Silvio Messinetti - Il manifesto
31 Agosto 2018
31 Agosto 2018
Sindaco Mimmo Lucano, allora i
fondi per Riace si sbloccano. La lotta nonviolenta ha dato i suoi frutti?
Intanto, tengo a precisare che si
tratta di voci e non ho conferme ufficiali. Ma sono moderatamente ottimista. Si
erano sbagliati su di noi. E tutto ciò che di brutto era stato detto su Riace
erano solo diffamazioni e castronerie avallate da prefettura e governo
Gentiloni. Le controdeduzioni che abbiamo inviato a Roma hanno dimostrato che
il modello Riace non solo è virtuoso da un punto di vista etico ma è a posto
anche con i conti. Pare che qualcuno al ministero dell’Interno abbia finalmente
letto le nostre obiezioni e si sia reso conto che non solo devono ripristinare
i finanziamenti, ma devono anche restituire i crediti pregressi. Il processo è
in itinere, ma a quanto pare dovranno restituirci anche i fondi del 2017.
In concreto questi soldi a cosa
serviranno?
A pagare due anni di debiti
arretrati. Siamo una comunità di 400 abitanti in default senza questi
finanziamenti statali che erano dovuti. E’ una questione di sopravvivenza di
una intera popolazione, per l’ospedale, per le scuole, per i servizi pubblici.
La situazione qui è drammatica. Spero che arrivino presto. Per anni, i bonus
(una sorta di moneta sostitutiva utilizzata per favorire il commercio interno
al borgo e nelle zone limitrofe, ndr) sono stati portati come esempio
innovativo e virtuoso per aggirare la mancanza di puntualità del ministero
nell’erogazione dei fondi per i servizi. E si tratta di servizi inderogabili.
Perché il latte in farmacia per i neonati si deve comprare, le persone devono
mangiare. A un certo punto, senza spiegare il perché, hanno detto che questo
sistema non andava bene.
Secondo l’Istituto Cattaneo gli
italiani sarebbero in tutta la Ue i più ostili ai migranti. Il 58% pensa che
gli stranieri provochino una riduzione dell’occupazione. Questo significa che
l’alternativa Riace non è conosciuta abbastanza o che queste pratiche di
accoglienza diffusa non sono considerate realistiche?
Questi sondaggi mi lasciano
perplessi. Io preferisco le piazze vere non le opinioni virtuali. Le grandi
mobilitazione di Milano e Catania dimostrano che c’è una Italia popolare che si
ribella al razzismo via social di Salvini e Di Maio. La storia ce l’ha
insegnato che i disumani alla fine perdono. E invece bisogna restare umani,
come diceva Vittorio Arrigoni da Gaza, perché alla fine le forze del bene
prevarranno.
Riace ormai è diventato un mito.
Questa estate il borgo è stato invaso da una processione laica di solidarietà:
politici, vescovi, televisioni, sindacalisti, registi, scrittori. Un bagno di
affetto che ha colpito molto. Ma non la spaventa un po’ questa mitizzazione?
Non mi spaventa ma mi carica di
responsabilità. Il coraggio delle scelte alla fine ti ripaga delle sofferenze e
delle angherie che hai subito. Ma è la dimostrazione che una comunità di zero
come la nostra può riscattarsi se crede negli ideali e se alle parole fa
seguire i fatti. Un territorio come la Locride, al limite e vilipeso da tutti,
se è unito e se ha un orizzonte di valori può rinascere. Chi dice ’aiutiamoli a
casa loro’ rifiuta ipocritamente di assumersi qualsiasi responsabilità.
L’immigrazione è il prodotto di ingiustizie globali. Siamo stati noi che siamo
andati a casa loro a imporre politiche coloniali, sistemi economici forzati,
governi farlocchi, a vendere armi, a provocare fame e miseria. Siamo noi a
obbligarli a un esilio forzato. A Riace abbiamo provato a mettere in comune e
condividere il sogno, il riscatto dei nuovi proletari. Come diceva il mio amico
compianto Dino Frisullo, bisogna avere il coraggio di essere parte attiva nei
cambiamenti sociali.
«Il manifesto» ha lanciato l’idea
di una manifestazione nazionale sui migranti e contro la barbarie. Il sindaco
di Riace aderisce?
Certamente e convintamente sì,
perché mi sento parte di questo processo. E tutti coloro che credono e si
riconoscono nella Costituzione repubblicana, nata dalla Resistenza, dovrebbero
scendere in piazza massicciamente.
Nessun commento:
Posta un commento