martedì 25 settembre 2018

ITALIA/EMERGENZE Genova. Il decreto fantasma mai giunto in città?


Redazione – JOBnews
26 settembre ’18

La Ragioneria generale dello Stato non sta bloccando il decreto su Genova ma è al lavoro per sbloccarlo e valutarne i costi visto che il testo è giunto “senza alcuna indicazione degli oneri e delle relative coperture”. Lo riferiscono fonti del Ministero dell’economia dopo una notizia pubblicata su un quotidiano online. Fonti del Mef “smentiscono categoricamente quanto riportato su un quotidiano online laddove si afferma che la Ragioneria starebbe bloccando il decreto legge sul ponte di Genova. La Ragioneria Generale dello Stato non ha bloccato il decreto, ma lo sta sbloccando”. “E’ opportuno precisare – proseguono le stesse fonti – che il provvedimento è giunto alla RGS senza alcuna indicazione degli oneri e delle relative coperture. I tecnici della RGS stanno lavorando attivamente per valutare le quantificazioni dei costi e individuare le possibili coperture da sottoporre alle amministrazioni proponenti. Soltanto così il decreto può essere bollinato e trasmesso al Quirinale per la promulgazione”.

Solitamente un provvedimento viene elaborato dagli uffici dei diversi ministeri e corredato da alcuni ‘strumenti’ normativi, messi a punto dagli staff ministeriali, che lo accompagnano durante l’esame parlamentare. Nella fase successiva all’approvazione spetta alla Ragioneria dello Stato – che di fatto assume un ruolo di istituzione terza – quella di valutare se le coperture indicate sono adeguate al rispetto dell’articolo 81 della Costituzione: la valutazione è necessaria perché il provvedimento arrivi alla promulgazione da parte del Quirinale con tutti i crismi di costituzionalità. Senza un’adeguata copertura la pubblicazione in Gazzetta non può avvenire.

“Il limite è stato superato: il decreto per Genova ancora non arriva e addirittura, da quanto si apprende dalla stampa, il testo è stato inviato alla Ragioneria dello Stato senza coperture. Ecco questo è un atto di peggiore dilettantismo, che offende l’intera città abbandonata dal governo al di là dei soliti proclami. Chiedo da settimane un impegno reale: ho auspicato una volontà di dialogo e di confronto senza bandiere politiche. Non c’è stato nulla di tutto ciò: Lega e 5 Stelle hanno giocato con la propaganda, dimenticando le priorità dei genovesi”, afferma il deputato genovese, Luca Pastorino, segretario di presidenza per Liberi e uguali. “Il ministro Toninelli – aggiunge Pastorino – smetta di fare proposte stratosferiche cercando sempre l’effetto sorpresa. Genova ha bisogno di interventi concreti e immediati: per iniziare ho chiesto l’ampliamento dell’organico dei Vigili del Fuoco, insieme al sostegno alle aziende alla prese con una situazione di emergenza. La risposta a tutto questo è un testo impossibile da valutare, con gli spazi bianchi al posto dei numeri”.

“A quanto pare il ‘governo del popolo’ ha fatto un ‘decreto del popolo’, su Genova. Ma lo ha mandato alla Ragioneria con dei puntini a posto di oneri e coperture. E i ‘tecnici di merda’ (cit) stanno rimediando. Ditemi voi se questi non sono i peggiori cialtroni della storia italiana”, scrive su Twitter Luigi Marattin, deputato Pd. “Non più dilettanti allo sbaraglio ma pagliacci. Questo sono. Più di 40 giorni nessun piano e nessuna cifra. E Genova aspetta. Venite adesso. Perché non vengono adesso a metterci la faccia? #genovaspetta #governodelcambiaemento #PonteMorandi”. Lo scrive sul suo profilo twitter Raffaella Paita, parlamentare del Pd.

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