L'inchiesta.
Intanto i magistrati mettono a punto il fascicolo con i nomi di Salvini e del
suo capo di gabinetto che arriverà domani al Tribunale dei ministri
Alfredo Pecoraro - Il manifesto
28 agosto 2018
Il fascicolo con i nomi di Matteo
Salvini e del suo capo di gabinetto arriverà domani negli uffici del tribunale
dei ministri di Palermo. Il capo del Viminale e il suo più stretto
collaboratore sono stati iscritti nel registro degli indagati per sequestro di
persona, arresto illegale e abuso d’ufficio dal procuratore capo di Agrigento,
Luigi Patronaggio, che ha aperto l’indagine ora pronta a passare nelle mani dei
colleghi del capoluogo siciliano.
A PALAZZO DI GIUSTIZIA di Palermo
intanto i pm, coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi, hanno individuato
quattro presunti scafisti tra i 139 migranti sbarcati domenica notte dalla
Diciotti dopo cinque giorni trascorsi a bordo della nave della guardia costiera
rimasta ormeggiata nel porto di Catania. A incastrare tre egiziani e un
bengalese, che assieme agli altri erano stati trasferiti nel centro di prima
accoglienza di Messina, sono state le testimonianze dei profughi che li hanno
identificati dalle foto segnaletiche scattate dagli investigatori.
SUL «CASO DICIOTTI», dunque, ci
sono due indagini che avranno tempi e iter molto diversi. Complessa e lunga
quella sul ministro e il capo di gabinetto, più rapida quella sugli scafisti.
Il gip nei prossimi giorni dovrà interrogare e convalidare i fermi. I quattro
sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla tratta di uomini,
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, violenza sessuale e procurato
ingresso illegale in Italia. Oltre a indicare chi era alla guida del barcone,
le vittime hanno descritto il capo dell’organizzazione criminale che organizza
i viaggi: di lui conoscono solo il nome, Abdusalam. Si muove circondato da
uomini armati e gestisce i gregari che si occupano di trovare le barche,
reclutare i passeggeri, intascare i soldi, sorvegliare i migranti per mesi
prigionieri nel campo libico in attesa della partenza e guidare le
imbarcazioni. «Gli uomini di Abdusalam ci impedivano di allontanarci dalla
prigione e violentavano le donne», hanno raccontato i testimoni.
La magistratura ha delegato subito
gli interrogatori dei primi 13 profughi fatti sbarcare a Lampedusa, poi quelli
dei minori fatti scendere a Catania: i racconti si sono rivelati coincidenti.
LE INDAGINI, COORDINATE dal capo
della Procura Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Marzia Sabella, però non si
fermano e nei prossimi giorni verranno sentiti anche i migranti sbarcati sabato
e ospiti nell’hotspot di Bisconte. Una struttura che secondo il sindaco di
Messina, Cateno De Luca, inferocito per non essere stato coinvolto, sarebbe
abusiva. Tant’è che ha chiesto al suo assessore all’edilizia, Salvatore
Mondello, di approfondire la questione. «Tra cinque giorni sapremo se si tratta
di una struttura regolare. Se non lo fosse sarò costretto ad emettere ordinanza
di demolizione previo sgombero», avverte il sindaco. Che approfittando delle
luci della ribalta lancia una provocazione: «Mandiamo i baraccati negli
alberghi e i migranti nelle baracche? Non sarebbe giusto dopo 110 anni dal
terremoto dare un tetto dignitoso ai messinesi e tenere qualche anno i migranti
nelle baracche? Una cosa del genere farebbe indignare tutto il mondo e i
benpensanti, ma dei messinesi nelle baracche il mondo e i moralisti a senso
alternato se ne fregano altamente perché non fa notizia».
La macchina per il trasferimento
dei profughi comunque è già partita. Saranno affidati alle diocesi italiane che
hanno dato disponibilità tra cui Torino, Brescia, Bologna, Agrigento, Cassano
allo Jonio, Rossano Calabro.
SECONDO GLI ULTIMI DATI del
Viminale sono 19.761 i migranti sbarcati in Italia da gennaio ad oggi, l’80% in
meno rispetto allo stesso periodo del 2017, quando erano giunte via mare 98.316
persone. Prosegue dunque il crollo degli arrivi iniziato a partire dal luglio
dello scorso anno. Dei quasi 20mila sbarcati, 12.322 sono partiti dalla Libia,
con una flessione dell’87% rispetto al periodo 1 gennaio-20 agosto 2017. Nel
mese di agosto si contano finora 1.215 persone sbarcate. Sono i porti siciliani
quelli che hanno fatto registrare il maggior numero di sbarchi: da Pozzallo
(3.554) a Catania (2.961), da Augusta (2.478) a Messina (2.394), da Lampedusa
(1.797) a Trapani (1.633). Ma ci sono stati anche arrivi in Calabria (un
migliaio tra Reggio Calabria e Crotone), in Sardegna (162 a Cagliari) ed in
Puglia (174 a Brindisi). Tra le nazioni di provenienza degli immigrati in testa
ci sono i tunisini (3.718), seguiti da eritrei (2.897), sudanesi (1.595),
nigeriani (1.248), pakistani (1.237), iracheni (1.150) e ivoriani (1.047). I
minori non accompagnati giunti quest’anno in Italia sono 3.051, dato in forte
calo rispetto allo scorso anno, quando erano stati 15.579 da gennaio a
dicembre.
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