Sebbene alcuni membri dei Caschi
Bianchi supportati dall'Occidente possano essere impegnati a salvare vite
umane, il gruppo è anche una "organizzazione di propaganda", sostiene
il giornalista Premio Pulitzer Seymour Hersh.
"Troppe volte abbiamo visto
lo stesso bambino in fotografia, anno dopo anno, sempre coperto di
polvere", ha affermato il giornalista investigativo statunitense Seymur
Hersh, Premio Pulitzer nel 1970, aggiungendo che i Caschi Bianchi "si
impegnano in attività anti-Assad", spiegando che una tale tattica è
"molto facile" perché Assad è "odiato" da così tanti.
Hersh ha proseguito ricordando
che, quando avvenne in Siria l'attacco chimico sotto l'amministrazione Obama
nel 2013, era noto che Damasco possedeva armi chimiche sofisticate. Per questo
motivo, era chiaro che la sostanza usata nell'attacco "non era la stessa
delle forze armate siriane".
Inoltre, ha raccontato che, nel
giugno 2013, c'era un rapporto di intelligence "molto importante"
diffuso dal governo degli Stati Uniti.
Quel rapporto diceva che c'era
"una tremenda preoccupazione" nella comunità dei servizi segreti
perché l'Arabia Saudita e la Turchia fornivano prodotti chimici ad Al
Nusra(braccio di al Qaeda in Siria) in Siria che, se mescolati, creavano un agente
nervino chiamato "sarin da cucina".
"Il governo sapeva di questo
importantissimo rapporto dell'intelligence ... che c'erano due sospetti: Al Nusra e la Siria. Dimenticando di averlo
analizzato, lo conoscevano dall'inizio ma parlavano solo di uno", ha dichiarato
Hersh
A seguire l'intervista completa
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