Giorgio Cremaschi– Micromega
27 settembre ’18
L'immagine di Eleonora Forenza che mostra il sangue
della testa spaccata di Antonio Perrillo è la drammatica risposta a coloro che
sostengono che i fascisti non esistono.
I fascisti di Casapound erano asserragliati nella
loro sede a Bari, protetti dalla polizia, nella stessa via dove pochi giorni
prima era passato in visita Salvini, benedicendo xenofobia e caccia al nero.
Proprio per protestare contro quella visita e i suoi messaggi vergognosi si era
svolta e conclusa una pacifica manifestazione antifascista. Alcuni manifestanti
stavano tornando a casa e i fascisti di Casapound, vigliacchi come sempre,
hanno attraversato indisturbati i cordoni della polizia armati di cinghie
spranghe e hanno aggredito selvaggiamente Eleonora Forenza, Antonio Perrillo,
Claudio Riccio e qualche altro compagno. Ad essi va il nostro abbraccio che non
contiene la rabbia.
L'attacco é stato improvviso a freddo e
violentissimo, come raccontano gli occhi di Eleonora. Poi i fascisti si sono
rifugiati dietro i cordoni della polizia che li ha protetti, caricando le
persone che, appresa la notizia, si erano precipitate sul luogo
dell'aggressione. Il più grave dei feriti è Antonio, ricoverato con urgenza in
ospedale e che ha avuto dieci punti in testa.
Ora le chiacchiere stanno a zero, tre punti fermi
devono diventare cardini della nostra iniziativa.
Basta con la legittimità incostituzionale data ai
fascisti, che per la nostra Costituzione sono fuorilegge, con le loro
organizzazioni, sedi e a maggior ragione
con le loro azioni criminali.
Basta con la propaganda di regime secondo la quale
i fascisti non esisterebbero, chi la sostiene o è un fascista o è un imbecille
in malafede, scegliete voi cosa sia peggio.
Basta con il far finta di niente o la minimizzazione
di comodo sulle responsabilità di Matteo Salvini. Il vice presidente del
consiglio è un fascista che sostiene i fascisti: essi non sono usciti dalle
fogne per sua sola responsabilità, ma oggi crescono e aggrediscono perché sanno
di avere il suo consenso e la sua protezione.
I fatti di Bari, ultimo anello di una lunga catena
di aggressioni e violenze razziste e fasciste, dimostrano che l'antifascismo è
una discriminante attuale e concreta nell'Italia di oggi. Sicuramente non tutti
coloro che si proclamano antifascisti sono nostri compagni, ma certamente tutti
coloro che negano che il fascismo esista sono nostri avversari.
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