Pubblichiamo
un contributo di Andrea Satta, pediatra e musicista, promotore del progetto
‘Mamme narranti’, collaboratore e amico dell’Arci sarà anche al Festival Sabir
a Palermo
Andrea Satta, pediatra e musicista, ARCI
27 luglio 2018
La cosa più grave che sta facendo
Salvini (cioè non so se sia la più grave, perchè cosa c’è di più delittuoso che
non soccorrere chi si trova in dichiarata e assoluta fragilità?) è che
l’arroganza con cui si impone sta riscrivendo la linea dell’intollerabile, il
confine di civiltà, del «Questo non si può fare».
Dopo Salvini si può dire «Non
avevo tanto coraggio, l’ha trovato lui per me, me lo ha dato lui il gancio, in
fondo a me non è successo niente, mi sento meglio e sto nel giusto», quindi si
può soffrire e magari morire in mare (aggiungendo anche un purtroppo), «ecco è
successo».
Un ‘agito’, un salto nella
percezione del vietato, oltre il tabù, oltre il senso di responsabilità, una
ridefinizione del conflitto fra interesse e coscienza, una nuova coscienza che
parte ormai da questo nuovo livello. Stessa cosa vale per la questione delle
armi. È come l’urbanizzazione di un’area di campagna alla periferia della
città, a un certo punto, cioè dopo un po’ di tempo, immaginare al posto del
brulicare di gente e del via vai continuo, al posto dei negozi e delle luci,
delle insegne, dei bus, degli asfalti e dei marciapiedi, di tutto quello che fa
tessuto urbano, un paesaggio agreste e bucolico è impossibile (come il mare a
Milano è un viaggio nel fantastico e nell’onirico).
Se questa mutazione -Salvini per
la fascia di popolazione oggi adulta rappresenta la condivisione domestica di
un demone fino ad ora quasi inconfessabile, per le generazioni che si stanno
formando avremo semplicemente il plafond, la condizione data.
Le nuove generazioni saranno a
valle della mutazione, quindi con poca possibilità, se non attraverso strumenti
culturali, di confronto. Il livello cui assuefarsi naturalmente sarà consegnato
già dopo la modifica, la soglia di dolore e giustizia compatibile anche, il
piano d’appoggio da cui ragionare e il discrimine non apparirà ai nostri
ragazzi spostato, ma semplicemente sarà quello.
La platealità con cui Salvini
agisce in tutto questo farà scuola perchè verrà spacciata per schiettezza e
autenticità, intese come valore
Solo leggere e conoscere la
storia può aiutare. Per questo ci vorranno sempre più ignoranti e ci
ubriacheranno con tutto quello che non ci darà il tempo e poi, da un certo
punto in poi, la capacità di capire e di pensare.
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