Via
libera dalle commissioni Finanze e Lavoro della Camera alla reintroduzione in
agricoltura e turismo. La segretaria confederale Scacchetti lancia la
mobilitazione per il 31 luglio e 1° agosto. Galli (Flai): "Altro che
decreto dignità, è un'indecenza"
Redazione, Rassegna sindacale
28 luglio 2018
28 luglio 2018
Via libera dalle commissioni
Finanze e Lavoro della Camera alla reintroduzione dei voucher nei settori
dell'agricoltura e del turismo: è stato infatti approvato oggi (venerdì 27
luglio) un emendamento all’articolo 2 (“Disposizione per favorire i lavoratori
nell’ambito delle prestazioni occasionali”) del cosiddetto "decreto dignità",
che appunto istituisce i buoni lavoro. Ed è netta la bocciatura da parte della
Cgil e della Flai Cgil, che annunciano la prosecuzione della mobilitazione già
avviata dalla scorsa settimana.
“Profondamente sbagliata, e
francamente ci domandiamo quale sia la relazione con la dignità dei
lavoratori”. Così la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti
commenta l’emendamento sui voucher: “Le nostre categorie di lavoratori del
turismo, dell’agricoltura e del pubblico impiego, nelle tante mobilitazioni di
questi giorni, hanno ampiamente ribadito come esistano già tutte le forme
contrattuali che possono rispondere alle esigenze di flessibilità delle
imprese”. Per la segretaria confederale, “il Paese ha bisogno di lavoro
dignitoso, contrattualizzato, con tutele, e non di lavoro occasionale che si
trasforma in sfruttamento. Per queste ragioni abbiamo lanciato la petizione
#NOvoucher, e saremo in piazza martedì 31 luglio e mercoledì 1° agosto affinché
non si voti una norma ingiusta e dannosa”.
Per Ivana Galli, segretaria
generale Flai Cgil, l'approvazione dell'emendamento "che va ad ampliare
l’uso dei voucher in agricoltura e in altri settori è una vergogna. Altro che
favorire i lavoratori: gli unici che si vanno a favorire saranno quelle imprese
e quei datori di lavoro che potranno nascondersi dietro a un voucher e
barattare un lavoro contrattualizzato con un lavoro senza diritti e tutele”.
Per l'esponente sindacale in questo modo "in agricoltura si va a coprire
il nero e impoverire i lavoratori. Con l’autocertificazione le imprese si
scaricano da ogni responsabilità, con il risultato che i giovani, gli studenti,
possono essere pagati per tre mesi di lavoro con i voucher, ma di fatto sono
lavoratori cui viene impedito di avere diritti quali la disoccupazione, la maternità
e la malattia”. Il 90% del lavoro in agricoltura, conclude Galli, "è
stagionale ed è indegno pagare il lavoro stagionale in agricoltura con i
voucher. Altro che decreto dignità. Per dire le nostre ragioni contro questa
indecenza saremo in piazza il 31 per chiedere alla Camera di modificare il
testo”.
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