Riccardo Bruno – Le fonti Legal
25 settembre ’18
150
miliardi di euro. Questa è la cifra che la “Mafia S.p.A” guadagna ogni anno da
tutte le attività criminali di cui essa si occupa. Dallo spaccio alle estorsioni,
dal riciclaggio alla corruzione, la mafia, analizzata nell’insieme di tutte le
reti criminali che imperversano sul nostro Paese, coordina un giro di affari
tale da far letteralmente invidia a decine di nazioni. Inoltre importanti
analisi effettuate in maniera costante nell’ultimo decennio hanno dimostrato
che la mafia non solo non conosce crisi, ma al contrario si espande, diventando
una realtà economica sempre più importante all’interno dello Stato stesso. Ma
quali sono le ragioni di questa incalcolabile ricchezza? Com’è possibile che,
nonostante i sempre più accurati strumenti di contrasto, la malavita
organizzata riesca ad avere un bacino finanziario così ampio e potente?
Per
cercare una risposta a questi interrogativi è necessario porre una duplice
premessa. La prima è legata alla difficoltà nel reperire i reali dati che
descrivono l’economia delle associazioni criminali: ogni stima viene realizzata
sulla base delle informazioni materialmente raccolte dalle Forze dell’Ordine e
dai vari organi competenti, ma i veri numeri potrebbero essere molto maggiori.
La seconda riguarda la questione per cui vi sono settori economici che non
necessariamente fanno parte della pura mafia, ma che più o meno direttamente ne
entrano in contatto, ampliando la cosiddetta “zona grigia”.
Un problema poco percepito
Una
volta determinato quanto grande sia il giro di affari di cui stiamo parlando, è
bene cominciare il discorso analizzando il centro di propagazione di questa
ampia e complessa realtà criminale; sebbene ancora oggi viga la credenza
secondo cui le mafie sarebbero un problema esclusivamente del Sud, nato e
radicalizzato lì e mai entrato in contatto con il Nord, è di vitale importanza
riconoscere quanto invece anche le regioni più settentrionali d’Italia convivano
quotidianamente con le associazioni criminali e quanto forte sia il legame tra
queste ultime e lo Stato. La ragione per cui questa collusione funziona è
dovuta al fatto che la mafia è sempre riuscita a penetrare laddove lo Stato non
riusciva ad arrivare; la metafora più comunemente usata per descrivere il
sistema attraverso cui la criminalità organizzata si è radicata al Nord è
quella di un potente parassita che ha trovato un organismo totalmente
sprovvisto dei giusti anticorpi per proteggersi.
I
fulcri dell’impero mafioso non sono più quei tetri bassifondi dei piccoli paesi
meridionali, ma le grandi città come Milano, Roma, Bergamo, Palermo, Napoli e
così via in un lungo elenco che raccoglie realtà molto diverse tra loro,
proprio perché la mafia si struttura diversamente a seconda del luogo su cui
vuole mettere le mani: vi sono città in cui la criminalità organizzata si fa
forte del proprio nome e quindi non cerca minimamente di nascondersi, ve ne
sono altre, invece, in cui il silenzio è proprio la chiave perfetta per tessere
le trame in assoluta tranquillità. Quest’ultimo passaggio è quello che molto
più di altri ci consente di capire come le mafie e lo Stato interagiscano.
Il riciclaggio di denaro
Il
reddito illegale prodotto dalle associazioni criminali viene nella stragrande
maggioranza dei casi investito in beni mobili, immobili e aziendali (quelli
confiscati, perché acquistati con denaro sporco, ad oggi ammontano a 17577
immobili e 866 aziende) così da consentire l’operazione più complessa
dell’intero sistema criminale: il riciclaggio.
Il
riciclaggio è la pietra miliare dell’intero sistema mafioso poiché permette a
tutto quel denaro ottenuto tramite vie illecite di rientrare nel sistema e di
poter essere sfruttato al pari della moneta fresca di conio. Questo stratagemma
viene attuato in diversi modi; la compravendita di beni è uno dei più noti, ma
un altro assai importante consiste nello sfruttare i casinò, i quali talvolta
si pongono pochi scrupoli sulla reale provenienza del contante ed arrivano a
collaborare attivamente con le associazioni mafiose.
Oltre
che a generare risorse pulite, il riciclaggio garantisce anche una sorta di
ponte tra la criminalità organizzata e la società civile: ciò è dovuto al fatto
che spesso il denaro sporco viene offerto come segno di amicizia, cosicché
venga reinvestito e possa essere poi richiesto indietro pulito (la cifra può
essersi anche ridotta, non è importante, conta solo che tale denaro possa
essere riutilizzato).
Le
operazioni simili a quella sopracitata vengono ormai segnalate quotidianamente
all’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia: tra il 2009 e il
2013 l’incremento è stato del 212% ed il 60% di queste manovre è localizzato in
Lombardia, più precisamente a Milano. Il capoluogo lombardo è ormai considerato
la capitale italiana della finanza criminale. L’economia di Mafiopoli entra in
contatto con quella dello Stato ormai continuamente; stime accurate dimostrano
che il 10% del PIL nazionale è frutto dei proventi illegali della criminalità
organizzata.
La corruzione
Il
tema del denaro, chiave di volta dell’intero sistema malavitoso, porta però
necessariamente a trattare anche la spinosa questione della corruzione.
L’agenzia di ranking Transparency International nel 2016 ha posizionato
l’Italia al sessantesimo posto nella classifica mondiale per livello di
corruzione; il nostro Paese si colloca sotto Cuba, Rwanda ed Ungheria e di poco
sopra all’Arabia Saudita. Questo allarmante messaggio dovrebbe far riflettere
sulle vere cause dell’incapacità di progredire di alcune zone del Paese e sul
fatto che alla base della poca competitività italiana, di cui tanti si
lamentano, vi sia un sistema preorganizzato di fondo su cui è difficilissimo
intervenire, spesso anche a causa di un immobilismo voluto da chi da tale
sistema trae beneficio. Il problema principale che si origina con la corruzione
è la totale mancanza di fiducia nelle istituzioni da parte delle persone. Un
governo con delle istituzioni deboli sarà più facilmente assoggettabile e
manipolabile, e chi, se non la “Mafia S.p.A”, potrà trarre i maggiori benefici
da una situazione di questo tipo?
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