lunedì 23 luglio 2018

PALESTINA Israele e la guerra delle bollicine


Redazione Invictapalestina
23 luglio 2018

Persino il confronto  penalizza  le “bollicine” dell’occupazione, ma la pubblicità è l’anima del commercio e israele è particolarmente agguerrito per sfruttare ogni opportunità economica anche con l’arma privilegiata della menzogna.
Il gasatore israeliano è proposto sul mercato a un prezzo di vendita poco inferiore ai suoi concorrenti  ma poi recupera col costo e capacità inferiore di alcuni tipi di cartucce, un po’ come le stampanti vendute a pochi euro nei supermercati con le case costruttrici che poi guadagnano sulla vendita delle cartucce originali.
Altroconsumo ha messo in confronto il prodotto dell’apartheid senza farsi troppi problemi,  Il TEST è effettuato su 4 prodotti Sodastream, 2 HappyFrizz e 1 Beghelli. Le marche italiane sono persino più economiche, maggiormente produttive e con più funzioni  ma alla fine è israele  che, con la solita arroganza, si impone sugli altri in una partita truccata (4 Sodastream contro 1 Beghelli e 4 Sodastream contro 2 HappyFrizz). Altroconsumo tace sull’uso improprio che si fa del suo nome nella pubblicità soprattutto sulle scelte ecologiche e di risparmio.

Chi trova le differenze che giustificano la vittoria di israele sui prodotti italiani ce lo può segnalare…  Altroconsumo fa vincere Sodastream anche se ha un costo di gestione annuo superiore del 50%. Ma Sodastream forse vince perchè   ha un “vuoto” maggiore (cinque stelle) il volume della bottiglia  si riferisce a quella vuota per contenere le bollicine… come se anziché valutare la qualità del prodotto e dell’acqua che produce si valuti la grandezza del bicchiere col quale si beve. Nel caso di HappyFrizz  non è stata dichiara la capienza perchè non ha nessuna importanza di rilievo. In ogni caso bastava andare su Amazon e scoprire che le bottiglie vuote di HappyFrizz sono di uguale capacità e più economiche.

NB. Su Altroconsumo non è possibile visionare e approfondire nessuna comparazione se non si è abbonati. Quella dei produttori di bollicine invece è libera, siamo riusciti a scaricare tutte le schede comparative e riportarle in questo articolo.

Altroconsumo 30 dicembre 2016

Consentono di produrre meno rifiuti, ma in un anno l’acqua gasata a casa viene a costare più di quella acquistata in bottiglia. Ma, al di là del costo, i gasatori per l’acqua fanno davvero ciò che promettono?
Se da tempo hai smesso di acquistare le bottiglie di acqua naturale al supermercato e preferisci quella del rubinetto, stai sicuramente risparmiando soldi e inquinando di meno. Certo, obiettano gli amanti dell’acqua frizzante, è facile se a piacerti è l’acqua “liscia”. Ma i cultori delle bollicine? Anche chi, per intenderci, sceglie la marca di acqua più frizzante possibile può abbandonare la strada del supermercato. Purtroppo però in questo caso non è una scelta economica: creare le bramate bollicine con un apparecchio gasatore in un anno costa 265 euro, contro i 204 euro in media se l’acqua si acquista in bottiglia. Questo e altro è emerso dal nostro test su cinque modelli di apparecchi per gasare l’acqua, tra cui anche quello della Beghelli che offre tre funzioni (filtra, addolcisce l’acqua del rubinetto e la frizza).

Promesse tante bollicine con poco gas 
Ecco alcuni punti in cui abbiamo rilevato delle discrepanze rispetto quanto dichiarato dai produttori o scritto sulle confezioni.
Quantità di gas: tutti i cilindri dichiarano 425 grammi di gas, ma con Beghelli se ne usano 85 grammi in meno, con Imetec 71; è possibile che non siano stati riempiti a sufficienza oppure che il gas ci sia ma non si riesca a utilizzarlo.
Quanta acqua possono “gasare”? Gli apparecchi del test dichiarano sulla confezione che “gasano fino a 80 litri di acqua”. In laboratorio abbiamo regolato al massimo l’uscita di gas e abbiamo calcolato la quantità di litri d’acqua frizzante prodotta usando una ricarica. Non ci aspettavamo magari di raggiungere proprio gli 80 litri, ma neppure di fermarci – nel caso migliore – a 44 litri con Sodastream Jet. Happy Frizz non dichiara quanti litri può preparare, ma a fine prova abbiamo ricavato 64 litri (è il motivo per cui ha un costo annuo basso).

Altroconsumo luglio 2018

Costo annuo
Per confrontare il costo annuo, abbiamo considerato il dato consigliato dall’OMS per il consumo medio di acqua che una persona dovrebbe bere durante il giorno è 2 litri giornalieri. Quanto ci costa?

Bere acqua del rubinetto in un anno costa 1.28 euro
Bere l’acqua in bottiglia, considerando sempre 730 litri/anno a persona costa in media 197 euro se naturale, 204 euro se frizzante.
In media invece con i gasatori si deve considerare oltre il costo dell’apparecchio e dell’acqua del rubinetto, anche le ricariche di anidride carbonica e eventuali bottiglie (da sostituire ogni 2 anni). Considerando l’insieme delle variabili il costo annuo medio di un gasatore è di 253 euro.

L’acqua ottenuto con l’utilizzo del gasatore risulta essere più cara anche dell’acqua imbottigliata. In questo caso bevendo acqua in bottiglia fa risparmiare 52 euro all’anno. Il consiglio migliore per l’ambiente e il portafoglio resta comunque e sempre di bere l’acqua liscia del rubinetto.

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