martedì 31 luglio 2018

MAFIE Messina Denaro e quel rapporto ''intimo'' con la mafia agrigentina


A dirlo è Teresa Principato che poi aggiunge: "Mafia altra faccia della medaglia della corruzione"

Redazione, AMDuemila
01 agosto 2018



I rapporti tra i boss agrigentini e Matteo Messina Denaro che erano veramente intimi. C’è sempre stata vicinanza tra la mafia Agrigentina e quella Trapanese". Lo ha detto nei giorni scorsi Teresa Principato, sostituto procuratore nazionale alla Direzione nazionale antimafia, che per anni ha dato la caccia a Messina Denaro, ma che, in precedenza, si era occupata anche della mafia Agrigentina da sostituto alla Dda di Palermo, intervenendo alla quarta edizione de "L’Alba della legalità".
Il magistrato risultava infatti tra i premiati dell’iniziativa di Libera, che si svolge a Santa Margherita Belice, assieme all’ex procuratore della Repubblica di Palermo, Gian Carlo Caselli. La Principato ha poi aggiunto: "La mafia è in una fase di grande cambiamento. Dopo un lungo momento di gravissimo impasse in cui cosa nostra ha dovuto rinunciare alle regole portanti dell’organizzazione che hanno consentito alla stessa di reggere dalla prima metà dell’Ottocento, oggi possiamo vedere la mafia come l’altra faccia della medaglia della corruzione. Oggi i mafiosi hanno deciso di non colpire più con azioni violente perché hanno ben capito che questo attira su di loro l’azione della polizia e della magistratura. Però non si scoraggiano, ma, come sempre accade, cambiamo camaleonticamente pelle e impiegano i soldi da loro raccolti nella corruzione".
Alla Tavola Rotonda, moderata dallo scrittore Salvo Ognibene, ovviamente ha partecipato anche Caselli che ha parlato della sua esperienza da magistrato in Sicilia: "Un pezzo della mia vita. Sette anni a dirigere la Procura di Palermo con luci e ombre, alti e bassi, difficoltà e successi, stanno dentro, ti segnano. In Sicilia io torno sempre volentieri perché rappresenta un pezzo importante della mia vita". Nel corso della serata sono stati anche premiati per il loro impegno antimafia i registi Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, l’autore di opere teatrali e psicologo Martino Lo Iacono, il fotografo Antonio Vassallo, l’associazione Agende Rosse ed i giornalisti Davide Lorenzano e Paolo Borrometi.

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