La
scrittrice spiega che contro le parole di Salvini viene naturale schierarsi:
"La Lega soffia sulle paure che ci uniscono, come perdere il lavoro, non
sulle idee che ci dividono"
CATERINA PASOLINI, La Rerpubblica
28/07/2018
«Davanti a quello che accade
oggi, alle parole xenofobe e razziste di Salvini sui migranti, per me che sono
militante è naturale schierarmi, espormi, pubblicamente come invita a fare
Saviano nel suo appello, ma non è l’unica via», dice Michela Murgia,
scrittrice, che travolge con la sua passione civile e politica.
Meglio
denunciare o agire?
«Ognuno trova la sua risposta, la
sua strada per opporsi. Non c’è una via più giusta dell’altra, la battaglia va
fatta in mille modi diversi. I gesti eclatanti servono come esempio a chi cerca
fiducia e indicazioni, ma è nelle piccole cose quotidiane che cresce la
resistenza».
È
stata attaccata per questo?
«Non è mai stato così difficile
parlare, scrivere. Ti arriva una quantità di reazioni negative difficili da
maneggiare e non solo dalla rete. Una cosa è certa: qualcosa è stato
profondamente sottovalutato in questi anni, in cui la sinistra ha dimenticato
gli svantaggiati».
Intellettuali
latitanti?
«Assolutamente no, ognuno si
organizza: chi fa volontariato, chi viene alle presentazioni per discutere, chi
organizza scuole d’italiano per stranieri, chi va in carcere. Tanti scrittori
sono tornati a scrivere di politica. Gli intellettuali si cercano tra loro come
non accadeva da quando Berlusconi tentò di far passare la legge bavaglio. Ecco,
chi è veramente assente è la politica».
Partiti
silenti?
«Il Pd è troppo occupato a dare
la colpa ai cattivi elettori che non hanno votato Pd per fare autocritica. La
politica ora sembra occuparsi di se stessa invece che dei problemi del Paese».
Lei
ha detto: bisogna tracciare un confine tra uomini e no...
«La mia idea è che siamo esseri
umani empatici che hanno superato la legge della giungla, migliori dei nostri
istinti. E poi c’è una parte del paese che ha vinto, anche se ricordiamo che
Salvini ha avuto il 17 %, e che pensa all’essere umano come a un predatore
dominante».
Qual
è la differenza?
«La Lega soffia sulle paure che
ci uniscono, come perdere il lavoro, non sulle idee che ci dividono. E le idee
diverse fanno bene alla democrazia. Solo che la sinistra dovrebbe ripensare
seriamente cosa significa essere di sinistra ».
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