Eugenio Russo – Roma Today
04 Settembre 201
04 Settembre 201
Reca la firma di Matteo
Piantedosi, capo di gabinetto del ministro Matteo Salvini, una circolare del
Viminale indirizzata ai prefetti della Repubblica che potrebbe dare il là,
specie su Roma, ad un autunno caldissimo. Il tema affrontato è quello delle "occupazioni
arbitrarie di immobili", una delle "principali problematiche che
affliggono i grandi centri urbani del Paese", si legge nel documento.
Si premette che "nonostante
gli sforzi profusi" non sono stati
compiuti "significativi passi in avanti" se non "rispetto alle
misure di natura preventiva, rivolte ad evitre nuove occupazioni".
Ma contro quelle già in atto, da
più o meno tempo, bisogna, secondo il Ministero, "migliorare l'efficacia
dell'azione di contrasto". Le soluzioni trovate, che nella circolare si
tramutano in "indicazioni", riguardano il censimento degli occupanti e la massima tempestività
degli sgomberi. Una circolare che nei suoi passaggi sembra cancellare il
documento dell'ex ministro Marco Minniti il quale, a seguito dei fatti di
Piazza Indipendenza, prescriveva la necessità di trovare una soluzione
alternativa prima. Ora invece, nelle pieghe del documento, si riscrivono
piuttosto chiaramente le priorità. Ma andiamo con ordine.
Censimento e sgomberi tempestivi
Il censimento "dovrà essere
finalizzato alla possibile identificazione degli occupanti e della composizione
dei nuclei familiari, con particolare riguardo alla presenza all'interno degli
stessi di minori o altre persone in condizioni di fragilità, oltre alla
verifica della situazione reddituale e della condizione di regolarità di
accesso e permanenza sul territorio nazionale".
Si aggiunge che "non possono
essere sottovalutate le difficoltà che gli operatori sociali potranno
incontrare nell'esecuzione dei suddetti accertamenti. Pur tuttavia tali
operazioni devono essere condotte con la massima rapidità, sfruttando, ove
possibile, le risultanze dei registri anagrafe, o anche dei dati in possesso di
altre pubbliche amministrazioni, nonché degli stessi Servizi sociali per quegli
occupanti che già beneficiano di eventuali prestazioni assistenziali".
Dopo aver condotto questo
censimento, si specifica che "soltanto qualora si abbia fondato motivo di
ritenere che i soggetti in situazione di fragilità interessati dall'esecuzione
dello sgombero sarebbero privi della possibilità di soddisfare, autonomamente o
attraverso il sostegno dei loro parenti, le prioritarie esigenze conseguenti
alla loro condizione, i Servizi sociali dei comuni dovranno attivare gli
specifici interventi". Inoltre questi ultimi sono ritenuti "non
negoziabili".
"Per tutti gli altri
occupanti - si legge - potrà essere ritenuta sufficiente l'assunzione di forme
più generali di assistenza, da rendersi nell'immediatezza dell'evento".
Priorità al diritto di proprietà,
quindi. Solo dopo, "nella fase successiva allo sgombero, sarà cura degli
enti preposti compiere valutazioni più approfondite ed individuare le soluzioni
che possano permettere via via di sostenere i percorsi di inclusione
sociale".
Si richiama quindi ad
"attendere agli sgomberi con la dovuta tempestività, rinviando alla fase
successiva ogni valutazione in merito alla tutela delle altre istanze".
La circolare termina con l'invito
a "fare tenere, entro la fine del mese di settembre, un primo punto di
situazione sullo stato del fenomeno nelle rispettive province con l'indicazione
delle iniziative avviate".
La situazione a Roma
La lista degli immobili, circa 90
in tutta Roma, è da mesi sul tavolo del Comitato Provinciale per l’ordine e la
sicurezza che nell’ultimo anno si è periodicamente riunito in Prefettura. Il
Campidoglio ha già stilato un minielenco degli immobili da cui partire dove
insieme ad occupazioni storiche come via Carlo Felice 69 a San Giovanni o le
scuole occupate di via Cardinal Capranica 37 a Primavalle e via dell'Impruneta
51 a Magliana, viene infilata anche via Tiburtina 1040 a San Basilio, meglio
conosciuta come l'Ex fabbrica della penicillina. A Palazzo Senatorio ci
lavorano da mesi. Per sbloccare il piano, però, si attendono le nuove direttive
del Viminale.
Unione Inquilini: "Cerino
lasciato in mano a comuni e regioni"
Massimo Pasquini, segretario
nazionale di "Unione Inquilini", ha contestato la circolare del
Viminale: "È di ieri la notizia della pubbblicazione sul sito del
Ministero dell'interno di una nuova circolare che intende accelerare gli
sgomberi di immobili occupati disponendo che solo successivamente allo sgombero
comuni e regioni trovino soluzioni di assistenza per le famiglie in disagio
economico e sociale quindi fragili. Questa circolare socialmente aberrante, lo
dico chiaramente è una polpetta avvelenata per comuni e regioni. L'onere dei
censimenti delle famiglie è a carico dei comuni, l'onere di dare assistenza
alle famiglie è interamente a carico dei
comuni. La circolare non prevede alcuna forma di sostegno ai comuni né in
materia di risorse che di mezzi. Il ministero dell'interno non pago dei 140
sfratti al giorno che si eseguono in Italia con la forza pubblica ora dispone
sgomberi per decine di migliaia di famiglie occupanti immobili in disuso che
rimarranno dopo conunque in disuso. La circolare parla genericamente di
famiglie fragili non indicando una definizione di tali famiglie. In questo modo
conuni e regioni saranno costrette a definire cosa è la fragilità con il risultato di avere centinaia
di definizioni diverse. Se comuni e regioni non voglono restare stritolati e
con il cerino in mano devono rispondere a questa circolare con politiche
abitative pubbliche che aumentino l'offerta di alloggi a canone sociale o
saranno travolti da una gravissima tensione sociale. A tale riguardo chiediamo
che sia convocata urgentemente una riunione che veda la partecipazione
dell'Anci, della Conferenza delle Regioni, dei sindacati inquilini al fine di
verificare le modalità di attuazione di politiche abitative capaci di
affrontare non solo le criticità derivanti dall'attuazione della circolare ma
anche degli sfrattati e delle famiglie nelle graduatorie. Da questa situazione
non si esce con l'ordine pubblico ma con politiche abitative strutturali. Chiedo
infine a Anci e Conferenza delle Regioni di chiedere formalmente una sospensiva
della circolare del ministero dell'interno".
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