Flavia
Bustreo OMS
24
luglio 2018
Molte
volte abbiamo sentito dire che la salute è il bene più prezioso ma a meno che
non siamo stati a stretto contatto con la malattia, nostra o dei nostri cari,
non ne abbiamo mai apprezzato fino in fondo il significato. Perché questo
diritto è cosi importante e perché tutti dovremmo dedicare almeno un po' del
nostro tempo a riflettere su questo?
Prima
di tutto, quando parliamo di salute cosa intendiamo?
Secondo
l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la salute è "uno stato di
completo benessere fisico mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato
di malattia o infermità". Potremmo dire quindi che la Salute ha un valore
personale (l'assenza di infermità e benessere fisico e mentale) e un valore
collettivo (benessere sociale).
Dunque,
quando parliamo di diritto alla salute e di piena realizzazione di questo
diritto non dobbiamo considerare solo la possibilità di accesso alle cure, ma
anche l'ambiente che circonda il soggetto.
Questo
è il motivo per cui il diritto alla salute è strettamente connesso con agli
altri diritti. Non possono prescindere l'uno dagli altri e viceversa. Il
diritto alla salute è indivisibile dagli altri Diritti Umani, ma in un certo
senso li precede. Non in termini gerarchici, sia chiaro, ma dal momento che ne
rappresenta il prerequisito.
Diritto
alla Salute significa prima di tutto il diritto a una "vita sana" che
include cibo, acqua,aria, una casa e un ambiente pulito e non inquinato. E
accesso a cure sanitarie di qualita, nelle varie fasi della nostra vita.
Questo
precede e predispone il raggiungimento degli altri diritti, tra cui il Diritto
alla Vita, all'Educazione, all'Informazione e alla partecipazione al progresso
scientifico e le sue applicazioni.
Sulla
base di questo concetto è stata sviluppata la "Strategia per la salute
delle donne, i bambini e gli adolescenti (2016-2030)" dell'OMS, una
cartina tornasole sulle priorità e le azioni da mettere in campo per tutelare
la salute di questi gruppi, che sono anche i più fragili.
Successivamente,
è stata creata una commissione ad hoc, formata da esponenti dell'OMS e
l'Ufficio delle Nazioni Unite per l'Alto Commissariato per i Diritti Umani, che
aveva come priorità quella di assicurare il supporto politico all'
implementazione delle misure per la tutela del diritto alla Salute con un
approccio basato sui diritti umani.
Questo
lavoro pionieristico sull'integrazione dei Diritti Umani e il diritto alla
salute mi è stato riconosciuto di recente, tramite il conferimento della Laurea
ad honoris causa presso l'Università di Essex, pioniere nel campo dei diritti
umani.
Le
principali conclusioni della Commissione furono due:
Primo,
in un paese non si può elevare il livello del diritto alla Salute se non si
eleva il livello generale dei diritti.
Secondo,
non si può elevare il livello dei diritti senza una vera e propria
partecipazione delle leadership politiche a questo progetto.
Minacce
al diritto alla Salute
Per
quanto rigurda il primo punto, bisogna prima di tutto sottolineare quanto sia
importante ora parlare del diritto alla Salute. Mai come ora questo diritto,
soprattutto nei paesi in via di sviluppo, è minacciato.
Entrambe
le minacce provengono dall'uomo.
Il
primo tipo di minaccia è legato all'ambiente. Viviamo in un era di cambiamenti
climatici dovuti in massima parte all'inquinamento a cui la nostra Terra è
stata sottoposta negli ultimi decenni. Tornadi, terremoti, tsunami e uragani
mettono a serio rischio cure e servizi sanitari per intere popolazioni.
Il
secondo tipo di minaccia è altrettanto evidente, ed è la guerra. Dopo la
seconda guerra mondiale, le guerre nel mondo si sono moltiplicate facendo
parlare addirittura di "terza guerra mondiale a pezzi". Non solo la
Siria, ma moltissimi paesi dell'Africa e del Medio Oriente sono interessati da
conflitti fratricidi che mettono a rischio la salute di milioni di persone.
