martedì 24 luglio 2018

ITALIA Matteo Salvini vuole i crocifissi nei porti


Dopo il Vangelo e il rosario è la volta della croce: è già stata depositata alla Camera la proposta di legge, prima firma la leghista Barbara Saltamartini, per renderne obbligatoria l'esposizione nei luoghi pubblici 

Susanna Turco, L’Espresso
24/07/2018

Arriverà anche al crocifisso? Sul punto, i volponi di Palazzo che osservano il prosperare della Lega che brandisce simboli cristiani non hanno dubbi: ci arriverà. Di certo le premesse son già lì piazzate. Dopo il Vangelo sventolato al comizio di piazza (decisivo a raccattare i voti di marzo, secondo gli esperti), dopo il Rosario sgranato in pieno giuramento al Quirinale, Matteo Salvini è pronto a lanciare, qualora serva, anche l’ennesima battaglia sul crocifisso. Un bel modo per cominciare l’anno scolastico in serenità, ad esempio.

È in effetti già depositata alla Camera la proposta di legge,prima firma la leghista Barbara Saltamartini, per rendere obbligatoria l’esposizione della croce nei luoghi pubblici: scuole, università, accademie, carceri, uffici pubblici tutti, consolati, ambasciate. E nei porti, naturalmente: ancorché chiusi, per volontà del ministro dell’Interno, ai disperati raccolti in mare, dovrebbero tuttavia, per volontà del suo partito, esporre la croce «in luogo elevato e ben visibile».

Chiunque si sottrarrà all’obbligo - secondo la proposta - sarà passibile di una multa fino a mille euro.

La battaglia di certo non è nuova - anzi nel centrodestra sfiora l’ossessione. Se stavolta sarà portata avanti, segnerà l’ennesimo passo che allontana la Lega pagana che fu, e avvicina alla Lega sincretica che è. Coi simboli usati alla bisogna, stracciando non disprezzabili equilibri all’italiana come quello che si è trovato nei decenni sul punto, tra regi decreti mai abrogati e complesse sentenze intervenute, per cui ora i crocifissi non sono obbligatori, né vietati.

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