Una
lettera coinvolge l'ufficio di Roma da cui Toninelli ha scelto tre dei cinque
membri della commissione d'inchiesta. Rimossi Ferrazza e Brencich, nominato un
ex 007 del Sisde: ma è un esperto di informatica
Fabrizio Gatti.– L’Espresso
25 agosto 2018
Per capire qualcosa sul crollo
del ponte di Genova, il ministro Danilo Toninelli ha ora spedito un
informatico. Alfredo Principio Mortellaro, 66 anni, ex agente segreto del
Sisde, è stato inserito ieri sera nella commissione d'inchiesta dal ministro
delle Infrastrutture, che nelle stesse ore ha revocato l'incarico di presidente
e commissario a Roberto Ferrazza, provveditore alle opere pubbliche di
Piemonte-Valle d'Aosta-Liguria. Contemporaneamente si è dimesso anche Antonio
Brencich, professore associato di ingegneria all'Università di Genova.
La decisione è stata presa dopo
che L'Espresso ha scoperto che sia Ferrazza, sia Brencich il primo febbraio
scorso avevano firmato il verbale del comitato tecnico amministrativo con cui
il ministero ammetteva di conoscere il degrado del viadotto, approvava il
progetto di ristrutturazione di società Autostrade per l'Italia: ma non prescriveva
nessuna misura di sicurezza, come la riduzione del traffico.
Il dettaglio che spicca dal
curriculum di Principio Mortellaro, ingegnere meccanico laureato al Politecnico
di Torino nel 1980, è che comunque non si è mai occupato né di progettazione,
né di costruzione, né di demolizione di ponti.
Con lui salgono ora a tre su
cinque i commissari che Danilo Toninelli ha scelto dalla Direzione generale per
la vigilanza sulle concessionarie autostradali: è lo stesso organismo
ministeriale di sorveglianza su convenzioni e sicurezza che in febbraio aveva
ricevuto il verbale del comitato tecnico amministrativo firmato da Ferrazza e
Brencich e, visto che il viadotto è crollato, non sembra aver particolarmente
vigilato sulle sue condizioni. La prova che anche la Direzione generale fosse a
conoscenza del degrado del ponte Morandi, è la nota di trasmissione del verbale
inviata dal provveditore di Genova, che pubblichiamo qui sopra.
Dal 27 ottobre 2017 Principio
Mortellaro è reggente funzione dirigenziale della “Divisione 6 – Analisi piani
tariffari e adeguamento tariffario annuale”. Stesso ufficio e stessa divisione
dell'altro commissario, Michele Franzese, 56 anni, ingegnere civile. Il terzo
commissario preso dal ministro dalla Direzione generale per la vigilanza è
Bruno Santoro , 50 anni, ingegnere civile, dirigente della “Divisione 1 –
vigilanza tecnica e operativa della rete autostradale in concessione”.
Sono stati tutti e tre promossi
nelle loro posizioni ministeriali da Vincenzo Cinelli, 60 anni, laurea in
scienze politiche, il capo della Direzione generale per la vigilanza sulle
concessioni autostradali nominato il 14 agosto 2017 dall'allora ministro per la
Pubblica amministrazione, Maria Anna Madia, su proposta dell'allora ministro
delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Il commissario Santoro dal 2009 al 2013,
quando era in servizio al Consiglio superiore dei lavori pubblici, ha ricevuto
da Autostrade per l'Italia, la società concessionaria su cui sta ora indagando,
due incarichi professionali ad personam autorizzati dal ministero per un totale
di settantamila euro.
È questa l'armata ministeriale
che dovrà curare gli interessi dello Stato e dei contribuenti nella lunga
battaglia legale e tecnica che si preannuncia contro la società Autostrade,
accusata dal governo di Giuseppe Conte di non aver provveduto alla corretta
manutenzione del viadotto. E quindi di essere l'unica responsabile del disastro
che la mattina del 14 agosto ha ucciso 43 persone.
Alfredo Principio Mortellaro è un
ex agente segreto del Sisde. Dal 1988 all'89, anni finali della Guerra fredda,
ha lavorato nella Divisione informatica della Presidenza del Consiglio, come
responsabile del nucleo di manutenzione delle apparecchiature elettroniche per
le trasmissioni cifrate e addetto alla sicurezza dei dati. Fino al 1994 si è
poi occupato di “attività di controllo sulle esportazioni di beni di altissima
tecnologia e dei materiali di armamento, nonché in ambito nazionale... di
controllo antiproliferazione dei mezzi di distruzione di massa”.
Il futuro investigatore del
ministro Toninelli, sempre come dipendente dei servizi segreti, ha poi diretto
la logistica e la motorizzazione. Dal Sisde nel 2006 viene trasferito al
Consiglio superiore dei lavori pubblici, nel ministero delle Infrastrutture.
Carriera da 007 finita, stipendio decimato. La causa della rimozione, secondo
lui, è la famosa Cricca dell'alto dirigente del ministero, Angelo Balducci e
del costruttore Diego Anemone, indagati per corruzione e condannati a febbraio
2018 in primo grado rispettivamente a sei anni e sei mesi e a sei anni di
reclusione.
Convocato in Procura a Perugia
come testimone sull'attività di Balducci e Anemone, Principio Mortellaro chiama
in causa il direttore del Sisde, il prefetto Mario Mori: «Il prefetto Mori ebbe
modo più volte di esprimere giudizi negativi su Balducci che aveva, a suo dire,
lavorato in modo non regolare; d'un tratto il suo giudizio cambiò e passò per
un vero salvatore della patria». Mori non deve averla presa bene.
L'ex agente segreto riappare
quindi come parte civile al processo contro gli imputati della Cricca, che lui
accusa di avergli rovinato la carriera. Il suo curriculum illustra anche le sue
doti di “esperto per il settore impiantistica con compiti di vigilanza”. Al
ministero delle Infrastrutture nel 2011 entra nell'Albo temporaneo degli
ispettori. Lo mandano a occuparsi di gallerie. Una materia non proprio vicina
al suo percorso di ingegnere meccanico, specializzato in informatica. Ma già
nel 1981 ad Avellino, nella ricostruzione del dopo terremoto in Irpinia, aveva
firmato un intervento di ingegneria civile con il “progetto definitivo di un
nuovo impianto industriale per la produzione di caldaie a doppio focolare”.
Già, ma tutto questo con i ponti
cosa c'entra? Nel comunicare la nomina, il ministro Toninelli non ha fornito
spiegazioni. I tre commissari della Direzione generale per la vigilanza
affiancano così il professor Ivo Vanzi, 52 anni, ingegnere strutturista
componente esperto del Consiglio superiore dei lavori pubblici, e il tecnico
del ministero Gianluca Ievolella, 62 anni, consigliere di supporto del
presidente dello stesso Consiglio e a sua volta dirigente e ingegnere
idraulico, come rivela il suo curriculum ministeriale: «37 anni di esperienza
nel settore marittimo, portuale e dell'ingegneria pubblica in generale».
Chissà, forse per il ministro tra ponti e pontili non c'è nessuna differenza.
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