Simona Alliva – L’Espresso
26 settembre ’18
Sostenuto dal popolo del Family Day, che da oggi
potrà rivendicare con orgoglio di avere in Parlamento uno dei suoi fondatori,
Simone Pillon eletto in Senato tra le file della Lega annuncia quale sarà la sua prima battaglia: “Nelle
scuole della mia Brescia, dopo il Gender, sono arrivati a imporre la
stregoneria, ovviamente all'insaputa dei genitori. Appena insediato farò una
interrogazione parlamentare su questa vergognosa vicenda”.
A memoria d' uomo per la prima volta entrerà nel
Parlamento della Repubblica ufficialmente il tema della stregoneria. Anno 2018.
Alla base dell’allarme scatenato dal neo-deputato un incontro degli alunni
della scuola primaria di Mocasina una frazione del comune di Calvagese della
Riviera, in provincia di Brescia con Ramona Parenza scrittrice, illustratrice
ed esperta di Intercultura. Stando a quanto riporta una rivista di area
cattolica gli alunni sarebbero stati sottoposti a «lezioni di stregoneria»:
costretti a «bere pozioni magiche», a «dipingersi dei simboli sulle braccia»
mentre venivano «invocati gli spiriti e regalati amuleti». Magia nera,
condannata anche dal direttore di Radio Maria Padre Livio Fanzaga: “Il prete
non può entrare in classe per fare le benedizioni ma si invitano le streghe.
Queste praticanti dell’oscuro sono in connubio col diavolo”.
Ma cos’è successo veramente in questa scuola
primaria del bresciano che conta circa 200 alunni? Lo spiega a L’Espresso la
dirigente scolastica Sabina Stefano sorpresa dal clamore agitato da Pillon
prima, Radio Maria dopo: “Non credevo esistesse ancora la stregoneria” scherza.
“Questo è un progetto interculturale promosso dalla biblioteca civica e
finanziato dal Comune, deliberato dal consiglio d’istituto e presentato ai
genitori. Si raccontano “Le Fiabe e racconti dal mondo” dall’Afghanistan al
Pakistan. L’obiettivo era la conoscenza di cultura altra rispetto quella
occidentale, importante per il futuro dei bambini”.
E gli amuleti, gli spiriti, i simboli dipinti
sulle braccia? “Il progetto prevedeva la drammatizzazione, l’interpretazione
teatrale delle fiabe: un viaggio immaginario su una piroga, un piccolo libro
sui cui scrivere la frase significativa di questo percorso, la consegna di una
conchiglia. La signora si è vestita in costume tipico perché l’obbiettivo era
la condivisione di una cultura altra”. Nessuna magia nera e nessuna strega
dunque. La dirigente ha già annunciato azioni legali. E intanto la scrittrice
Ramona Parenza si dice “Emotivamente a pezzi” costretta a rendere privato il
proprio profilo Facebook dopo la moltiplicazione nel giro di pochissimi giorni
di minacce e gli insulti “alla strega” con il tipico effetto valanga che la
Rete produce: “Adesso ho paura”.
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