Pino Salerno – Jobnews
04 Settembre 201
04 Settembre 201
Ancora il ministro dell’Interno
Salvini sugli scudi quest’oggi, in particolare contro chi occupa “abusivamente”
una casa, un appartamento, un locale, una mansarda, laddove, ovviamente,
l’abuso è perpetrato dagli inquilini morosi. Salvini ha rilanciato il suo
cavallo di battaglia a Radio24: “La proprietà privata è sacra”. Dinanzi a
questo banalissimo proclama solo l’associazione dei proprietari, la
Confedilizia, esplode di gioia (ma né Salvini, né Confedilizia ricordano che
negli ultimi anni a causa della crisi gli sfratti per morosità con intervento
di forza pubblica si sono moltiplicati in modo esponenziale, soprattutto nelle
aree metropolitane dove la tensione abitativa è più forte). Salvini non
ricorda, o finge di non ricordare, che l’Italia, anche grazie alla Lega di
governo nell’era Berlusconi, ha vissuto un decennio di crisi devastante e che
per centinaia di migliaia di famiglie è stato difficilissimo se non impossibile
pagare un affitto (figuriamoci un mutuo alle banche). Né Confedilizia rammenta
nel suo comunicato di esaltazione della circolare di Salvini sugli sgomberi gli
abusi effettuati dai proprietari sui propri inquilini, a partire ad esempio
dalle condizioni capestro di appartamenti per lo più fatiscenti (talvolta vere
e proprie topaie) dati in affitto a studenti fuori sede per cifre astronomiche
(in media a Milano, ad esempio, 500 euro per un posto letto. Ma a Salvini gli
studenti fuori sede non interessano).
Il nuovo nemico di Salvini:
l’inquilino moroso, a prescindere dalle condizioni reali di vita, e dalle leggi
La verità è che Salvini si è
inventato un nuovo nemico: l’inquilino moroso, a prescindere dalle sue
condizioni. Ecco come ancora oggi risolve la questione, che ha indignato
sindaci, movimenti per il diritto alla casa, associazioni degli inquilini: “se
c’è un margine ridotto di occupazioni abusive di persone in vera difficoltà,
allora è giusto che il Comune garantisca un’alternativa prima dello sfratto. Ma
nella stragrande maggioranza delle occupazioni di case private e alloggi
privati gli abusivi devono essere buttati fuori, senza che il sindaco debba
garantirti un alloggio alternativo, o diventeremo la capitale mondiale delle
occupazioni abusive. Dobbiamo riportare normalità e merito”. Come si diceva,
nessun cenno alle “astuzie” di certi proprietari, per cui ci si chiede come mai
analoga durezza Salvini non la eserciti contro proprietari evasori fiscali,
proprietari che impongono contratti irregolari, ed altre forme di illegalità
diffuse.
Alfonso Gianni: “Salvini mente,
la proprietà non è sacra in Costituzione. Se non la conosce si dimetta, lui e
il suo governo”
Davvero la “proprietà è sacra”
come dice Salvini? “Non è vero”, scrive ad esempio Alfonso Gianni. E così
argomenta: “per Stefano Rodotà, la cui mancanza si sente ogni giorno di più,
invece era ed è un ‘Terribile diritto’, così titolò uno dei suoi primi libri,
traendolo da una citazione di Cesare Beccaria che definiva la proprietà privata
un “terribile, forse non necessario diritto”. Gianni prosegue: “Non pretendiamo
che Salvini abbia letto Beccaria o Rodotà, ma pretendiamo che un ministro
conosca la Costituzione, su cui ha giurato. In altre parole né l’iniziativa
economica, né la proprietà privata sono valori assoluti e tantomeno sacri, ma
sottoposti a vincoli sociali. Al punto che” nella Costituzione “si prevede la
possibilità di espropriazione ‘per motivi di interesse generale’. In questo
governo c’è chi parla di sacralità della proprietà e chi di nazionalizzazione
(vedi ponte di Genova). Ma in concreto si ingiunge ai prefetti di provvedere
agli sgomberi senza predisporre soluzioni alternative. Un ministro che non
conosce la Costituzione e la viola nei suoi atti – e il Quirinale non dovrebbe
assistere passivo a tale scempio – se ne deve andare. Lui e il suo governo”.
La rabbia dei sindaci. De Caro,
Bari, presidente Anci: “Salvini scavalca i Comuni e le norme”
E sulla circolare diramata dal
ministero dell’Interno contro le occupazioni abusive di case e uffici,
interviene Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente nazionale dell’Anci,
l’associazione dei Comuni. “Una circolare – dichiara il sindaco di Bari – non
può superare un decreto, una norma. E la norma prevede che lo sgombero avvenga
in maniera pianificata, all’interno di un tavolo che è il coordinamento
metropolitano dove il prefetto insieme ai sindaci, alle forze dell’ordine, alla
Regione programma e pianifica uno sgombero cercando di dare soluzioni
alternative a chi vive una condizione di fragilità, a chi vive una condizione
di disagio dal punto di vista economico e sociale”. Altro problema della
circolare, evidenzia il numero uno dell’Anci e sindaco di Bari, una delle città
più colpite dalla crisi e quindi dalla tensione abitativa: “è il monitoraggio,
il censimento che non può essere fatto dagli assistenti sociali: non è una loro
competenza. Lo farà la polizia locale come ha sempre fatto, con il supporto
quando serve delle forze dell’ordine. L’importante è non lasciare per strada
delle persone che vivono una condizione di fragilità”. “Quindi non si può prima
sgomberare a cura del prefetto e poi lasciare il cerino nelle mani dei sindaci.
