Il
sindacato di Palermo organizza due giorni, il 29 e 30 agosto, nell'ambito della
campagna nazionale #ancoraincampo: sarà presente dalle prime ore dell'alba nei
luoghi di reclutamento dei braccianti per informarli sui loro diritti
Redazione Rassegna sindacale
28 agosto 2018
Due giorni di “sindacato da
strada” nelle campagne di Corleone, uno dei luoghi dello sfruttamento
bracciantile in provincia di Palermo, per informare i lavoratori agricoli dei
loro diritti contrattuali. La Flai Cgil Palermo mercoledì 29 e giovedì 30
girerà in lungo e in largo per le campagne, le aziende e nei luoghi di
reclutamento dei braccianti del Corleonese con il progetto #ancoraincampo, di
cui è capofila la Flai nazionale, di contrasto al lavoro irregolare in
agricoltura. È quanto si apprende da una nota.
Nel particolare mercoledì, alle 6
del mattino, tappa al centro d'accoglienza migranti di Corleone, in contrada
Belvedere. Nella prima delle due giornate, la campagna informativa
#ancoraincampo della Flai Cgil Palermo, in collaborazione con la Camera del
lavoro di Corleone, sarà rivolta ai cittadini stranieri che vengono reclutati
alla giornata nei lavori di raccolta e di allevamento nelle campagne della
zona. Saranno intercettati nel momento dell'avvio ai campi. E, con il camper
che sosterà nell'area, la Flai Cgil distribuirà ai lavoratori migranti i
volantini in più lingue: qui saranno indicate le cifre delle giuste paghe per
chi lavora 51 giornate l'anno o 151 e dei diritti che scattano, le prestazioni
riservate dal fondo Fisa, le integrazioni della cassa Cila-Ebat, per assegni e
rimborsi, i contenuti della legge 199 contro il caporalato.
“Sono tantissimi i migranti che
fanno i braccianti. Intendiamo partire da loro per diffondere tutte le
informazioni utili su salario, previdenza agricola, congedi e ferie e far
conoscere le norme e gli strumenti che ormai esistono per difendersi dal lavoro
nero e dallo sfruttamento selvaggio in agricoltura – dichiara il segretario
generale della Flai Cgil Palermo, Dario Fazzese –. Nel settore agricolo c'è la
tendenza diffusa a non applicare un regolare contratto. Spiegheremo che esiste
un salario giusto, che non è il salario di piazza, i 40 euro ottenuti nelle
campagne palermitane lavorando dall'alba al tramonto. Ma un salario inquadrato
nel contratto agricolo, dal quale discendono il diritto alla disoccupazione e a
tutele e prestazioni economiche e integrative che il lavoratore deve richiedere
al datore di lavoro”.
Il secondo giorno, giovedì 30,
all'alba la Flai farà un giro per le vie del paese cercando di intercettare i
braccianti nei punti frequentati a quell'ora, come i bar e i panifici. Quindi
partirà il giro per le campagne e nelle aziende dove si raccolgono pomodori,
meloni, uva. “Andremo anche nelle aziende confiscate alla mafia, per verificare
e certificare in che modo avviene il rispetto del contratto di lavoro”,
aggiunge Fazzese.
“Quest'iniziativa – dichiara
Cosimo Lo Sciuto, segretario della Camera del lavoro di Corleone – servirà per
prendere contezza dell'entità del fenomeno. Lo sfruttamento dei braccianti è un
fenomeno da noi molto esteso, che si aggrava fortemente nel caso dei migranti,
con un abbassamento impressionante dei salari, delle tutele e dei diritti. Si
pensa comunemente che sia stato risolto anni addietro. La condizione attuale
dei braccianti è invece ancora allarmante, il lavoro nero è ancora la norma”.
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