giovedì 23 agosto 2018

ITALIA L’eversione di Salvini va fermata prima possibile


L'appello. Il vicepremier usa la vita dei migranti per costruire la propria immagine di uomo forte del Paese, in attesa di consacrare questa sua posizione attraverso una manomissione della Costituzione

Libertà e Giustizia

24 agosto 2018



Libertà e Giustizia denuncia la condotta programmaticamente eversiva del ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Sequestrare i migranti imbarcati su una nave militare italiana, per di più in un porto italiano, viola apertamente l’articolo 13 della Costituzione e configura una serie di reati di cui si dovranno occupare le procure della Repubblica.

Sul piano politico, appare drammatica l’assenza di opposizioni credibili ed efficaci, e del tutto inadeguata la reazione delle massime magistrature repubblicane: la subalternità del Presidente del Consiglio, la timida dichiarazione di principio del presidente della Camera, il silenzio della presidente del Senato, le pressioni solo private del Capo dello Stato.

Crediamo sia un errore non attivare subito, pubblicamente e con la massima decisione tutte le risorse del nostro articolato sistema di poteri: l’eversione di Matteo Salvini va fermata prima possibile.

Il senso ultimo della sua sistematica denigrazione e umiliazione dei valori della Costituzione, e il disprezzo per le massime figure della democrazia rappresentativa, si comprendono infatti alla luce delle recentissime dichiarazioni del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Facendo leva sugli irresponsabili entusiasmi per una ‘democrazia diretta’ (si rammentino le dichiarazioni di Casaleggio junior contro il Parlamento come istituzione), questi ha prospettato una riforma costituzionale che porti all’elezione diretta di un presidente della Repubblica trasformato da garante a capo dell’esecutivo. La sostanziale coincidenza di questa nuova svolta autoritaria con alcuni progetti di riforma costituzionale già presentati dal Pd in questa legislatura, e con la filosofia di fondo della sconfitta riforma Renzi-Boschi lasciano temere un fronte parlamentare così vasto da escludere un referendum popolare.

È questo il punto: Matteo Salvini usa la vita dei migranti per costruire la propria immagine di uomo forte del Paese, in attesa di consacrare questa sua posizione attraverso una manomissione della Costituzione. È il momento di reagire con forza.

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