Massimo Franchi – Rassegna sindacale
26 settembre ’18
Di
Maio fa una doppia rassicurazione e i sindacati sono soddisfatti. Prima: «La
cassa integrazione per la cessazione di attività e le procedure concorsuali
sarà inserita nel «decreto urgenze», quello per Genova. Seconda: «Il governo
assicurerà la copertura della cassa integrazione per i lavoratori che oggi
restano scoperti da ammortizzatori. Una misura che risponde ad un’emergenza
generata dal Job acts nell’attesa di una riorganizzazione generale delle misure
di sostegno al reddito che sarà realizzato in legge di bilancio».
Con
la prima promessa – se il decreto sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale prima
del 3 ottobre – i 318 lavoratori della Bekaert e le migliaia delle aziende in
curatela fallimentare – come la Comital di Torino – avranno 12 mesi di cassa
integrazione in più.
Con
la seconda i circa 80 mila lavoratori che vedranno scadere gli ammortizzatori
sociali (cigs o contratti di solidarietà) entro l’anno dovrebbero avere mesi di
prolungamento e eviterebbero i licenziamenti, già effettuati invece alla Wanbao
Acc di Mel (Belluno).
Se
ieri Di Maio ha convinto Fim, Fiom e Uilm, vedremo se farà la stessa cosa
lunedì 1 ottobre con le confederazioni – Cgil, Cisl e Uil – convocate (per la
prima volta col nuovo ministro) per discutere su come «riorganizzare gli
ammortizzatori sociali» falciati dal Jobs act.
Secondo
quanto riferito dai sindacati all’uscita dall’incontro entro il 24 ottobre
saranno anche prorogati gli ammortizzatori per quelle aziende in crisi – 144 i
tavoli aperti al Mise, più centinaia a livello regionale – che, pur avendo
ultimato il triennio di ammortizzatori sociali, non hanno ancora finito le
ristrutturazioni.
Durante
l’incontro con Fim, Fiom e Uilm, Di Maio ha ribadito l’intenzione del governo
di non lasciare senza tutele i lavoratori in cassa integrazione. «In legge di
bilancio -ha concluso Di Maio- metteremo fine alle distorsioni che il job acts
ha generato in questi anni».
Positivi
i commenti dei leader metalmeccanici. Per Francesca Re David (Fiom) «il
ministro ha espresso la disponibilità ad un confronto su misure non solo legate
all’emergenza e che vanno ricomprese nella finanziaria del 2019 in discussione
nelle prossime settimane. E infine si è reso disponibile ad avviare un tavolo
di confronto sulle politiche industriali nei vari settori produttivi, mentre
abbiamo sollecitato una risposta urgente per imprese e settori di Genova
coinvolti dal dramma del crollo del ponte che non avrebbero accesso agli
ammortizzatori. Naturalmente – conclude Re David – verificheremo strada facendo
la realizzazione degli impegni presi dal governo».
«Le
risposte del ministro Di Maio sugli ammortizzatori sociali sono un primo passo
in avanti verso una soluzione più organica e meno emergenziale», ha commentato
il segretario generale della Uilm Rocco Palombella.
«Durante
l’incontro abbiamo chiesto di prevedere la proroga della copertura degli
ammortizzatori sociali per tutte le realtà coinvolte da processi di crisi e
ristrutturazione aziendali che abbiano programmi di rilancio industriale in
corso, e che vedono la cassa integrazione straordinaria o i contratti di
solidarietà in esaurimento da qui a fine anno – precisa Marco Bentivogli Fim
Cisl – . Ricordando che tali ammortizzatori non gravano sulle casse dello Stato
ma sono pagati da aziende e lavoratori», chiude Bentivogli.
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