lunedì 23 luglio 2018

DIRITTI Parlare di salute per parlare di diritti


Flavia Bustreo OMS 
24 luglio 2018



Molte volte abbiamo sentito dire che la salute è il bene più prezioso ma a meno che non siamo stati a stretto contatto con la malattia, nostra o dei nostri cari, non ne abbiamo mai apprezzato fino in fondo il significato. Perché questo diritto è cosi importante e perché tutti dovremmo dedicare almeno un po' del nostro tempo a riflettere su questo?

Prima di tutto, quando parliamo di salute cosa intendiamo?

Secondo l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la salute è "uno stato di completo benessere fisico mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o infermità". Potremmo dire quindi che la Salute ha un valore personale (l'assenza di infermità e benessere fisico e mentale) e un valore collettivo (benessere sociale).

Dunque, quando parliamo di diritto alla salute e di piena realizzazione di questo diritto non dobbiamo considerare solo la possibilità di accesso alle cure, ma anche l'ambiente che circonda il soggetto.

Questo è il motivo per cui il diritto alla salute è strettamente connesso con agli altri diritti. Non possono prescindere l'uno dagli altri e viceversa. Il diritto alla salute è indivisibile dagli altri Diritti Umani, ma in un certo senso li precede. Non in termini gerarchici, sia chiaro, ma dal momento che ne rappresenta il prerequisito.

Diritto alla Salute significa prima di tutto il diritto a una "vita sana" che include cibo, acqua,aria, una casa e un ambiente pulito e non inquinato. E accesso a cure sanitarie di qualita, nelle varie fasi della nostra vita.

Questo precede e predispone il raggiungimento degli altri diritti, tra cui il Diritto alla Vita, all'Educazione, all'Informazione e alla partecipazione al progresso scientifico e le sue applicazioni.

Sulla base di questo concetto è stata sviluppata la "Strategia per la salute delle donne, i bambini e gli adolescenti (2016-2030)" dell'OMS, una cartina tornasole sulle priorità e le azioni da mettere in campo per tutelare la salute di questi gruppi, che sono anche i più fragili.

Successivamente, è stata creata una commissione ad hoc, formata da esponenti dell'OMS e l'Ufficio delle Nazioni Unite per l'Alto Commissariato per i Diritti Umani, che aveva come priorità quella di assicurare il supporto politico all' implementazione delle misure per la tutela del diritto alla Salute con un approccio basato sui diritti umani.

Questo lavoro pionieristico sull'integrazione dei Diritti Umani e il diritto alla salute mi è stato riconosciuto di recente, tramite il conferimento della Laurea ad honoris causa presso l'Università di Essex, pioniere nel campo dei diritti umani.

Le principali conclusioni della Commissione furono due:

Primo, in un paese non si può elevare il livello del diritto alla Salute se non si eleva il livello generale dei diritti.

Secondo, non si può elevare il livello dei diritti senza una vera e propria partecipazione delle leadership politiche a questo progetto.

Minacce al diritto alla Salute

Per quanto rigurda il primo punto, bisogna prima di tutto sottolineare quanto sia importante ora parlare del diritto alla Salute. Mai come ora questo diritto, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, è minacciato.

Entrambe le minacce provengono dall'uomo.

Il primo tipo di minaccia è legato all'ambiente. Viviamo in un era di cambiamenti climatici dovuti in massima parte all'inquinamento a cui la nostra Terra è stata sottoposta negli ultimi decenni. Tornadi, terremoti, tsunami e uragani mettono a serio rischio cure e servizi sanitari per intere popolazioni.

Il secondo tipo di minaccia è altrettanto evidente, ed è la guerra. Dopo la seconda guerra mondiale, le guerre nel mondo si sono moltiplicate facendo parlare addirittura di "terza guerra mondiale a pezzi". Non solo la Siria, ma moltissimi paesi dell'Africa e del Medio Oriente sono interessati da conflitti fratricidi che mettono a rischio la salute di milioni di persone.

Ovviamente, le categorie più esposte sono donne, adolescenti e bambini che in quasi contesti sono sottoposti a privazioni e abusi di ogni tipo. Senza contare che le stesse categorie subiscono discriminazioni e violazioni dei diritti anche nei contesti di "pace", come nella civilissima Europa, dove i femminicidi sono in aumento e persistono violenze sui minori.

Un'altra categoria che ne fa le spese è quella dei rifugiati e i migranti. Queste persone, costrette ad abbandonare le loro famiglie e le loro case, si ritrovano a fuggire in condizioni disperate, sopportando viaggi massacranti e poi spesso vivendo in alloggi di fortuna, in cui i servizi sanitari e l'igiene di base sono carenti, se non del tutto assenti.

Questa è una tragedia. È una tragedia a cui assistiamo quotidianamente. Chi si cura del benessere fisico e mentale di queste persone che sono private tra le altre cose del diritto alla dignità?

Per provare quanto la relazione tra Diritti Umani e diritto alla Salute sia stretto, vorrei citare appunto la "Dichiarazione universale dei diritti umani" che all'articolo uno recita: "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti." Dignità. La parola dignità è espressamente citata nel testo ed è in posizione paritetica con la parola diritti.

Il diritto alla Salute e gli altri diritti constribuiscono attivamente alla costruzione della dignità di una persona, ovvero alla riaffermazione del suo valore in quanto essere umano. In questo contesto entrano in campo le leadership politiche che con il loro coinvolgimento possono contribuire attivamente al raggiungimento di piena dignità e diritti.

Assumendo un approccio basato su Diritti Umani nell'applicazione del diritto alla Salute, si scoprono le strette connessioni tra questo e gli altri diritti. Non si tratta solo di affermare la Salute come priorità politica, ma si tratta di un vero e proprio cambio di paradigma.

Cosiderare i Diritti Umani come un unicum significa infatti garantire agli esseri umani una piena realizzazione del loro valore e della loro dignità.

Il diritto alla Salute e l'Italia

L'Italia è stata tra i primi paesi nel mondo a introdurre il diritto alla Salute nella propria Costituzione. Lo ha fatto ancor prima dello statuto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che a oggi resta il documento più importante su questo tema.

Il sistema sanitario italiano resta un'eccellenza. Benché talvolta criticato e contestato, il nostro sistema sanitario nazionale resta uno dei migliori, sia per quanto riguarda l'aspetto dell'accesso alla cure, sia per quanto riguarda il livello delle prestazioni erogate.

In Italia si ha accesso a molti interventi che in altri Paesi sono a carico del paziente. In particolare interventi che riguardano le fasce più anziane della popolazione e le meno abbienti. E questo dovrebbe essere un motivo di grande orgoglio per noi, in quanto risulta essere un'applicazione infallibile del concetto di uguaglianza.

L'Italia in questo ha precorso i tempi. Definendo prima ancora dell'OMS la Salute come diritto, ha colto oltre che l'importanza di questo elemento, anche la stretta connessione tra diritti e Salute citata prima. Questa interconnessione oggi è oggetto di studio in molti paesi del mondo Sarebbe utile che questa multidisciplinarità diventasse oggetto di studi anche in Italia negli atenei universitari che si occupano di salute, diritti umani e relazioni internazionali.

In un momento storico così delicato e confuso, in cui i diritti non solo non vengono riconosciuti, ma vengono messi in discussione, dovremmo parlare di più di diritti e di Salute.

Dovremmo leggere e studiare di più il magnifico articolo 32 della nostra Costituzione:

"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti". E mantenere l'attualità significherà avanzare i diritti umani per tutte e per tutti.

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