Angela Manca, Antimafia duemila
28/07/2018
"Non posso negare che la
notizia dell'archiviazione, l'ennesima, mi abbia sconvolta, nonostante me
l'aspettassi". Inizia così il post di Angelina Manca pubblicato sulla sua
pagina facebook poco dopo la notizia dell'archiviazione del giudice Elvira
Tamburelli in merito al caso di Attilio Manca.
"Ho sperato in un Gip, che
prima di essere magistrato, è una donna - scrive la madre del giovane urologo
morto nel 2004 -, ma anche stavolta ho dovuto farmene una ragione: nessuno
vuole la verità su Attilio; è una verità che scotta e quindi non servono le
foto del volto martoriato di mio figlio, non sono utili le testimonianze di 5
pentiti, nè tantomeno la relazione del tossicologo dottor Salvatore Giancane;
viene negato il mancinismo di Attilio.
Stasera, ancora una volta, gli
assassini di Attilio brinderanno da uomini liberi.
La madre di Ilaria Alpi, prima di
morire, ha detto che non voleva più lottare. Come non darle ragione? E' inutile
continuare quando la lotta è impari". Passa un po' di tempo e Angelina
torna a scrivere un altro post.
"Il Gip Elvira Tamburelli
avrebbe potuto prendere una decisione coraggiosa: darci la possibilità di
riesumare la salma. Avremmo avuto la possibilità di chiarire tanti dubbi come
il setto nasale rotto, l'esame tricologico mai effettuato, il testicolo
gonfio... Sarebbe stata una decisione saggia e nel contempo avrebbe dimostrato
di voler seriamente approfondire quello che in precedenza i suoi colleghi hanno
ignorato". "Il GIP - continua Angelina - sa bene che noi non ci siamo
mai potuti difendere in un processo perchà il PM Petroselli ci ha estromessi
dal processo celebrato a Viterbo contro Attilio.
Peccato per questa occasione
persa, ma non posso fare a meno, in questa occasione, di ricordare ancora una
volta le parole di Attilio: 'SPERO CHE QUALCUNO UN GIORNO POSSA TROVARE LA
VERITA' , PER NON VANIFICARE ME E MILLENNI DI GENERAZIONI UMANE'. Arriverà il
giorno in cui la verità su Attilio verrà fuori e saranno in tanti a provare
imbarazzo!". Accanto a questa madre coraggio si unisce Gianluca il
fratello di Attilio Manca che in una nota pubblicata sulla sua bacheca intende
evidenziare un aspetto determinante: "Non bisogna nè abbattersi nè
demordere; Attilio ha vinto comunque! Evidentemente non era il momento storico
per avere giustizia, ma la si avrà!". Per poi concludere con una citazione
che racchiude l'essenza di una battaglia da continuare a portare avanti:
“Nessuna causa è persa finché ci
sarà un folle che combatterà per essa!”.
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