Redazione – Jobnews
26 settembre ’18
Per difendere
l’indifendibile Rocco Casalino, partito lancia in resta contro
funzionari e dirigenti del ministero dell’Economia che boicotterebbero il
governo impegnato nella manovra di Bilancio e che andrebbero cacciati, il M5S
nel Blog delle Stelle, a proposito
dell’Ordine dei giornalisti ne intima l’abolizione. “Il provvedimento – si
legge – è già sul tavolo del governo. A cosa serve l’Ordine dei giornalisti se
non sanziona la diffusione delle notizie false?”. Il comunicato che compare sul
Blog prende lo spunto dalla apertura della istruttoria da parte dell’Ordine
della Lombardia su Rocco Casalino. Una istruttoria del tutto legittima vista la
gravità dell’intervento di cui è stato protagonista il portavoce del presidente
del Consiglio. “L’Ordine – scrivono i Pentastellati – non ha speso una parola
sui giornalisti che hanno diffuso il suo audio privato, andando contro la
deontologia professionale”. Davvero risibile questa affermazione. Così come la
domanda che si sono posti
autorevoli dirigenti M5S, perché
è intervenuto l’Ordine di Milano? Elementare ma questi pentastellati sono
proprio degli sprovveduti. Evidentemente perché Casalino è iscritto all’Ordine
della Lombardia. Per quanto riguarda la deontologia professionale la diffusione
di quanto reso noto dal portavoce del presidente Conte era un dovere
professionale.
Risponde a stretto giro di posta la Federazione
nazionale della stampa: “Non saranno i provvedimenti di natura ritorsiva annunciati
contro un’intera categoria di professionisti e neppure le liste di prescrizione
a fermare la libertà di stampa”.
“Stiano tranquilli, i neoprofeti del pensiero
unico a 5 Stelle. Non saranno i provvedimenti di natura ritorsiva annunciati
contro un’intera categoria di professionisti e neppure le liste di proscrizione
ai danni di colleghi che vogliono continuare a fare il loro lavoro a cancellare
la libertà di stampa in Italia”. Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti,
segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa
italiana, rispondono così alle esternazioni giunte dopo l’annuncio dell’Odg
Lombardia di aver avviato l’iter per la trasmissione al Consiglio di disciplina
territoriale del file audio registrato dal portavoce del presidente del
Consiglio, Rocco Casalino.
“Gli attivisti del Movimento – proseguono – devono
farsene una ragione: non sono loro a stabilire che cosa è vero e che cosa è
falso, in base alle loro convenienze. I giornalisti devono pubblicare tutte le
notizie, soprattutto quelle sgradite a chi governa, chiunque sia, perché in
democrazia la funzione della stampa è quella di denunciare gli abusi di potere.
Nessun dubbio che quello di Rocco Casalino sia stato un abuso di potere che era
giusto denunciare perché Casalino non è un passante, ma il portavoce del
premier. Altro che ridicole lezioni di deontologia e richiami impropri alla
Costituzione da parte di chi, anche per poco edificanti vicende personali,
dovrebbe soltanto tacere.
Quanto all’Ordine dei giornalisti – concludono i
vertici della FNSI – una sola domanda: se non serve a niente perché Luigi Di
Maio continua a esservi iscritto? Per avere un tesserino da esibire? Piuttosto,
spiace dover constatare che i propositi di regolare i conflitti di interessi,
impedire l’occupazione della Rai e contrastare le ‘querele bavaglio’ e il
lavoro precario siano stati rinviati a data da destinarsi”.
Giornalisti, Verna: “Giusta la verifica su
Casalino. No a minacce”
Un conto sono le questioni deontologiche, altro
conto è invece mettere in relazione la vicenda Casalino, ovvero la verifica da
parte dell’Ordine dei giornalisti della correttezza professionale nelle
affermazioni del portavoce del presidente del Consiglio, e “le minacce da
manganello elettronico sul blog del Movimento 5 stelle in cui si parla
spudoratamente di rilanciare l’idea di abolizione (dell’ordine, ndr) proprio a
seguito di questa iniziativa”. Lo dichiara in una nota Carlo Verna, presidente
del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, dopo quanto affermato oggi
sul blog di M5s dove si dice che “è già sul tavolo del governo” il
provvedimento di abolizione dell’Ordine professionale.
Verna sottolinea in primo luogo che le questioni
deontologiche “sono cruciali, nessuno pensi che nel valutarle ci possa essere un
atteggiamento di parte”, e precisa quindi che la segnalazione fatta dall’Ordine
della Lombardia al Consiglio di disciplina territoriale concernente la condotta
tenuta da Rocco Casalino – e a cui si riferisce il blog M5s – “non è in alcun
modo una sanzione, ma semplicemente una richiesta di verifica di correttezza
deontologica, che può essere peraltro proposta da qualunque cittadino”.
Si tratta di “un episodio particolare e
controverso, senza precedenti anche per l’implicazione tecnologica sulla
fiduciarietà della fonte, sul quale è giusto fare chiarezza. In tal senso –
prosegue Verna – per consentire che ciò avvenga a 360 gradi il Consiglio
nazionale dell’Ordine dei giornalisti sta provvedendo a verificare se vi sia da
segnalare al competente Consiglio di disciplina territoriale chi sia venuto
eventualmente meno al vincolo fiduciario qualora nel caso specifico
sussistente”. Il presidente dell’Ordine dei giornalisti rileva poi: “Credo che
l’Italia democratica debba reagire alla sola idea che si possa governare
procedendo di vendetta in vendetta. I giornalisti italiani non si faranno
intimidire”. E aggiunge all’Agi: «Non ci staremo mai all’idea che la nostra
esistenza professionale debba essere legata al dire o non dire la verità, a
riferire o meno i fatti. Non sarà certamente la minaccia di vendetta a
intimidirci”.
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