Lo street
artist napoletano dipinge sul Muro a Betlemme il volto della giovane
prigioniera, che sarà rilasciata nelle prossime ore. Scontri tra palestinesi e
polizia israeliana sulla Spianata delle Moschee, a Gaza uccisi due manifestanti
Michele Giorgio, Il manifesto
30 luglio 2018
30 luglio 2018
Gerusalemme, 28 luglio 2018, Nena
News – I suoi murales hanno arricchito e riqualificato le periferie di Napoli.
Volti di cantanti, artisti, attori, calciatori e persone qualsiasi coprono muri
e facciate intere di edifici e abitazioni.
Colori e immagini uniti a un
eccezionale talento che Jorit Agoch porta in giro ovunque e ora anche nella
Cisgiordania palestinese. Naturale il suo approdo a Betlemme, su quella parte
di Muro di separazione costruito da Israele divenuta il tavolo da lavoro degli
street artist di tutto il mondo, a partire dal celebre Banksy.
Con il volto coperto, aiutato da
un amico e graffittaro come lui, Jorit ha realizzato sul Muro un gigantesco
ritratto di Ahed Tamimi, la 17enne palestinese condannata – solo dopo un
patteggiamento con i giudici militari israeliani – a otto mesi di carcere per
aver schiaffeggiato lo scorso dicembre due soldati davanti alla sua abitazione
nel villaggio di Nabi Saleh.
Jorit avrebbe voluto farne un
altro ieri mattina. Assieme al suo amico aveva già imbiancato quattro alti
pilastri del Muro destinati a ospitare la nuova opera ma i soldati israeliani
di guardia nella vicina torretta di sorveglianza sono intervenuti per fermarli.
«Ci sono venuti incontro armi in
pugno e ci hanno fatto capire con modi bruschi che quel murale, a breve
distanza dalla loro torretta, dovevamo dimenticarcelo», ci racconta Jorit che
ha stabilito il suo “laboratorio” accanto a una stazione di rifornimento a
ridosso del Muro.
Lo street artist napoletano non
ama le interviste, non vuole darne. E in generale non è di molte parole. Ci
spiega però la sua scelta di dedicare il primo lavoro a Betlemme ad Ahed Tamimi.
«Di lei mi hanno colpito il coraggio e la determinazione – ci dice – Ahed è una
ragazza molto giovane che ha saputo esprimere con un gesto forte quanto aveva
dentro. E realizzare un murale con il suo volto, qui in Cisgiordania, è stato
naturale».
Tra qualche ora, domani, Ahed
Tamimi, lascerà la prigione dove è stata detenuta per otto mesi assieme alla
mamma Nariman, condannata per aver ripreso sul suo telefono e pubblicato sui
social il diverbio tra sua figlia e i soldati. La ragazza, ormai nota ovunque,
ha raccolto ampia solidarietà non solo dai palestinesi ma anche da cittadini di
molti paesi, sdegnati da una condanna al carcere che ritengono profondamente
ingiusta.
Tanti hanno messo a confronto gli
otto mesi di carcere scontati da Ahed Tamimi per aver schiaffeggiato quei
militari con i 18 mesi, ridotti poi a nove, del soldato israeliano Elor Azaria
che due anni fa a Hebron uccise a sangue freddo un assalitore palestinese a
terra gravemente ferito e non più in grado di nuocere.
La ragazza di Nabi Saleh è un
simbolo di resistenza in patria mentre per gran parte degli israeliani è solo
una “terrorista” che avrebbe meritato una condanna ben più severa. La famiglia
si prepara ad accoglierla assieme alla madre ma non si conoscono ancora le
condizioni della sua liberazione stabilite dalle autorità israeliane. E
potrebbero essere particolarmente restrittive.
Ahed Tamimi torna a casa mentre
la tensione sale in Cisgiordania e a Gerusalemme Est e Gaza rischia di dover
affrontare una nuova ampia offensiva militare israeliana. Ieri, durante le
manifestazioni della Marcia del Ritorno lungo le linee tra Gaza e Israele, due
dimostranti palestinesi (un ragazzo di 14 anni e un uomo di 43, Razi Abu
Mustafa) sono stati uccisi da un colpo di precisione. Altre decine sono stati
feriti, tra cui 14 bambini.
Israele intanto si prepara ad
espandere ulteriormente le sue colonie in Cisgiordania (il ministro Lieberman
ha annunciato ieri 400 nuove case per coloni) in risposta all’uccisione giovedì
sera di un colono israeliano nell’insediamento di Adam compiuto da un 17enne
palestinese, a sua volta ucciso. Scontri tra polizia israeliana e palestinesi
ieri anche sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme. Nena News
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