Elena Testi – L’Espresso
24 settembre ’18
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svuotate dei diritti acquisiti. Una strategia per riportare gli antichi valori
cattolici in un'Europa smarrita. Un ministero creato ad arte dal carattere
evocativo. Nel numero in edicola da domenica 23 settembre L'Espresso svela il
lato mistico del Carroccio, legato a doppio filo con Burke, il cardinale anti
Bergoglio. Una guerra silenziosa si sta combattendo con eserciti di preghiera
che prendono d'assalto i cieli e ginocchia genuflesse. I crociati dall'Italia
si spostano all'Europa, sino a stringere patti con il movimento populista
dell'ex stratega della Casa Bianca, Steve Bannon. Ogni mattina, alle sette e un
quarto, a pochi passi da palazzo Farnese, ponte Sisto e via Giulia, un uomo
varca la porta dell'imponente chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini,
si inginocchia e partecipa all'antico rito tridentino, la messa in latino che
si celebrava prima della riforma liturgica fortemente voluta dalla Santa Sede
dopo il Concilio Vaticano II. L'uomo che nella penombra si percuote il petto
con il pugno in segno di contrizione per tutti i suoi peccati, è il ministro
Lorenzo Fontana.
Terminata
la solenne liturgia, si dirige dentro la sacrestia e incontra la sua guida
spirituale, nonché consigliere fidato, don Vilmar Pavesi. Questo sacerdote,
vestito con la tunica nera, per anni ha animato la vita politica veronese,
benedicendo sedi di partito del Carroccio e lanciando castighi divini ogni
volta che gli veniva impedito di celebrare cerimone reazionarie. Il prete
pronuncia le sue sentenze terribili
protetto da un sorriso che non si spegne mai. «In questa Chiesa vengono
solo uomini perché ci vuole uno sforzo mentale per seguire la messa in latino».
E ancora: «I gay? Sono istigati dal diavolo, dietro ogni peccato di sensualità
e lussuria c'è la mano del maligno». Per don Pavesi l'aborto diventa un
crimine, la civiltà necessita di una nuova alleanza tra trono e altare, bisogna
tornate agli antichi regni italici e i migranti «non mi sembra scappino dalle
guerre». Parole che lasciano perplessi, ancor di più se pronunciate da un prete
che dovrebbe gridare dignità, perdono e carità, ma parla solo di gerarchia,
dipendenza e legame.
Il
governo della Reazione torna al passato, guarda indietro e attacca i diritti.
Una vera e propria crociata capitanata dal ministro leghista della famiglia
Lorenzo Fontana, che assalta il divorzio, l'aborto, le unione gay. Dietro di
lui una rete di preti che dicono la messa in latino. Cardinali tradizionalisti
e americani vicini al guru trumpiano Steve Bannon. Uomini di chiesa, come il
consigliere spirituale (e politico) di Fontana, che invoca una nuova alleanza
trono-altare, considera gli omosessuali guidati dal demonio e le donne incapaci
di concentrarsi. Gli antimoderni all'assalto dell'Italia e dell'Europa, un vero
e proprio movimento reazionario che ha deciso di guardare al passato. Sul nuovo
numero de L'Espresso in edicola da domenica 23 settembre raccontiamo chi sono e
cosa pensano i preti che ispirano Fontana e Salvini e la strategia del governo
gialloverde per minare i diritti
L'internazionale
sovranista ha qui, nel cuore di Roma, tra madonne, crocifissi ed evangelisti,
uno dei suoi nascosti punti di riferimento. Una rete che comprende il cardinale
Raymond Leo Burke, il segretario di Ratzinger, Georg Ganswein e
l'ultracattolico Steve Bannon, intenzionato a dirigere l'Europa. Intrighi,
accademie finanziate con soldi che arrivano da oltreoceano e un passato che
rende chiaro il futuro.
L'inchiesta integrale su
L'Espresso in edicola da domenica 23 settembre
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