L'elaborazione
della Fondazione Consulenti del Lavoro sui dati dell'ispettorato. Il calo
rispetto agli ultimi due anni. Due aziende su tre tra quelle controllate
presentano irregolarità
Redazione – La Repubblica
25 agosto 2018
Oltre un milione e mezzo di
persone in Italia lavora "in nero". È quanto emerge dall'elaborazione
della Fondazione Consluenti del Lavoro sui dati del primo anno di attività
dell'Ispettorato nazionale del lavoro. I lavoratori irregolari in Italia sul
totale delle aziende attive "nel 2017 sono un milione 538 mila",
anche se in calo - si spiega -
"negli ultimi due anni (2016 e 2015), di circa 200.000 unità".
Il nero, oltre ai lavoratori stessi fa male anche alle casse
previdenziali. Gli occupati in maniera
irregolare causano infatti un mancato gettito allo Stato "stimato in 20
miliardi e 60 milioni di euro". Lo rivela la Fondazione studi dei consulenti
del lavoro, che ha rielaborato
I DATI
Lo scorso anno "sono state
160.347" le aziende verificate dall'Ispettorato, e quelle che presentavano
forme di irregolarità riguardanti almeno un occupato "sono state
103.498", ossia "il 64,54%" del totale di quelle controllate. Le
irregolarità, ricordano i consulenti nel dossier, possono riguardare
"forme di elusione previdenziale, assicurativa e fiscale (come il mancato
assoggettamento a Inps, Inail e Irpef di parte della retribuzione corrisposta),
il lavoro parzialmente 'sommerso' (ad esempio, il rapporti in part-time che,
invece, risultano a tempo pieno)" ed il lavoro completamente in 'nero'.
Nel 2017, si legge, l'Ispettorato ha raggiunto alcuni obiettivi, applicando le
nuove, più pesanti sanzioni in materia di caporalato nel settore agricolo: si
registrano, infatti, il deferimento di 94 persone all'Autorità Giudiziaria,
delle quali 31 in stato di arresto, e l'individuazione di 387 lavoratori
vittime di sfruttamento.
Il 2018 presenta, poi, dei dati
relativi ancor più incoraggianti: nel primo semestre dell'anno in corso si
rileva il deferimento di 60 persone all'Autorità Giudiziaria, delle quali una
in stato di arresto e 47 in stato di libertà, e l'individuazione di 396
lavoratori coinvolti, mentre sono stati adottati 9 provvedimenti di sequestro.
Le cifre, si sottolinea nello studio, "riportano l'attenzione
sull'importanza strategica di un'incisiva azione di contrasto al lavoro 'nero'
che, non di rado, sfocia in fenomeni di caporalato diffuso, non solo in
agricoltura". Il 'sommerso', dice il presidente della Fondazione studi dei
consulenti del lavoro Rosario De Luca, è "in forte aumento soprattutto
dopo la depenalizzazione, avvenuta col 'Jobs act', del reato di intermediazione
fraudolenta di manodopera
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