venerdì 24 agosto 2018

GENOVA Crollo Genova, anche la Vigilanza del ministero sapeva del degrado del ponte: ecco la prova


Una lettera coinvolge l'ufficio di Roma da cui Toninelli ha scelto tre dei cinque membri della commissione d'inchiesta. Rimossi Ferrazza e Brencich, nominato un ex 007 del Sisde: ma è un esperto di informatica

Fabrizio Gatti.– L’Espresso
25 agosto 2018


Per capire qualcosa sul crollo del ponte di Genova, il ministro Danilo Toninelli ha ora spedito un informatico. Alfredo Principio Mortellaro, 66 anni, ex agente segreto del Sisde, è stato inserito ieri sera nella commissione d'inchiesta dal ministro delle Infrastrutture, che nelle stesse ore ha revocato l'incarico di presidente e commissario a Roberto Ferrazza, provveditore alle opere pubbliche di Piemonte-Valle d'Aosta-Liguria. Contemporaneamente si è dimesso anche Antonio Brencich, professore associato di ingegneria all'Università di Genova.
La decisione è stata presa dopo che L'Espresso ha scoperto che sia Ferrazza, sia Brencich il primo febbraio scorso avevano firmato il verbale del comitato tecnico amministrativo con cui il ministero ammetteva di conoscere il degrado del viadotto, approvava il progetto di ristrutturazione di società Autostrade per l'Italia: ma non prescriveva nessuna misura di sicurezza, come la riduzione del traffico.


Il dettaglio che spicca dal curriculum di Principio Mortellaro, ingegnere meccanico laureato al Politecnico di Torino nel 1980, è che comunque non si è mai occupato né di progettazione, né di costruzione, né di demolizione di ponti.
Con lui salgono ora a tre su cinque i commissari che Danilo Toninelli ha scelto dalla Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali: è lo stesso organismo ministeriale di sorveglianza su convenzioni e sicurezza che in febbraio aveva ricevuto il verbale del comitato tecnico amministrativo firmato da Ferrazza e Brencich e, visto che il viadotto è crollato, non sembra aver particolarmente vigilato sulle sue condizioni. La prova che anche la Direzione generale fosse a conoscenza del degrado del ponte Morandi, è la nota di trasmissione del verbale inviata dal provveditore di Genova, che pubblichiamo qui sopra.
Dal 27 ottobre 2017 Principio Mortellaro è reggente funzione dirigenziale della “Divisione 6 – Analisi piani tariffari e adeguamento tariffario annuale”. Stesso ufficio e stessa divisione dell'altro commissario, Michele Franzese, 56 anni, ingegnere civile. Il terzo commissario preso dal ministro dalla Direzione generale per la vigilanza è Bruno Santoro , 50 anni, ingegnere civile, dirigente della “Divisione 1 – vigilanza tecnica e operativa della rete autostradale in concessione”. 
Sono stati tutti e tre promossi nelle loro posizioni ministeriali da Vincenzo Cinelli, 60 anni, laurea in scienze politiche, il capo della Direzione generale per la vigilanza sulle concessioni autostradali nominato il 14 agosto 2017 dall'allora ministro per la Pubblica amministrazione, Maria Anna Madia, su proposta dell'allora ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Il commissario Santoro dal 2009 al 2013, quando era in servizio al Consiglio superiore dei lavori pubblici, ha ricevuto da Autostrade per l'Italia, la società concessionaria su cui sta ora indagando, due incarichi professionali ad personam autorizzati dal ministero per un totale di settantamila euro.
È questa l'armata ministeriale che dovrà curare gli interessi dello Stato e dei contribuenti nella lunga battaglia legale e tecnica che si preannuncia contro la società Autostrade, accusata dal governo di Giuseppe Conte di non aver provveduto alla corretta manutenzione del viadotto. E quindi di essere l'unica responsabile del disastro che la mattina del 14 agosto ha ucciso 43 persone.
Alfredo Principio Mortellaro è un ex agente segreto del Sisde. Dal 1988 all'89, anni finali della Guerra fredda, ha lavorato nella Divisione informatica della Presidenza del Consiglio, come responsabile del nucleo di manutenzione delle apparecchiature elettroniche per le trasmissioni cifrate e addetto alla sicurezza dei dati. Fino al 1994 si è poi occupato di “attività di controllo sulle esportazioni di beni di altissima tecnologia e dei materiali di armamento, nonché in ambito nazionale... di controllo antiproliferazione dei mezzi di distruzione di massa”.
Il futuro investigatore del ministro Toninelli, sempre come dipendente dei servizi segreti, ha poi diretto la logistica e la motorizzazione. Dal Sisde nel 2006 viene trasferito al Consiglio superiore dei lavori pubblici, nel ministero delle Infrastrutture. Carriera da 007 finita, stipendio decimato. La causa della rimozione, secondo lui, è la famosa Cricca dell'alto dirigente del ministero, Angelo Balducci e del costruttore Diego Anemone, indagati per corruzione e condannati a febbraio 2018 in primo grado rispettivamente a sei anni e sei mesi e a sei anni di reclusione.
Convocato in Procura a Perugia come testimone sull'attività di Balducci e Anemone, Principio Mortellaro chiama in causa il direttore del Sisde, il prefetto Mario Mori: «Il prefetto Mori ebbe modo più volte di esprimere giudizi negativi su Balducci che aveva, a suo dire, lavorato in modo non regolare; d'un tratto il suo giudizio cambiò e passò per un vero salvatore della patria». Mori non deve averla presa bene.
L'ex agente segreto riappare quindi come parte civile al processo contro gli imputati della Cricca, che lui accusa di avergli rovinato la carriera. Il suo curriculum illustra anche le sue doti di “esperto per il settore impiantistica con compiti di vigilanza”. Al ministero delle Infrastrutture nel 2011 entra nell'Albo temporaneo degli ispettori. Lo mandano a occuparsi di gallerie. Una materia non proprio vicina al suo percorso di ingegnere meccanico, specializzato in informatica. Ma già nel 1981 ad Avellino, nella ricostruzione del dopo terremoto in Irpinia, aveva firmato un intervento di ingegneria civile con il “progetto definitivo di un nuovo impianto industriale per la produzione di caldaie a doppio focolare”.
Già, ma tutto questo con i ponti cosa c'entra? Nel comunicare la nomina, il ministro Toninelli non ha fornito spiegazioni. I tre commissari della Direzione generale per la vigilanza affiancano così il professor Ivo Vanzi, 52 anni, ingegnere strutturista componente esperto del Consiglio superiore dei lavori pubblici, e il tecnico del ministero Gianluca Ievolella, 62 anni, consigliere di supporto del presidente dello stesso Consiglio e a sua volta dirigente e ingegnere idraulico, come rivela il suo curriculum ministeriale: «37 anni di esperienza nel settore marittimo, portuale e dell'ingegneria pubblica in generale». Chissà, forse per il ministro tra ponti e pontili non c'è nessuna differenza.

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