Angela Manca, Antimafia duemila
28/07/2018
Dottoressa Tamburelli, con la sua
richiesta di archiviazione mio figlio è stato ucciso ancora una volta.
E' stato ucciso nella sua dignità
di uomo libero, di professionista serio e stimato, di uomo sensibile e
generoso.
Abbiamo sperato che lei ci
concedesse il permesso di riesumare la salma; sarebbe stato l'unico modo per
fugare qualsiasi dubbio sul "suicidio", ma, ancora una volta, ci
siamo dovuti rassegnare ad una sentenza che rispettiamo, anche se non
condividiamo.
Certo non immaginavamo che anche
lei non vedesse, nel volto martoriato di nostro figlio, le percosse e la
violenza che ha dovuto subire, ma siamo anche rammaricati che lei abbia
definito la relazione tossicologica del dottor Salvatore Giancane come
un'opinione personale .
Lei forse non sa che il dottor
Giancane non è stato il primo a parlare di setto nasale rotto; prima di lui ne
aveva parlato il perito nominato da Servizio Pubblico, trasmissione di Michele
Santoro, ma anche il perito a cui si era rivolta la trasmissione Chi l'ha visto
di Federica Sciarelli.
Come vede non si tratta di
opinioni personali, ma di pareri di persone altamente qualificate.
Sono rammaricata che non siano
state prese in considerazione le dichiarazioni di ben 5 pentiti (soprattutto
quelle di Carmelo D'Amico, ritenuto dalla DIA di Messina molto attendibile) e
che tutto il processo sia stato basato solo sulle dichiarazioni di 5
barcellonesi, alcuni dei quali imputati nello stesso processo di Attilio ed uno
condannato recentemente per falsa testimonianza.
Noi continueremo ad andare avanti
con fiducia e speranza, consapevoli che siamo dalla parte della verità e,
soprattutto, che in questa battaglia non siamo soli.
Attilio è stato ucciso perchè era
un uomo libero ed io sono e sarò sempre orgogliosa di lui.
Tratto da:
facebook.com/angela.manca
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