L’esercito
siriano è riuscito a strappare il controllo su diverse città e villaggi nella
strategica provincia meridionale di Dara’a, portando Israele ad alzare il
livello di allerta nelle Alture del Golan.
da Controinformazione
L’agenzia ufficiale SANA della
Siria ha riferito venerdì che l’esercito ha riconquistato al-Herak, Rakham,
al-Soura, Alma, al-Mliha al-Sharqia e al-Mliha al-Gharbia nella campagna di
Dara’a, uccidendo decine di terroristi Takfiri.
Le unità di ingegneria militare
siriana hanno in seguito iniziato a smantellare le gallerie scavate dai terroristi
ed hanno scoperto ordigni esplosivi installati dai miliziani prima che
fuggissero nelle zone limitrofe, secondo il rapporto.
Un comandante sul campo siriano
ha detto alla agenzia SANA che l’Esercito avrebbe continuato le sue operazioni
a Dara’a fino allo sradicamento totale dei terroristi appoggiati dall’estero.
Separatamente, la SANA ha
riferito che i militanti sostenuti dagli stranieri nei villaggi di Um Walad,
Jbib e al-Aslaha nella campagna orientale di Dara’a avevano accettato di
deporre le armi e riconciliarsi con il governo siriano.
Un comandante militare siriano,
che stava parlando in condizione di anonimato, ha sottolineato che le conquiste
territoriali dell’esercito avevano lasciato i militanti anti-Damasco “senza
scelta” se non quella di arrendendersi o perire.
“I gruppi terroristici si stanno
orientando verso la resa, il deporre le armi e la riconciliazione”, ha
aggiunto.
Inoltre, il cosiddetto
“Osservatorio siriano per i diritti umani” (SOHR), con sede a Londra, ha
confermato che ben otto città erano in fase di negoziati di riconciliazione.
“Ci sono colloqui in corso tra i
russi da una parte e le fazioni dell’opposizione dall’altra, attraverso i
mediatori locali, sul destino di otto città nelle campagne di Dara’a”, ha detto
il gruppo di monitoraggio britannico.
Il capo del SOHR Rami
Abdel-Rahman ha detto che la polizia militare russa sta conducendo le
discussioni per ciascuna città separatamente. “Molti di loro sembrano disposti
a riconciliarsi” con il governo siriano e consegnare le loro armi pesanti, ha
detto.
La riconquista di Dara’a è molto
importante perché confina con le alture del Golan occupate che Israele ha usato
per anni, per sostenere i miliziani ed assistere i loro feriti negli ospedali
di Israele.
Il ritorno del territorio sotto
il controllo del governo siriano taglierebbe la tanto annunciata collaborazione
tra Israele e miliziani e infliggerà un duro colpo ai piani di Tel Aviv di
annettere le alture del Golan.
Israele ha conquistato le alture
del Golan dalla Siria durante la Guerra dei Sei Giorni del 1967 e da allora ha
continuato a occupare i due terzi del territorio strategicamente importante da
allora, in una azione che non è mai stata riconosciuta dalla comunità
internazionale.
Il regime di Tel Aviv ha
costruito decine di insediamenti illegali nella zona sin dalla sua occupazione
e ha utilizzato la regione come trampolino di lancio per condurre attacchi
aerei contro posizioni militari siriane, in appoggio ai gruppi terroristi.
Netanyahu
sulle Alture del Golan
L’ONU esorta i gruppi armati a
lasciare la zona cuscinetto del Golan
Inoltre, il Consiglio di
sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità la risoluzione 2426
(2018), che invitava i gruppi armati a lasciare la zona cuscinetto del Golan.
“Non dovrebbero esserci forze
militari nell’area della separazione diverse da quelle dell’UNDOF”, ha letto la
risoluzione, riferendosi alla Forza di disimpegno degli osservatori delle
Nazioni Unite, una missione di mantenimento della pace che pattuglia il Golan.
L’ONU ha inoltre condannato “i
continui combattimenti” nella zona cuscinetto del Golan e ha esortato tutte le
parti coinvolte nel conflitto siriano “a cessare le azioni militari nell’area
delle operazioni UNDOF” e “a rispettare pienamente i termini dell’Accordo sulla
disimpegno delle Forze del 1974”.
Fonte: Press Tv
Traduzione: L.Lago
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