Dalia
Fenig, la presidentessa facente funzione del segretariato pedagogico del
ministero dell’Educazione, quando ha escluso l’utilizzo nelle classi di
letteratura delle scuole superiori il romanzo “Borderlife” [Vita sul confine],
la storia di una israeliana e un palestinese che si innamorano a New York.
“Avere relazioni intime tra ebrei
e non ebrei” ha affermato, “e sicuramente la possibilità di formalizzarle con
un matrimonio e costituendo una famiglia – anche se nel romanzo non si realizza
– è percepito da vasti settori della società come un tradimento di un’identità
separata.”
Dobbiamo dare a questi vaghi
termini i loro concreti significati: “Relazioni intime” = sesso. “Non ebrei =
arabi. “Vasti settori della società” = l’opinione pubblica. “Identità separata”
= razza.
Ora possiamo rileggere le sue
parole nella loro forma più semplice: ebrei ed arabi non possono fare sesso
insieme; ad ebrei ed arabi è vietato amarsi; ebrei ed arabi non possono
sposarsi; ad ebrei ed arabi è vietato fare insieme una famiglia; ebrei ed arabi
non possono vivere insieme.
Ora possiamo reinterpretare
un’altra delle affermazioni di Fenig: “In molti casi gli adolescenti non hanno
una visione sistemica che includa considerazioni relative alla conservazione
dell’identità del proprio popolo ed al significato dell’assimilazione.” Nella
sua forma semplificata, questo recita: i diciassettenni o diciottenni non
capiscono che il sangue di ebrei ed arabi non si deve mischiare. Solo dopo il
servizio militare, quando hanno interiorizzato le differenze ai checkpoint e
nelle strade, possono essere liberi di leggere questo libro.
Dobbiamo anche esaminare questa
osservazione di Fenig: “Persino nel sistema delle scuole statali (laiche),
molti genitori sarebbero assolutamente contrari al fatto che il/la proprio/a
figlio/a studino il romanzo e lo vedrebbero come una violazione del legame di
fiducia tra le famiglie ed il sistema scolastico.”
In poche parole questa
affermazione significa: persino molti genitori laici in Israele non sono
interessati a che i propri figli facciano sesso con gli arabi o si sposino con
loro.
Forse potremmo anche semplificare
queste farraginose cariche come “presidente facente funzione del segretariato
pedagogico del ministero dell’Educazione.” Chiamiamolo con il nome più
semplice: un alto funzionario del ministero dell’Educazione. Si può anche
accorciarlo semplicemente con ministero dell’Educazione. E allora si possono
arrivare ad una sintesi e vedere il quadro generale: il ministero
dell’Educazione si oppone a mescolare il sangue ebreo con quello arabo.
Dobbiamo essere corretti e
ricordare che non è stato il ministro dell’Educazione Naftali Bennett
[dirigente del partito dei coloni e dell’estrema destra “Casa ebraica. Ndtr.]
che ha nominato Fenig. Era lì fin da prima [che Bennett diventasse ministro].
E’ la situazione ideale; non devi nominare la tua gente per mettere in pratica
una teoria razziale ufficiale, istituzionalizzata, nel più importante ministero
di Israele. Il personale che c’era già da prima capisce il senso delle cose, ed
è desideroso di metterlo in pratica.
Aggiungiamo un altro punto al
quadro – il nuovo testo di educazione civica che sarà pubblicato a breve e che
si rivolge a tutti gli studenti israeliani. Si apre con una citazione da una
preghiera (al posto dell’incipit originale, una citazione dalla Dichiarazione
di Indipendenza) che sottolinea la dimensione ebraica dello Stato (rispetto
alla sua natura democratica) e minimizza i diritti della minoranza araba
(quella con cui è vietato fare sesso).
Quello che non dobbiamo fare è
ricordare che Raskolnikov ha ucciso donne anziane in “Delitto e castigo”. Non
dobbiamo neppure far riferimento all’immortalità che permea “Anna Karenina”.
Prendere in considerazione Dostoievsky e Tolstoy potrebbe portare la
discussione al regno della teoria e offuscare il per niente teorico obiettivo
di squalificare “Borderlife”: proteggere la purezza del sangue ebraico.
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