Redazione Sinistra italiana
31 luglio 2018
Per la prima volta una nave
italiana ha riportato in Libia migranti soccorsi nel Mediterraneo. La Asso 28,
nave di supporto a una piattaforma petrolifera, è stata coinvolta nelle
operazioni di soccorso di un gommone con 108 persone a bordo. Come avviene
ormai da settimane, la sala operativa di Roma ha dato indicazioni di
coordinarsi con la Guardia costiera libica e, prese a bordo le persone, la Asso
28 ha seguito le indicazioni e le ha sbarcate nel porto di Tripoli.
Un episodio su cui chiede
spiegazioni il deputato di Liberi e Uguali Nicola Fratoianni, in questi giorni
a bordo della nave della Ong spagnola Open Arms tornata in zona Sar. «Abbiamo
appreso che uno dei gommoni segnalati oggi dalla Guardia Costiera italiana con
108 persone a bordo nel Mediterraneo è stato soccorso dalla Nave Asso Ventotto,
battente bandiera italiana, che si sta dirigendo verso Tripoli. Non sappiamo
ancora se questa operazione avviene su indicazione della Guardia Costiera
Italiana, ma se così fosse si tratterebbe di un precedente gravissimo, un vero
e proprio respingimento collettivo di cui l’Italia ed il comandante della nave
risponderanno davanti ad un tribunale».
«Il diritto internazionale –
aggiunge Fratoianni – prevede che le persone salvate in mare debbano essere
portate in un porto sicuro e quelli libici non possono essere considerati
tali». La Asso Ventotto è una nave di supporto a una piattaforma petrolifera
coinvolta nelle operazioni di soccorso a un gommone in difficoltà.
“Stiamo raccogliendo tutte le
informazioni necessarie sul caso del rimorchiatore italiano #AssoVentotto che
avrebbe riportato in Libia 108 persone soccorse nel Mediterraneo”. E’ quanto si
legge sull’account ufficiale dell’Unhcr in merito alla nave battente bandiera
italiana che ieri ha riportato migranti nel paese africano. “La Libia non è un
porto sicuro e questo atto potrebbe comportare una violazione del diritto
internazionale”, scrive l’organismo dell’Onu per i rifugiati.
Il ministro Salvini smentisce via
social. “La Guardia Costiera Libica nelle ultime ore ha salvato e riportato a
terra 611 immigrati. Le ONG protestano e gli scafisti perdono i loro affari?
Bene, noi andiamo avanti cosi’!. Ps: La Guardia Costiera Italiana non ha
coordinato e partecipato a nessuna di queste operazioni, come falsamente
dichiarato da una Ong straniera e da un parlamentare di sinistra male
informato”.
«L’unico disinformato, ed è molto
grave visto il ruolo che ricopre indegnamente, è il ministro Salvini. Intanto
perché non ha letto la mia dichiarazione. O forse ha problemi di comprensione
del testo. Abbiamo denunciato un caso di palese violazione delle norme
internazionali da parte di una nave mercantile italiana, Asso 28 che sta
riportando a Tripoli, quindi in un porto non sicuro, 101 migranti (di cui 5
bambini, 5 donne incinte e 91 adulti fra uomini e donne). E di questo abbiamo
le prove». E la pronta replica del segretario nazionale di Sinistra Italiana
Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali da bordo della Open Arms.
«Abbiamo detto che ‘SE lo facesse
su indicazione della guardia costiera italiana sarebbe ancora più grave’. Ma
già che ci siamo, vorrei chiedere a Matteo Salvini – conclude Fratoianni – se è
in grado di rispondere a qualche domanda: se l’indicazione al mercantile
italiano non è arrivata dalla guardia costiera italiana, da chi è arrivata?…»
Nel pomeriggio il deputato
Fratoianni ha precisato che l’ordine ad Asso 28 di riportare a Tripoli i
migranti soccorsi a bordo di un gommone «è arrivato dalla piattaforma per cui
lavora il rimorchiatore, vale a dire dall’Eni». E le autorità italiane erano
informate fin dall’inizio dell’intera operazione di soccorso in quanto «la
prima segnalazione di un gommone in difficoltà era partita proprio dal Imrcc di
Roma. E’ stato un respingimento collettivo» ribadisce Fratoianni ricostruendo
attraverso le comunicazioni radio quanto avvenuto nella giornata di ieri.
«Sul sistema Navtex (il sistema
utilizzato dalle navi su cui circolano i messaggi di soccorso, ndr) abbiamo
ricevuto un messaggio rilanciato da Imrcc Malta ma proveniente da Imrcc Roma in
cui si segnalava un gommone blu in difficoltà in area libica» ha spiegato
Fratoianni sottolineando che subito dopo aver ricevuto l’allarme Open Arms si è
mossa verso l’area indicata. «Poco dopo – aggiunge – il ‘Colibri”, un aereo da
ricerca francese, da’ comunicazione a tutti, dunque all’Italia, a Malta e ai
libici di altri due gommoni bianchi in difficolta’ a nord di Sabratha, nei
pressi di una piattaforma petrolifera».
Da Open Arms a quel punto
contattano Imrcc Roma, «con un mail e per telefono, due volte, ma non riceviamo
alcuna indicazione. E comunichiamo anche ai libici – aggiunge Fratoianni – ma a
3 dei 4 numeri non risponde nessuno mentre l’ultimo chi prende la chiamata
parla solo arabo. Poco dopo ci mandano una mail dicendoci che sarebbero
intervenuti loro». Dalla nave della Ong partono le imbarcazioni veloci per la
ricerca dei gommoni, ma non trovano nulla.
Poco dopo entra in scena Asso 28
«Apprendiamo che ha recuperato 108 migranti (in realtà, preciseranno più tardi,
sono 101, tra cui 5 donne e 5 bambini) – dice Fratoianni -. Contattiamo
l’equipaggio che conferma il recupero, spiegandoci di essere stati loro ad
avvistare il gommone ad un miglio e mezzo dalla piattaforma e di aver avuto
indicazione di riportali a Tripoli». E da chi arriva questa indicazione: «la
prima risposta e’ ‘dai libici’ – sottolinea Fratoianni – ma subito dopo si
contraddicono e affermano: ‘stiamo seguendo le indicazioni della piattaforma
per cui lavoriamo’. Vale a dire dall’Eni». Il deputato sostiene inoltre di
essere “praticamente certo” che Asso 28 abbia sbarcato i migranti direttamente
nel porto di Tripoli. «Ad un certo punto abbiamo intercettato una comunicazione
radio – spiega – tra un certo ‘mister Ceci’, probabilmente qualcuno a bordo
della piattaforma, e Asso 28. L’uomo chiedeva se durante la notte il
rimorchiatore sarebbe stato ‘alla via’, vale a dire in navigazione, e
l’equipaggio risponde: ‘non credo, penso che saremo in porto».
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