Record
per i contratti a termine, che superano 3,1 milioni. Scacchetti:
"L'occupazione è la vera emergenza. Alla luce del boom del lavoro
precario, sono incomprensibili i provvedimenti discussi in Parlamento. Serve la
causale dall'inizio, no ai voucher"
Redazione Rassegna sindacale
01 agosto 2018
Record storico per i contratti a
termine. È quanto emerge dai dati diffusi oggi (31 luglio) dall'Istat. A giugno
il tasso di disoccupazione è cresciuto di due decimi di punto, salendo al
10,9%. Il numero dei disoccupati in Italia risulta così pari a due milioni e
866 mila. Non solo: dopo tre mesi di crescita, il numero degli occupati è
calato di 49 mila unità. Prosegue invece la crescita dei lavoratori a termine
(+16 mila), che segnano così un nuovo record raggiungendo i 3 milioni 105 mila.
"Ancora una volta i dati
dell’Istat ritraggono un paese fragile, in cui l’occupazione resta la vera
emergenza. Alla luce del continuo aumento del lavoro a termine, a scapito di
quello stabile, risultano incomprensibili e contraddittorie le misure del
decreto dignità discusse in queste ore in Parlamento”. La segretaria
confederale della Cgil Tania Scacchetti commenta così il report Occupati e
disoccupati.
“Nel decreto dignità – spiega la
dirigente sindacale – da un lato si punta positivamente alla limitazione
dell'utilizzo del tempo determinato, ma senza il coraggio di inserire la
causale fin dall'inizio, dall'altro si ripropone la liberalizzazione dei
voucher, simbolo di precarizzazione e mancanza di tutele, come soluzione per
settori strategici come agricoltura e turismo. Per questo prosegue la nostra
mobilitazione e domani dalle ore 9.30 saremo nuovamente in Piazza
Montecitorio”.
Di fronte a una evidente
vulnerabilità del mercato del lavoro, Scacchetti indica in conclusione alcune
strade: “Occorre rilanciare urgentemente sia gli investimenti pubblici e
privati che le politiche industriali per favorire occupazione di qualità; serve,
inoltre, una riforma fiscale progressiva, che redistribuisca la ricchezza
prodotta a favore del lavoro e delle pensioni, consentendo così il sostegno dei
consumi e la ripresa della domanda interna”.
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