Continua
la protesta a Montecitorio contro i buoni lavoro nel dl dignità. Flai, Fai e
Uila: "Lavoro agricolo mortificato dal decreto, a settembre nuove
iniziative". In piazza anche la Fp Cgil. Il 1° agosto è la volta delle
federazioni del turismo
Redazione Rassegna sindacale
01 agosto 2018
Dopo tre giorni di mobilitazione,
la scorsa settimana, anche oggi (31 luglio) Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil
hanno svolto un presidio davanti a Montecitorio per comunicare tutta la loro
contrarietà all’ampliamento dell’uso dei voucher in agricoltura. A seguito
degli incontri con i presidenti delle commissioni Lavoro di Camera e Senato e
con la commissione Agricoltura della Camera, i sindacati avevano anche chiesto
un incontro con il ministro del Lavoro Di Maio e scritto al presidente della
Camera Roberto Fico, affinché potesse intervenire, ma non è bastato. “Siamo
orgogliosi della mobilitazione unitaria a sostegno delle nostre proposte”,
affermano i tre segretari generali Onofrio Rota (Fai Cisl), Ivana Galli (Flai
Cgil) e Stefano Mantegazza (Uila Uil).
“Gli emendamenti – spiegano i tre
sindacalisti – sono rimasti gli stessi, e con la conversione del decreto
dignità diventeranno legge, dunque la nostra mobilitazione continua. A
settembre avvieremo insieme una grande campagna di informazione con presìdi su
tutti i territori. Spiegheremo ai rappresentanti delle istituzioni, ai
parlamentari e ai lavoratori le drammatiche conseguenze dell’uso di questo
strumento in agricoltura. Soprattutto smentiremo le tante informazioni errate
che sono state diffuse sull’argomento in questo periodo. La mancata
tracciabilità dell’utilizzo dello strumento rimane uno degli elementi più
gravi, così come continueremo a ritenere inaccettabile l’aver portato da tre a
dieci giorni il tempo di utilizzo del voucher dopo la comunicazione all’Inps,
con la possibilità di spalmare in questo arco di tempo le quattro ore di
lavoro, e il venir meno del compenso minimo giornaliero oggi previsto. Tante
imprese sane del settore, con questa estensione, subiranno la concorrenza
sleale di chi conta, grazie ai voucher, di puntare sul lavoro nero e sullo
sfruttamento”.
Con la recente firma del nuovo
contratto nazionale, inoltre, “abbiamo messo a punto tutti gli strumenti per
venire incontro alle esigenze di flessibilità delle imprese, ora i voucher
consentiranno, di fatto, una copertura al lavoro nero. Pericolosa, infine,
l’idea di demandare tutto all’autocertificazione, un fatto che
deresponsabilizza le imprese e rende ricattabili i lavoratori. Il lavoro agricolo
e la contrattazione escono mortificati da questo decreto, e ci batteremo ancora
per ottenere in futuro la modifica delle norme introdotte”.
LA GIORNAT
Non si ferma la protesta. Oggi,
martedì 31 luglio, è stata la volta dei lavoratori del settore agricolo che
scendono in piazza a Roma, davanti a Montecitorio, per fare pressione nei
giorni in cui il decreto è passato alla discussione in Aula. “Chiediamo al
Parlamento di respingere gli emendamenti alla normativa vigente che
cancellerebbero i diritti contrattuali, assistenziali e previdenziali di decine
di migliaia di lavoratori, mettendo anche a rischio la sicurezza sul lavoro nel
comparto agricolo”. Cos' Fai, Flai e Uila.
Domani, mercoledì 1° agosto,
sempre davanti alla sede del Parlamento il sit-in promosso dalle federazioni
del turismo (Filcams, Fisascat e Uiltucs). “Il ricorso ai voucher avrebbe come
effetto la produzione di nuove forme di irregolarità e di precarizzazione dei
rapporti di lavoro in un mercato già fortemente condizionato dalla
stagionalità”, sottolineano i tre sindacati.
Nei giorni scorsi le tre sigle,
in una nota congiunta trasmessa al ministro del Lavoro e delle Politiche
sociali Luigi Di Maio e ai presidenti delle ommissioni Lavoro di Camera e
Senato, hanno evidenziato il ruolo della contrattazione nazionale di settore
che “da decenni si misura con le esigenze di flessibilità delle imprese,
individuando diverse soluzioni negoziali condivise e utili a rispondere alle
problematiche di una domanda in larga parte condizionata da una strutturale
stagionalità”.
“La contrattazione nazionale del
turismo – spiega la nota unitaria – ha individuato da anni strumenti di flessibilità
prevedendo il lavoro extra e di surroga, che consente di poter assumere
lavoratori con contratti della durata massima di tre giorni, l'apprendistato in
cicli stagionali per giovani fino a 29 anni, contratti a tempo determinato
stagionale e somministrazione di lavoro a tempo determinato”. La flessibilità,
spiegano i sindacati, è contrattata anche sull'organizzazione del lavoro con la
possibilità di ricorrere al part time anche di 15 ore settimanali con clausole
elastiche, nonché al part time weekend della durata di otto ore settimanali
oltre alla possibile gestione di orari multi periodali funzionali ai picchi di
attività in tutti i periodi dell'anno.
Intervenendo nei giorni scorso
alla festa del sindacato a Massa Carrara, il segretario generale della Cgil
Susanna Camusso ha definito la reintroduzione dei voucher "una
schifezza". A suo giudizio non ci sarà "un'ondata di utilizzo dei
voucher, ma serviranno a coprire tutte quelle forme di contratto a nero, o a
grigio". Insomma, ha rimarcato Camusso, "dovevano cambiare il mondo,
ma di coraggio ne hanno ben poco". Più in generale Camusso ha espresso la
sensazione che "ormai il decreto non sia all'altezza di usare il nome
dignità. Quindi permettetemi di chiamarlo decreto Di Maio – ha aggiunto – che
forse permette di ricondurlo alla sua immediata natura".
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