Federico Pozzi – Redazione
Sinistra
28 settembre ’18
Questo è quel che succede nella gioiosa città di
Ravenna. Qualche genio sublime ha pensato di imbrattare un muro municipale con
delle svastiche, delle croci celtiche e simpatiche scritte inneggianti alle
S.S. e ai roghi degli ebrei. Sapete come vanno queste cose, uno ci passa
davanti una volta un giorno, prova un certo fastidio, ma ignora perché la vita
è vita non si può prendersela con tutto, il giorno dopo ci passa davanti di
nuovo e di nuovo ignora, questa volta pensa che il comune prima o poi farà
rimuovere quelle scritte con una mano di bianco e magari lui/lei è in ritardo
per il lavoro e non ha il tempo di occuparsene, il terzo giorno ci passa davanti
e non riesce più ad ignorare, pensa che "qualcuno dovrebbe fare
qualcosa" e poi pensa subito dopo che effettivamente lei/lui potrebbe fare
qualcosa. Così il quarto giorno si organizza, chiama gente che conosce, magari
dei writers esperti, imbianchini, disegnatori e tutti insieme decidono che la
loro bella città ha sopportato abbastanza quelle svastiche, quelle croci
celtiche e quelle simpatiche scritte e una decina di persone armate di
bombolette spray e vernice vanno lì davanti e "ricontestualizzano"
quelle svastiche, le trasformano in finestre, le cancellano con i cuori rossi,
le coprono con mani di vernice, ,aggiungono chiose ironiche (per esempio alla
scritta :"Antifascisti ebrei", aggiungono la famosa frase di Charlie
Chaplin "Spiacente, non ho questo onore") o le cancellano.
Questa sarebbe una bella storia da raccontare,
come si reagisce a questo tipo di cose, collettivamente. Sarebbe una bellissima
storia se fosse una favola e "Come cancellammo l'odio dai muri"
potrebbe esserne il titolo.
Disgraziatamente questa non è una favola e non
finisce così perchè qualche genio al comune di Ravenna decide che gli
antifascisti hanno imbrattato un muro comunale, loro hanno imbrattato il muro
non le svastiche, le croci celtiche o le scritte naziste , gli antifascisti
hanno "sporcato" la propietà pubblica. REATO! Anzi REATISSIMO!
E la libertà d'espressione dei poveri nazisti
oppressi dove la mettiamo? Citando Stefano Benni "Hitler assolto, vittima
dell'espansionismo polacco" (cit -Stefano Benni in "Spiriti").
Come si sono permessi gli antifasciti di
cancellare quelle croci celtiche e quelle svastiche? Ci stavano così bene sul
muro comunale, erano decorative. E la legalità dove la mettiamo ? Probabilmente
sul comò insieme alle tre civette, ci sta bene la legalità sul comò.
La legalità sul Comò è una legalità "pret a porter", è quella cosa che
permette al comune di ignorare le scritte nazifasciste (nonostante 4 esposti da
4 diversi cittadini ,così tanto per dire), ma di sanzionare gli antifascisti
per aver "deturpato" il muro, in po’ come quella di chi vuole mettere
in prigione tutti gli evasori fiscali ma non quelli che hanno evaso 49 milioni
di euro (tanto per fare un esempio a caso).
A qualcuno, malfidato (tipo per esempio il
sottoscritto) potrebbe sorgere il dubbio che forse il comune di Ravenna
preferiva le svastiche ai cuori, le croci celtiche alle falci e martello, le
scritte naziste anziché le chiose ironiche e la mano di vernice, ma non
vorremmo mai che questo dubbio venisse esplicitato, giammai ci faremo venire
questo sospetto infame anche perché al comune di Ravenna, come in tutti i
comuni, i rappresentanti eletti, generalmente giurano su un libricino chiamato "Costituzione
della repubblica italiana", che per quanto sia fuori moda e
"sovietica" (cit-Berlusconi), rimane ancora la legge fondamentale che
governa il nostro paese e ci sorprenderebbe che chi vi giura sopra non l'abbia
mai letta, non vorremmo dover pensare che al comune di Ravenna sia occorso un
fatto di una tale gravità.
Forse si è trattato di una svista, magari al
comune avevano scambiato le svastiche per un omaggio alla religione indù, le
croci celtiche per delle fioriere e le scritte naziste per simpatici slogan
pubblicitari un pò aggressivi è vero. E poi che volete avevano tanto da fare al
comune di Ravenna, dovevano occuparsi della prossima sagra del tortellino (sì, c'è
veramente) e ci sono cose più importanti a cui pensare.
