Redazione Rassegna sindacale
31 Agosto 2018
31 Agosto 2018
“Se non s’interviene
seriamente sulla mobilità temiamo possa esserci una tentazione, una tendenza
alla delocalizzazione delle attività produttive”. È questa una delle tante
preoccupazioni del segretario generale della Cgil Susanna Camusso, oggi (giovedì 30 agosto) a Genova
per incontrare le istituzioni territoriali (Regione e Comune) e i
rappresentanti di Confindustria.
“Questo tema è straordinariamente urgente perché questa tragedia
non può determinare un'ulteriore tragedia, ossia la perdita di occupazione e di
attività produttive”, ha proseguito il leader sindacale: “Servono anche
strumenti di emergenza per chi ha già perso il lavoro, basta pensare alle tante
piccole attività che erano dentro alla zona rossa e che non possono essere più
espletate. C’è quindi anche un problema di ammortizzatori e di risposte che
vanno date alle imprese e ai lavoratori dal punto di vista del sostegno al
reddito e della prospettiva”.
Susanna Camusso ha
evidenziato come la Cgil sia “grandemente partecipe della tragedia e del lutto
che hanno colpito la città”. Ma il sindacato, ha precisato il
segretario generale, è anche “molto impegnato nel vedere come questa possa
anche essere l'occasione per ripensare la qualità della città, coniugando le
grandi esigenze che ci sono, a partire dalla viabilità e dalle attività produttive,
con la condizione di vita delle persone, con i problemi dettati dall’emergenza,
ma soprattutto con le prospettive da dare alla città”.
Riflettendo più in
generale sul crollo del ponte Morandi, Susanna Camusso ha evidenziato che “non
si può immaginare un Paese sicuro se non c'è un continuo investimento”. Per il
segretario generale Cgil l’Italia “ha un grande bisogno di una vera
manutenzione, delle sue opere, del suo territorio, e questo è un tema che
abbiamo sollevato in tempi non sospetti”. C’è quindi, conclude il leader
sindacale, un grande bisogno d’investimenti: “Continuiamo a vedere, invece, che
la quota di investimenti pubblici e privati, che era crollata negli anni
scorsi, continua a essere troppo bassa e continua molto spesso a venire messa
in discussione”.
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