Prosegue
la mobilitazione nei giorni in cui il cosiddetto "decreto dignità" è
al vaglio della Camera. Due i sit-in in programma davanti a Montecitorio: oggi
tocca ai sindacati degli agricoli insieme alla Funzione pubblica, domani a
quelli del turismo
Redazione Rassegna sindacale
31 luglio 2018
Non si ferma la protesta dei
sindacati contro la reintroduzione dei voucher in agricoltura e nel turismo
prevista dal cosiddetto decreto dignità. Oggi, martedì 31 luglio, è la volta
dei lavoratori del settore agricolo che scendono in piazza a Roma, davanti a
Montecitorio, per fare pressione nei giorni in cui il decreto è passato alla
discussione in Aula. “Chiediamo al Parlamento di respingere gli emendamenti
alla normativa vigente che cancellerebbero i diritti contrattuali,
assistenziali e previdenziali di decine di migliaia di lavoratori, mettendo
anche a rischio la sicurezza sul lavoro nel comparto agricolo”. Così affermano
in una nota Fai, Flai e Uila, le sigle di riferimento di Cgil, Cisl e Uil.
Domani, mercoledì 1° agosto,
sempre davanti alla sede del Parlamento il sit-in promosso dalle federazioni
del turismo (Filcams, Fisascat e Uiltucs). “Il ricorso ai voucher avrebbe come
effetto la produzione di nuove forme di irregolarità e di precarizzazione dei
rapporti di lavoro in un mercato già fortemente condizionato dalla
stagionalità”, sottolineano i tre sindacati.
Nei giorni scorsi le tre sigle,
in una nota congiunta trasmessa al ministro del Lavoro e delle Politiche
sociali Luigi Di Maio e ai presidenti delle ommissioni Lavoro di Camera e
Senato, hanno evidenziato il ruolo della contrattazione nazionale di settore
che “da decenni si misura con le esigenze di flessibilità delle imprese,
individuando diverse soluzioni negoziali condivise e utili a rispondere alle
problematiche di una domanda in larga parte condizionata da una strutturale
stagionalità”.
“La contrattazione nazionale del
turismo – spiega la nota unitaria – ha individuato da anni strumenti di
flessibilità prevedendo il lavoro extra e di surroga, che consente di poter
assumere lavoratori con contratti della durata massima di tre giorni,
l'apprendistato in cicli stagionali per giovani fino a 29 anni, contratti a
tempo determinato stagionale e somministrazione di lavoro a tempo determinato”.
La flessibilità, spiegano i sindacati, è contrattata anche sull'organizzazione
del lavoro con la possibilità di ricorrere al part time anche di 15 ore
settimanali con clausole elastiche, nonché al part time weekend della durata di
otto ore settimanali oltre alla possibile gestione di orari multi periodali funzionali
ai picchi di attività in tutti i periodi dell'anno.
Intervenendo nei giorni scorso
alla festa del sindacato a Massa Carrara, il segretario generale della Cgil
Susanna Camusso ha definito la reintroduzione dei voucher "una
schifezza". A suo giudizio non ci sarà "un'ondata di utilizzo dei
voucher, ma serviranno a coprire tutte quelle forme di contratto a nero, o a
grigio". Insomma, ha rimarcato Camusso, "dovevano cambiare il mondo,
ma di coraggio ne hanno ben poco". Più in generale Camusso ha espresso la
sensazione che "ormai il decreto non sia all'altezza di usare il nome
dignità. Quindi permettetemi di chiamarlo decreto Di Maio – ha aggiunto – che
forse permette di ricondurlo alla sua immediata natura".
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