Antonio Antal Gambino – Ungheria
News
29 Agosto 2018
Da Budapest – In occasione del
13esimo anniversario dell’ingresso di Budapest nell’Unione Europea, il nuovo
movimento politico Momentum ha organizzato ieri una grande manifestazione di
protesta contro la politica anti-Ue del governo Orbán.
Migliaia di persone, secondo gli
organizzatori almeno 10 000, si sono riversate ieri sul viale Andrassy a Budapest,
in occasione della grande manifestazione di Momentum contro i rischi di derive
autoritarie nel Paese danubiano e contro la propaganda anti-Ue portata avanti
dal governo Orbán
Durante il corteo, composto
soprattutto da giovani, i manifestanti hanno scandito slogan contro il governo
(e contro la nuova consultazione nazionale anti-Ue voluta dall’esecutivo
magiaro), a favore dell’Unione Europea e contro la Russia di Putin (il primo
ministro ungherese viene accusato di condurre una politica troppo vicina a
Mosca, che secondo i critici
allontanerebbe l’Ungheria dalla comunità occidentale).
Il corteo si è concluso a Hősök
tere (Piazza degli Eroi), dove dal palco allestito per l’evento, il giovane
leader di Momentum, András Fekete-Győr, ha definito le ultime mosse di Orbán un
segno delle attuali difficoltà e della sua preoccupazioni per la crescita
dell’opposione nel Paese alle politiche governative. La vice-presidente del
movimento, Edina Pottyondy, ha poi ricordato come grazie ai fondi europei in
Ungheria siano state costruite in questi 13 anni nuove linee metropolitane (la
linea verde 4 ndr.), ferrovie, scuole, ospedali.
Fondato alcuni mesi fa da
universitari e giovani espatriati tornati in Ungheria, Momentum ha portato
nuova linfa nel campo dell’opposizione (dove soprattuto a sinistra appaiono
palesi i limiti nel mobilitare e
raccogliere attorno a sé la parte dell’elettorato non favorevole al
governo), ed ha conseguito una grande vittoria politica lo scorso febbraio quando,
grazie alla raccolte di firme contro la candidatura di Budapest alle Olimpiade
del 2024, ha costretto Orbán ha ritirare la capitale magiara dalla corsa per
l’assegnazione dei giochi da lui fortemente voluta. Tuttavia, nonostante
l’avvicinarsi delle elezioni (previste per il 2018) e il grande attivismo di
questi giorni, il neonato movimento politico non ha ancora sciolto alcune sue
ambiguità, su tutte la collocazione postideologica non inquadrabile, se non
come genericamente centrista, e la mancanza ancora adesso di forti idee
programmatiche su cui basare la proposta politica da offrire all’elettorato
magiaro.
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