L'appello.
Il vicepremier usa la vita dei migranti per costruire la propria immagine di
uomo forte del Paese, in attesa di consacrare questa sua posizione attraverso
una manomissione della Costituzione
Libertà e Giustizia
24 agosto 2018
Libertà e Giustizia denuncia la
condotta programmaticamente eversiva del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Sequestrare i migranti imbarcati
su una nave militare italiana, per di più in un porto italiano, viola
apertamente l’articolo 13 della Costituzione e configura una serie di reati di
cui si dovranno occupare le procure della Repubblica.
Sul piano politico, appare
drammatica l’assenza di opposizioni credibili ed efficaci, e del tutto
inadeguata la reazione delle massime magistrature repubblicane: la subalternità
del Presidente del Consiglio, la timida dichiarazione di principio del
presidente della Camera, il silenzio della presidente del Senato, le pressioni
solo private del Capo dello Stato.
Crediamo sia un errore non
attivare subito, pubblicamente e con la massima decisione tutte le risorse del
nostro articolato sistema di poteri: l’eversione di Matteo Salvini va fermata
prima possibile.
Il senso ultimo della sua
sistematica denigrazione e umiliazione dei valori della Costituzione, e il
disprezzo per le massime figure della democrazia rappresentativa, si
comprendono infatti alla luce delle recentissime dichiarazioni del
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Facendo leva
sugli irresponsabili entusiasmi per una ‘democrazia diretta’ (si rammentino le
dichiarazioni di Casaleggio junior contro il Parlamento come istituzione),
questi ha prospettato una riforma costituzionale che porti all’elezione diretta
di un presidente della Repubblica trasformato da garante a capo dell’esecutivo.
La sostanziale coincidenza di questa nuova svolta autoritaria con alcuni
progetti di riforma costituzionale già presentati dal Pd in questa legislatura,
e con la filosofia di fondo della sconfitta riforma Renzi-Boschi lasciano
temere un fronte parlamentare così vasto da escludere un referendum popolare.
È questo il punto: Matteo Salvini
usa la vita dei migranti per costruire la propria immagine di uomo forte del
Paese, in attesa di consacrare questa sua posizione attraverso una manomissione
della Costituzione. È il momento di reagire con forza.
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