Bruno Perini - Il Manifest0
01 Settembre 2018
L’agenzia di rating Fitch conferma il trating
dell’Italia BBB ma rivede al ribasso l’outlook, da «stabile» a «negativo».
Pericolo scampato per quanto riguarda il temuto downgrading. Ma evidentemente i
mercati intuivano che le analisi uscite nei giorni scorsi sull’andamento
dell’economia italiana avrebbero influito sull’outlook. A questo punto
attendono il giudizio, entro il 7 settembre, di Moody’s.
Il debito pubblico dell’Italia rimarrà «molto
elevato», lasciando il Paese «più esposto a potenziali shock», spiegano gli
analisti di Fitch. Che tra le criticità indicano la «natura nuova e non
collaudata del governo, le considerevoli differenze politiche fra i partner
della coalizione e le contraddizioni fra gli elevati costi dell’attuazione
degli impegni presi nel Contratto e l’obiettivo di ridurre il debito pubblico.
Non è chiaro come queste tensioni politiche saranno risolte».
Si tratta di vedere come reagiranno ora i mercati,
ma già la giornata di attesa è stata convulsa e lo spread ha toccato nuove
vette da brivido: 293 punti base, in un clima di incertezza legato alle dispute
commerciali e alla crisi dei paesi emergenti. Così nel finale il differenziale
di rendimento tra il Btp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco si è
attestato a 293 punti base dai 285 registrati ieri in chiusura. Sale anche il
rendimento del Btp decennale benchmark, al 3,26% dal 3,20 del closing della
vigilia. Quello che preoccupa gli operatori è poi l’andamento del biennale che
ha toccato quota 200. Un incremento che alzerà in misura rilevante gli
interessi che l’Italia dovrà pagare. La tensione nella comunità finanziaria è
alle stelle: l’andamento dello spread si appresta a toccare quota 300, con la
possibilità che scatti una sorta di moltiplicatore che porterebbe i nostro Btp
verso la carta straccia.
Ma vediamo qualche cifra da paura. L’aumento dello
spread farà salire la spesa dei tassi d’interesse sui titoli di Stato italiani
di 6 miliardi nel biennio 2018-2019. L’Osservatorio conti pubblici italiani
aggiorna le stime rispetto al dato diffuso poco più di due mesi fa: «Da allora
lo spread è aumentato ulteriormente», ricorda il direttore dell’Ocp, Carlo
Cottarelli. I risultati evidenziano che al 30 agosto la stima è aumentata di
113 milioni nel 2018 e 1,4 miliardi nel 2019, per un totale di 1,5 miliardi.
Dalle precedenti previsioni (al 14 giugno) emergeva un incremento della spesa
di 785 milioni per il 2018 e 3,7 miliardi per il 2019, per un totale di 4,5
miliardi. Sommando 1,5 miliardi, relativi agli ultimi due mesi, a 4,5 miliardi
delle vecchie stime si ottengono 6 miliardi di euro di maggiore spesa per
interessi dovuta all’aumento dello spread.
Clima pesante anche a Piazza Affari che ha risentito
sia dei risultati del Pil sia dei dati sull’occupazione. La Borsa di Milano
(-1,1%) ha chiuso in rosso appesantita dalle incertezze politiche e dai
rapporti tra Italia e Bruxelles. Piazza Affari, in attesa del giudizio di Fitch
sul rating del debito italiano, archiviava la seduta in linea con gli altri
listini europei che risentono dei timori per dazi e la situazione in Argentina.
Il Ftse Mib è stato appesantito dalle banche, tlc e auto. In rosso Pirelli (-4,6%),
Brembo (-2,4%), Fca (-1,9%) e Ferrari (-1%). Arretrano Carige (-3,2%), Banco
Bpm (-3,1%), Mps (-2%), Mediobanca (-1,6%), Intesa e Unicredit (-1,3%). Male
Tim (-3,3%) e Mediaset (-1,4%). In calo Atlantia (-1%), nel giorno del cda
insieme a quello di Autostrade per l’Italia per l’aggiornamento sul piano per
Genova e la lettera di risposta al Mit. In positivo Astm (+1%) e Autostrade
Meridionali (+0,8%) mentre è piatta Sias (+0,08%).
«Non siamo nella situazione dell’autunno 2011,
quando l’impennata dei rendimenti portò all’uscita da palazzo Chigi di
Berlusconi, ma il governo cammina su un crinale sottile», dicono gli analisti.
E ne è ben consapevole: il sottosegretario Giorgetti ha dichiarato a Libero, il
12 agosto, di aspettarsi «un attacco»: «I mercati sono popolati da affamati
fondi speculativi che scelgono le loro prede e agiscono. Abbiamo visto cosa è
accaduto a fine agosto nel ’92 e sette anni fa con Berlusconi».
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