Il leader indigeno boliviano ha inoltre evidenziato
che nel luglio del 1979 con il trionfo del Fronte di Liberazione Nazionale
Sandinista (FSLN) contro il dittatore Anastasio Somoza Debayle, ha avuto inizio
un «un periodo di cambiamenti epocali in Nicaragua»
Redazione, L’Antidiplomatico
24/07/2018
Il presidente boliviano Evo Morales
saluta il 39° anniversario della Rivoluzione Sandinista e denuncia le
«strategie criminali» dell’impero contro il Nicaragua. Strategie criminali che
si dipanano su più fronti, dall’economico al mediatico, per accerchiare il
governo Ortega e costringerlo ad abbandonare il potere nonostante la recente
elezione dove il Fronte Sandinista ha ottenuto quasi il 70% delle
preferenze dei nicaraguensi.
Attraverso un tweet Evo Morales omaggia
la Rivoluzione Sandinista e denuncia il ruolo delle famigerate agenzie USA
impegnate nella destabilizzazione del governo Ortega: «Nell’anniversario del
trionfo della Rivoluzione Sandinista, bisogna denunciare che l’impero sta
dispiegando strategie criminali contro il governo del fratello Daniel Ortega.
USAID e NED sostengono apertamente la violenza. Respingiamo l’ingerenza».
Il leader indigeno boliviano, già
cocalero e dirigente del sindacato dei cocaleros, ha inoltre evidenziato che
nel luglio del 1979 con il trionfo del Fronte di Liberazione Nazionale
Sandinista (FSLN) contro il dittatore Anastasio Somoza Debayle, ha avuto inizio
un «un periodo di cambiamenti epocali in Nicaragua».
Da oltre tre mesi, in Nicaragua vi sono
proteste violente scoppiate dopo l'entrata in vigore di una controversa riforma
dell'Istituto nazionale di sicurezza sociale (INSS), approvata con l'obiettivo
di aumentare il contributo delle imprese e dei lavoratori. Sebbene l'emendamento
sia stato revocato, i manifestanti hanno intrapreso la via della violenza con
l’obiettivo di rovesciare il governo sandinista con l’esplicito sostegno degli
Usa e delle gerarchi cattoliche.
Ortega, nel frattempo, denuncia che
dietro questi atti violenti, che hanno causato la morte di oltre 200 persone,
tra cui bambini, donne e funzionari, c'è una «cospirazione» guidata da gruppi
sostenuti dagli Stati Uniti e da narcotrafficanti.
In questo senso, il presidente
nicaraguense, attraverso un messaggio trasmesso dalla moglie (il vicepresidente
del paese), Rosario Murillo, ha invitato il popolo a seguire la via del
cristianesimo, del socialismo e della solidarietà per ottenere «sicurezza,
pace, lavoro e vita».
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