Ovviamente,
le categorie più esposte sono donne, adolescenti e bambini che in quasi contesti
sono sottoposti a privazioni e abusi di ogni tipo. Senza contare che le stesse
categorie subiscono discriminazioni e violazioni dei diritti anche nei contesti
di "pace", come nella civilissima Europa, dove i femminicidi sono in
aumento e persistono violenze sui minori.
Un'altra
categoria che ne fa le spese è quella dei rifugiati e i migranti. Queste
persone, costrette ad abbandonare le loro famiglie e le loro case, si ritrovano
a fuggire in condizioni disperate, sopportando viaggi massacranti e poi spesso
vivendo in alloggi di fortuna, in cui i servizi sanitari e l'igiene di base
sono carenti, se non del tutto assenti.
Questa
è una tragedia. È una tragedia a cui assistiamo quotidianamente. Chi si cura
del benessere fisico e mentale di queste persone che sono private tra le altre
cose del diritto alla dignità?
Per
provare quanto la relazione tra Diritti Umani e diritto alla Salute sia
stretto, vorrei citare appunto la "Dichiarazione universale dei diritti
umani" che all'articolo uno recita: "Tutti gli esseri umani nascono
liberi ed eguali in dignità e diritti." Dignità. La parola dignità è
espressamente citata nel testo ed è in posizione paritetica con la parola
diritti.
Il
diritto alla Salute e gli altri diritti constribuiscono attivamente alla
costruzione della dignità di una persona, ovvero alla riaffermazione del suo
valore in quanto essere umano. In questo contesto entrano in campo le
leadership politiche che con il loro coinvolgimento possono contribuire
attivamente al raggiungimento di piena dignità e diritti.
Assumendo
un approccio basato su Diritti Umani nell'applicazione del diritto alla Salute,
si scoprono le strette connessioni tra questo e gli altri diritti. Non si
tratta solo di affermare la Salute come priorità politica, ma si tratta di un
vero e proprio cambio di paradigma.
Cosiderare
i Diritti Umani come un unicum significa infatti garantire agli esseri umani
una piena realizzazione del loro valore e della loro dignità.
Il
diritto alla Salute e l'Italia
L'Italia
è stata tra i primi paesi nel mondo a introdurre il diritto alla Salute nella
propria Costituzione. Lo ha fatto ancor prima dello statuto dell'Organizzazione
Mondiale della Sanità, che a oggi resta il documento più importante su questo
tema.
Il
sistema sanitario italiano resta un'eccellenza. Benché talvolta criticato e
contestato, il nostro sistema sanitario nazionale resta uno dei migliori, sia
per quanto riguarda l'aspetto dell'accesso alla cure, sia per quanto riguarda
il livello delle prestazioni erogate.
In
Italia si ha accesso a molti interventi che in altri Paesi sono a carico del
paziente. In particolare interventi che riguardano le fasce più anziane della
popolazione e le meno abbienti. E questo dovrebbe essere un motivo di grande
orgoglio per noi, in quanto risulta essere un'applicazione infallibile del
concetto di uguaglianza.
L'Italia
in questo ha precorso i tempi. Definendo prima ancora dell'OMS la Salute come
diritto, ha colto oltre che l'importanza di questo elemento, anche la stretta
connessione tra diritti e Salute citata prima. Questa interconnessione oggi è
oggetto di studio in molti paesi del mondo Sarebbe utile che questa
multidisciplinarità diventasse oggetto di studi anche in Italia negli atenei
universitari che si occupano di salute, diritti umani e relazioni internazionali.
In
un momento storico così delicato e confuso, in cui i diritti non solo non
vengono riconosciuti, ma vengono messi in discussione, dovremmo parlare di più
di diritti e di Salute.
Dovremmo
leggere e studiare di più il magnifico articolo 32 della nostra Costituzione:
"La
Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e
interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti".
E mantenere l'attualità significherà avanzare i diritti umani per tutte e per
tutti.
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