Stefano Fassina, Sinistra Italiana
26 luglio 2018
26 luglio 2018
In
Commissione Finanze e Commissione Lavoro della Camera, in sessione congiunta
per la discussione e il voto sul cosiddetto Decreto Dignità, sono stati
bocciati gli emendamenti (4.1; 4.17; 4.2) e i sub-emendamenti (0.4.24.3;
0.4.24.4; 0.4.24.5), presentati dal sottoscritto, dal deputato Pastorino e da
altri colleghi di Liberi e Uguali, per salvaguardare la permanenza in ruolo e
nelle GaE delle Diplomate/i Magistrali ante a.s. 2001/2002 colpite/i dalla
sentenza del Consiglio di Stato del Dicembre scorso.
Il
M5S e la Lega, nonostante le promesse di campagna elettorale, hanno votato
contro i nostri emendamenti e si sono approvati un emendamento (4.24) che
rinvia a fine Giugno 2019 i licenziamenti di chi è in ruolo, anche da anni, e
che conferma le espulsioni dalle Graduatorie a Esaurimento (GaE) di chi vi è
inclusa/o da anni.
Un
Decreto, chiamato enfaticamente Dignità, viene approvato con l’introduzione di
una norma che consente il licenziamento di circa 7.500 lavoratrici e lavoratori
della scuola e il declassamento di circa 50.000 insegnanti precedentemente
inserite nelle GaE. Il primo licenziamento di massa dalla scuola e dalla
Pubblica Amministrazione.
Una
gravissima ingiustizia, invece di essere contrastata e eliminata, viene
soltanto rinviata dal cosiddetto “Governo del Cambiamento”.
Oltre
alle insegnanti, ne fanno innanzitutto le spese gli studenti perché la
continuità didattica salta. Una didattica di qualità, provata da anni di
insegnamento, dal superamento dell’anno di prova per chi è entrato in ruolo.
Il
comportamento di M5S e Lega è stato inaccettabile sul piano morale, prima che
politico: nessuno di loro, né il governo presente con il Sottosegretario
Giuliano, è intervenuto per dare una spiegazione nel merito. Così, sono state
umiliate le persone drammaticamente coinvolte in una vicenda che ha
responsabilità politiche stratificate negli ultimi 20 anni di normative
contraddittorie e ambigue.
La
salvaguardia delle diplomate/i magistrali ante 2001/2002 poteva essere
garantita senza incidere sulle aspettative di altri insegnanti, a cominciare da
chi ha la laurea in scienze della formazione. Nel nostro emendamento 4.1
abbiamo proposto un piano assunzionale articolato, necessario a poter assolvere
alla funzione costituzionale della nostra scuola pubblica, centrato sulle
esigenze degli studenti.
Non
ci fermeremo: ripresenteremo gli emendamenti in aula alla Camera la prossima
settimana e poi, ancora, in Senato.
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