Beda Romano – Il sole 24 ore
29 settembre ’18
Per ora è con freddezza che la Commissione europea
ha deciso di reagire alla decisione del governo Conte di rivedere drasticamente
la politica di finanza pubblica che il paese ha perseguito nell’ultimo decennio.
Il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici ha avvertito che il
bilancio del 2019 così come è stato tratteggiato ieri sera a Roma «non rispetta
le regole europee».
L’uomo politico è tuttavia pronto «a continuare il
dialogo» con l’Italia. «Non voglio avere reazioni a caldo», ha detto Pierre
Moscovici questa mattina parlando alla radio francese Bfm/Rmc.
«Voglio ricordare che il progetto di bilancio deve
esserci presentato entro il 15 ottobre. Solo a quel punto potremo fare una
piena valutazione. Ricordo che vi sono tre possibilità: accettazione del
progetto di bilancio; scambio di informazioni sugli aspetti più controversi; o
addirittura possiamo anche respingere la bozza di Finanziaria». Il commissario
ha confermato che questa terza ipotesi non è mai stata applicata con nessun
paese europeo. «La Commissione europea non ha alcun interesse ad avere una
crisi con l’Italia. Ma al tempo stesso non abbiamo alcuna intenzione di accettere
il non rispetto delle regole di bilancio».
L’uomo politico ha sottolineato che con un deficit
del 2,4% del Pil nel 2019, come annunciato ieri sera a Roma, vi sarebbe
inevitabilmente un aumento sia del deficit strutturale che del debito pubblico.
Le regole europee prevedono che per l’anno prossimo l’Italia debba ridurre il
disavanzo strutturale di almeno lo 0,1% del Pil. L’uomo politico francese ha
definito «espansivo» il bilancio tratteggiato a Roma. «Pacta sunt servanda”, ha
poi precisato, a proposito del rispetto delle regole europee. Interpellato
sulla possibilità di sanzioni contro ’Italia, così come previste dai Trattati,
il commissario ha risposto: «Non lavoro nello spirito di sanzionare i paesi».
In questi anni, la Commissione ha sempre cercato un compromesso con il governo
italiano. Questa volta una intesa appare più difficile.
Governo del popolo, tutte le misure della manovra
Un deficit al 2,4% del Pil nel 2019 è un obiettivo
ben diverso dallo 0,8% del Pil che aveva previsto il ministro dell’Economia
Pier Carlo Padoan. Il problema è che a qualche mese dal prossimo voto europeo
non vorrà mostrarsi troppo accomodante con Roma per paura di rafforzare
indirettamente i partiti più estremisti e rigorosi nel Nord Europa. Bruxelles è
anche sensibile a non minare la sua credibilità sui mercati finanziari.
Parlando alla radio francese, Pierre Moscovici ha respinto il parallelo con la
Finanziaria francese, notando che in Francia il prossimo bilancio prevede
comunque una diminuzione del deficit struttuale e che l’elevato deficit
nominale è dovuto a una concomitanza di una tantum. Il commissario dovrebbe
incontrare il ministro dell’Economia Giovanni Tria in una riunione
dell’Eurogruppo lunedì a Lussemburgo.
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