Redazione – Rassegna sindacale
27 settembre ’18
L'Italia
sembra percorsa da una voglia irrefrenabile di giustizialismo fai da te. Il
governo è partito dalla facilitazione nell'acquisto delle armi e sta tentando
di abbassare ulteriormente le soglie della legittima difesa. Le risposte
dell'esecutivo al bisogno di fiducia che attraversa il Paese, insomma, sembrano
finalizzate alla ricerca di una sicurezza tutta individuale e solitaria. “È una
situazione pericolosissima. Radicalizzare il concetto di sicurezza e
strumentalizzarlo per spostare il consenso attraverso la propaganda è un atto
molto azzardato”, ha detto il segretario confederale della Cgil, Giuseppe
Massafra ai microfoni di RadioArticolo1.
“Si
sta cercando di instillare un timore perenne, che serve a controllare uno
spostamento di consenso nella società - ha continuato -. Tutto ciò fa perdere
di vista quali sono i veri bisogni di questo Paese, rischiando di produrre
effetti assolutamente negativi. L'idea che armare la mano di ciascuno possa
servire a creare più legalità provoca infatti l'effetto esattamente opposto. E
l'Italia ne è influenzata. Accanto agli episodi di cronaca nera che riempiono
le pagine dei giornali, in effetti, ce ne sono altri, come l'aggressione alla
manifestazione pacifica no-Salvini di Bari, che disegnano chiaramente un clima
ormai pessimo”.
L'agitare
la bandiera della sicurezza contro un nemico criminale, per Massafra, nasconde
invece un vero bisogno di protezione sociale dei cittadini, nato dalla crisi,
dalla mancanza di lavoro, dal lavoro precario, dall'impoverimento e dalle
diseguaglianze. Ecco perché “si costruisce paura ad arte, spostando
l'attenzione dai problemi”. È un'opera di “grande distrazione di massa”, per
nascondere “le vere ragioni delle paure che sono cresciute negli ultimi anni in
seguito alla crisi”. Per il segretario del sindacato di Corso d'Italia, invece
di produrre risposte di tipo sociale, “costruendo una rete di servizi e di
protezioni di cui c'è estremo bisogno”, “si orientano le paure verso un
conflitto generato al basso, che mette gli ultimi contro penultimi”. Ma questo
è un pensiero “ prettamente strumentale a una parte politica, quella che ci
governa”.
Sulla
stessa lunghezza d'onda si colloca anche il recente decreto sull'immigrazione,
presentato dal ministro degli Interni Salvini insieme al Presidente del
Consiglio Conte in una conferenza stampa. “Anche quel testo - ha continuato
Massafra - è stato fatto passare come un provvedimento urgente sui temi
dell'immigrazione e della sicurezza, temi che non hanno caratteristica
emergenziale”.
La
risposta che serve è invece “strutturale”. È cioè necessaria “un'idea di
politica per l'immigrazione e per la sicurezza, che affronti una serie di
questioni importanti”. Anche in questo caso, l'emergenzialità è stata utilizzata
“per sottrarre la discussione al dibattito parlamentare”, sottolineando “la
terribile equazione che è stata posta fra immigrazione e sicurezza”.
L'immigrazione, conclude Massafra, non è “un problema di ordine pubblico”. Di
conseguenza, quel testo “non fa altro che produrre delle risposte assolutamente
sbagliate sotto tutti i punti di vista”.
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