Redazione – Rassegna
sindacale
25 settembre ’18
Il
ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha convocato per domani, 25
settembre, un tavolo con le organizzazioni sindacali come risposta al presidio
di oggi sulla scadenza degli ammortizzatori sociali per migliaia di lavoratori.
“Siamo riusciti a dare visibilità a questo tema che non è una richiesta di
assistenza, ma è una richiesta di continuità e sviluppo industriale”, ha detto
Francesca Re David, segretaria generale della Fiom Cgil.
Per
la Fiom è “una follia che negli anni della crisi economica siano stati tagliati
gli ammortizzatori sociali”. Sono 140.000 i lavoratori metalmeccanici coinvolti
da situazioni di crisi dei comparti degli elettrodomestici, della siderurgia,
dell’Ict e telecomunicazioni, dell’elettronica, dell’automotive, con oltre
80.000 lavoratori metalmeccanici interessati dalla Cassa integrazione
straordinaria. E sono ben 144 i tavoli di crisi aziendale dei vari settori
aperti al Ministero dello Sviluppo Economico al 30 giugno 2018 che riguardano
189.000 lavoratori; 31 aziende hanno cessato l’attività in Italia per
delocalizzare all’estero mettendo a repentaglio oltre 30.000 posti di lavoro;
vi sono inoltre 147 gruppi di imprese interessate da procedure di
amministrazione straordinaria.
“Nel
corso dell'incontro di oggi con i due Ministeri, dello Sviluppo Economico e del
Lavoro, - continua Re David - oltre alla cassa integrazione per cessazione,
abbiamo posto il tema delle aziende in curatela fallimentare. I processi di
riorganizzazione e di reindustrializzazione hanno bisogno di un sostegno per i
lavoratori. A questo va aggiunta la necessità di prolungare i contratti di
solidarietà. Bisogna bloccare l'emergenza, ma poi bisogna pensare ad
ammortizzatori universali, è ora di finirla con le disuguaglianze. Occorre
connettere gli ammortizzatori sociali allo sviluppo di politiche industriali e
all'innovazione”.
Al
presidio organizzato da Fim, Fiom e Uilm per questa mattina davanti al
Ministero dello Sviluppo economico per chiedere risposte immediate al Governo
ed evitare quindi migliaia di licenziamenti erano presenti rappresentanze di
lavoratrici e lavoratori da tutto il Paese. In particolare, hanno partecipato
delegazioni di lavoratrici e lavoratori, tra i quali, Electrolux, Whirlpool,
Industria Italiana Autobus, Tecno di Reggio Emilia, Cerutti di Alessandria,
Comital di Volpiano (Torino), Emarc di Chivasso (Torino), De Masi di Gioia
Tauro, la Jabil di Caserta, Nidec Sole Motors Corporation, Lavinox, Sarinox,
Imat Marcegalia di Pordenone, la Piaggio di Savona, la Jp Industries di
Fabriano e di Nocera Umbra, la Om Carrelli di Bari, le aziende dell'indotto
Alcoa del Sulcis e quelle dell'indotto del petrolchimico di Siracusa, la
Wanbao-Acc di Belluno, la Comdata di Padova, la Agis di Vicenza.
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