Peccato che questa scusa non regga, perché invece
al comune si sono accorti subito quando le svastiche sono state ricoperte o
ricontestualizzate, cos'è si erano abituati a vederle? Sono come i gatti al comune di Ravenna ? Se
gli sposti un oggetto da un posto all'altro la prendono male e cominciano a
sventrarti tutti i cuscini? Viene anche
il sospetto che al comune di Ravenna sappiano benissimo chi abbia fatto quelle
svastiche, croci celtiche e scritte naziste, si tratta sempre di loro, dei
"bravi ragazzi" di Casa Pound Italia, i quali come sappiamo
dall'aggressione agli antifascisti a Bari, sono sempre delle povere vittime di
congiure comuniste per metterli in mezzo
(porestelle come si dice a Roma).
Potremmo rilevare che forse (e dico solo forse)
non è stata un idea geniale quella del comune di Ravenna di finanziare un
"progetto culturale" di quei bravi ragazzi, che riguarda le foibe (uh
,ma che ventata di novità, un argomento che nessuno ha trattato mai negli
ultimi trent'anni, un argomento che non è per niente usato come clava
ideologica, un argomento su cui non ci hanno per niente ammorbato i testicoli
negli ultimi dieci anni).
Ma che volete contro di loro non ci sono le prove,
volete condannare qualcuno senza prove, brutti comunisti giustizialisti di
merda?
Invece sappiamo che gli antifascisti hanno lordato
i muri! Perché loro (pensate un pò) hanno pure osato dirlo pubblicamente che
sarebbero andati a coprire le svastiche, hanno persino fatto un volantino in
cui invitavano la popolazione a partecipare! Si sono fatti fotografare mentre
allegramente coprivano le svastiche!
Come si sono permessi di cancellarle? Senza
autorizzazione di carta bollata in triplice copia del comune ? Terroristi! Brigate Rosse! Anni di Piombo! Cavalli dei
cosacchi che si abbeverano a San Pietro! Aita!, Ait !
Quindi loro li possiamo condannare, le svastiche, che
volete le hanno fatte i soliti (ig)noti e noi mica possiamo metterli a cercare,
troppa fatica - le nostre forze ci
permettono di perseguire solo l'ultimo reato commesso - (cit -Il commissario Winchester
nei "Simpsons"). Così invece
di cercare chi le ha fatte abbiamo pensato bene di condannare quelli che le
hanno coperte.
Questa è una vicenda locale, ma per me spiega
tante cose su come funziona la testa delle istituzioni in questo paese, in un
certo senso ha sempre funzionato così, il governo del "cambiamento"
ha ovviamente peggiorato quest'andazzo, è inutile dire di chi o di che cosa quest'ideologia è figlia, è fin
troppo evidente e mi pare uno spreco di inchiostro scriverlo e per altro io provo un certo imbarazzo
nell'esplicitarlo.
La vicenda di Ravenna è paradigmatica del tragico
panorama nazionale, in cui studenti universitari vanno in giro a pestare
immigrati, oppure si aggrediscono antifascisti o ci si lamenta per i
"negri" che rallentano il lavoro di un ospedale con la loro semplice
esistenza. E' il risultato del nazirazzismo istituzionale alimentato da Salvini
con il silenzio (cioè l'assenso e la complicità) del M5S. Potremmo imitare Bush
II e parlare di "Asse del male" ma suona un pò biblico e forse
leggermente esagerato, tuttavia penso che rispecchi esattamente la situazione.
Dobbiamo sbarazzarci di loro. Come sempre io non credo alle soluzioni
politiciste, i partiti vanno e vengono (in questi ultimi anni per altro sono
soprattutto "andati") ciò che è veramente importante è l'egemonia
nella società, serve mobilitazione, serve conflitto sociale.
La vicenda di Ravenna è solo una tra le tante, scommetto
che se spulciassi tra le cronache locali troverei almeno altro 4 notizie come
questa o per lo meno simili, che si tratti di lapidi di partigiani danneggiate
(Montefalcone) o insulti gridati ad un sindacalista nero (Sorrento). Per questo
c'è bisogno di reagire. Queste sono il tipo di cronache che si trovavano nel
ventennio, e io gradirei non ritrovarmici .
Nessun commento:
Posta un commento