giovedì 30 agosto 2018

SCUOLA Flc: le proposte per una scuola diversa


Redazione Rassegna sindacale

Si è concluso il confronto al Miur tra il ministro Marco Bussetti e le organizzazioni sindacali, sulle problematiche legate all’avvio del nuovo anno scolastico e alla prossima legge di bilancio. “Sicurezza, stabilizzazioni, contratto e autonomia”. Queste le parole chiave delle rivendicazioni della Flc Cgil per il segretario generale Francesco Sinopoli, che ha consegnato al ministro un dettagliato dossier sui bisogni della scuola.
“Investimenti di livello europeo per realizzare una scuola nuova - ha spiegato il sindacalista -, che sia fortemente ancorata ai principi costituzionali dell’inclusività, del diritto allo studio, della libertà di insegnamento e dell’autonomia. Vanno subito cancellate quelle norme che l’hanno limitata come il tetto delle ore di alternanza scuola-lavoro imposto dalla legge 107/2015”.
“La prossima legge di bilancio”, ha continuato Sinopoli nel suo intervento, “sarà per noi il primo banco di prova di questo governo, il settore istruzione e ricerca deve avere una sua centralità. Gli investimenti pubblici vanno finalizzati all’ampliamento dell’offerta formativa attraverso la messa in sicurezza degli edifici ed un piano di edilizia scolastica per realizzare una didattica nuova, una dimensione ottimale delle scuole con una media di 900 alunni per istituto, la stabilizzazione degli organici e il potenziamento dei diversi ordini di scuola. Fondamentale generalizzare la scuola dell’infanzia, portare l’obbligo scolastico a 18 anni, restituire il tempo pieno e il modulo nella primaria e il tempo prolungato nella scuola di primo grado, a partire dal Sud. Particolare attenzione va posta nella prossima legge di bilancio al personale Ata. Molte scuole rischiano la chiusura per mancanza di collaboratori scolatici”.
Altro nodo fondamentale per il segretario generale della Flc sarà quello del prossimo rinnovo contrattuale. “L’assegno perequativo va mantenuto, diversamente ci sarebbe una insopportabile e ingiusta diminuzione del salario. È arrivato il momento di adeguare gli stipendi agli standard europei, un principio che vale per tutti i lavoratori del comparto Istruzione e ricerca. Inaccettabile inoltre il fermo che sta subendo il rinnovo del contratto dell’area della dirigenza di cui chiediamo la ripresa delle trattative per una rapida e positiva conclusione”.
 “Occorre infine”, ha concluso Sinopoli, “garantire un sistema di concorsi che consenta il regolare reclutamento del personale. Nell’ultimo decennio si sono succeduti, in maniera confusa, diversi modelli di formazione e reclutamento dei docenti, segno di una mancata programmazione dei percorsi abilitanti e di specializzazione sul sostegno, come dimostra l’attuale sistema Fit denso di problematicità. Sulla base delle risposte che riceveremo misureremo le reali intenzioni di questo governo e l’effettiva discontinuità rispetto alle precedenti politiche”.

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