Questo non è possibile. Il comitato metropolitano per la sicurezza urbana deve
occuparsi della pianificazione degli sgomberi”, conclude.
La rabbia dei Comuni. Majorino,
Milano, assessore alle politiche sociali: “sgomberi indispensabili solo quando
c’è il delinquente, non la mamma coi bambini”
“La ‘direttiva’ di Salvini (e non
è un’uscita sui social..) sugli sgomberi immediati degli abusivi è folle perché
avviene senza alcun tipo di soluzione alternativa offerta a enti e istituzioni,
che già spesso si fanno in quattro per tentare di liberare alloggi occupati
senza creare nuovi senzatetto”, scrive su Facebook l’assessore alle Politiche
Sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, commentando la direttiva
del Viminale sugli sgomberi. “Ma il governo non doveva occuparsi degli
‘italiani poveri’? – prosegue Majorino -, perché in vari casi si tratta di
italiani, italianissimi. Che evidentemente vengono già dimenticati quando non
c’è di mezzo il migrante. Invece degli sgomberi di massa, il governo dovrebbe
ribaltare soggetti come Aler e poi mettere in campo enormi investimenti e nuove
regole per recuperare le migliaia di case vuote (spesso non agibili oppure
troppo ‘piccole’) presenti nelle città” continua il post dell’assessore, che
conclude con una precisazione: “Lo dico evidentemente sapendo che a volte gli
sgomberi sono indispensabili, ma quando c’è di mezzo il delinquente, non la
mamma coi bambini”.
Paolo Cento, LeU: “si apra la via
ad una pace abitativa”
“La nuova circolare del Ministro
Salvini sugli sgomberi degli edifici occupati dai senza-casa rischia di aprire
una nuova stagione di tensioni sociali e metterà migliaia di famiglie in mezzo
alla strada”, afferma Paolo Cento di Liberi e Uguali. “Gran parte di queste
occupazioni, almeno a Roma consolidate da anni, – prosegue l’esponente di Leu –
sono maturate in edifici pubblici o di enti pubblici spesso abbandonati e non
utilizzati. La proprietà privata quindi non c’entra nulla!”. “Si faccia allora
– conclude Cento – la mappa di questi edifici pubblici e si apra la via ad una
pace abitativa attraverso il riconoscimento di queste realtà e la loro
sanatoria”.
Cgil Roma e Lazio e Sunia: “mai
tanto cinismo verso la povertà”
Sul piede di guerra contro la
circolare Salvini anche la Cgil di Roma e del Lazio e il Sunia, il sindacato
degli inquilini. “La recente circolare è una follia”, scrivono le due
organizzazioni sindacali in una nota, “ed è il presupposto per tensioni
sociali, in una città la cui amministrazione si sta contraddistinguendo per la
sua opacità di direzione. Una follia, perché procedere agli sgomberi senza
preventivamente definire misure alternative significa abbandonare le famiglie
in mezzo alla strada. In un passaggio della circolare infatti si afferma che
‘l’esecuzione degli sgomberi forzati può certamente determinare immediati, ma
evidenti e limitati turbamenti dell’ordine pubblico’. Mai avevamo assistito a
tanto cinismo, dal considerare la povertà una colpa e l’emergenza abitativa una
questione di ordine pubblico”. Inoltre, “A fronte del finanziamento regionale
di 200 ml per l’emergenza abitativa, abbiamo provato inutilmente a costruire
con l’attuale amministrazione comunale un percorso virtuoso finalizzato ad
individuare soluzioni ad un problema strutturale e non più emergenziale,
coinvolgendo tutti i soggetti rappresentativi della città (sindacati,
rappresentanti degli inquilini, movimenti per la casa e costruttori romani) e
vanificato solo per un ‘legalismo’ assurdo e sbagliato da parte
dell’assessorato al Patrimonio del Comune”. Infine, “con questa soluzione il
ministero regala un provvedimento ad hoc all’amministrazione della città di
Roma, che si è piegata alla volontà degli interessi più forti, quegli interessi
che non si manifestano mai in modo aperto e trasparente ma che condizionano e
influenzano le scelte politiche e che soprattutto investono la sfera privata e
mai quella collettiva”.
Insomma, dopo i migranti, gli ex
parlamentari e il loro vitalizio, i concessionari autostradali, ecco spuntare
all’orizzonte del governo un nuovo fronte d’attacco, un’altra nuvola di fumo
per non parlare del problema vero sul tappeto: l’economia, lo spread che oggi
supera i 290 punti, il debito pubblico, e gli investimenti keynesiani
annunciati ma non ancora concretizzati. Questo ministro dell’Interno se ne deve
andare, insieme col suo governo.
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